Viaggiare per le Torri


Le torri costiere sarde nascono con la funzione di difesa e controllo del territorio circostante. A partire dal XVI secolo, infatti, era sorta la necessità di difendere il territorio da corsari e pirati che in quel tempo infestavano il Mediterraneo ed in particolare la Sardegna, data la sua posizione strategica.
Filippo II, re di Spagna successore di Carlo V, ordinò, nel 1570 circa, l'inizio della costruzione delle torri, dopo aver fatto fare una ricognizione dei litorali isolani (testimonianza tratta dalla relazione del Camos).
L'edificazione delle torri fu tutt'altro che casuale: esse dovevano avere determinate caratteristiche sia ambientali che strutturali.

 

Caratteristiche ambientali e funzionali:
La natura della costa era direttamente collegata al tipo di torre e alla sua ubicazione. In genere le torri sorgevano su promontori dominanti rispetto al territorio, per avere la massima visibilità sul mare e sulla terra, per potersi vedere l'una con l'altra e per costituire una difesa naturale in caso di attacco. In periodo di pace le torri venivano utilizzate per vigilare sulle attività che si svolgevano lungo le coste, come il controllo della pesca e la raccolta del corallo, per svolgere la funzione di dogana costiera, di punto di riferimento per le imbarcazioni alleate e per favorire il ripopolamento del territorio costiero. La comunicazione tra una torre e l'altra avveniva tramite vedette a piedi o a cavallo, o con segnali di fumo di giorno e di fuoco di notte, o con segnali acustici, utilizzando trombe e corni marini, o direttamente a vista con l'uso di cannocchiali, ma anche semplicemente a occhio nudo.

Caratteristiche strutturali:
Le torri venivano realizzate utilizzando il materiale costruttivo (naturale-geologico) presente nel posto o nelle immediate vicinanze, sia per ragioni mimetiche sia per ragioni economiche, poiché bisognava ridurre al minimo i costi di costruzione e comunque, essendo costruzioni militari, poca importanza aveva il fattore estetico. Al contrario, la robustezza, e quindi la sicurezza, e la praticità erano molto importanti: non a caso quasi tutte le torri avevano forma cilindrica o tronco-conica con il basamento robusto per sopportare meglio gli attacchi nemici; l'ingresso alla torre era costituito da un'unica apertura, posizionata o a qualche metro da terra, o molto in alto, fino oltre i cinque metri dal suolo. L'accesso era possibile solo tramite scale incorda o di legno che venivano ritirate immediatamente in caso di attacco diretto alla torre.

La storia:
Nel 1581 Filippo II, re di Spagna, istituì la Reale Amministrazione delle Torri, con lo scopo di organizzare e gestire un sistema difensivo costiero che fosse in grado di contrastare le incursioni nemiche.
Tale Amministrazione aveva il compito di provvedere alla manutenzione della torri già esistenti e alla realizzazione di nuove; inoltre si occupava dell'arruolamento del personale di guardia, della loro paga, decisamente irrisoria, e della riscossione delle tasse per la gestione.
La Reale Amministrazione rimase inalterata fino al 1720 con l'avvento del Regno Sardo Piemontese e cessò definitivamente la sua attività nel 1867.

Classificazione:
Sin dal periodo spagnolo le torri erano così distinte:
- torri gagliarde, le più grandi, adibite alla difesa pesante, dotate di 4 cannoni di grosso calibro, 2 spingarde, 5 fucili. La guarnigione era composta da un alcade, un artigliere e 4 soldati.
- torri senzillas, di media grandezza, adibite alla difesa leggera, dotate di 2 cannoni di medio calibro, 1 spingarda, 3 fucili, presidiate da un alcade, un artigliere e 2 o 3 soldati.
- torrezillas, più piccole, adibite all'avvistamento e dotate di 2 fucili, qualche volta una spingarda e presidiate da 2 soldati.
Vi erano inoltre gli atalayas, soldati che perlustravano a piedi parti di costa prive di torri, atti al controllo dell'attività ittica e di pesca del corallo.
Accadeva che se i nemici non venivano respinti dai soldati e attaccavano "via terra", ai torrieri non rimaneva che chiudersi e difendersi dentro la torre. Per questo motivo le torri erano dotate di caditoie a sbalzo, poste in genere sopra la porta di ingresso per poter colpire con massi, olio bollente, o altro, senza essere visti o colpiti, chi tentava di dare la scalata alla porta.
Molte torri erano dotate di una cisterna e di un sistema di canalizzazione per la raccolta dell'acqua piovana, capace anche di poter garantire una riserva d'acqua durante lo stato di assedio.
Per arieggiare ed illuminare l'interno della torre venivano praticati dei fori nella volta o venivano costruite delle piccole finestre nella parte più alta dell'edificio.
È interessante notare che si arruolavano solo le persone di mezza età, senza famiglia e fortemente bisognose. La vita nelle torri era sì molto dura, ma assicurava un servizio permanente che veniva interrotto, e senza alcuna ricompensa, solo in caso di vecchiaia, di malattia o di altro accidente.

Le 10 torri costiere presenti nell'area del Parco Naturale di Porto Conte si estendono lungo le coste di Alghero per 57 Km. e sono:

1. torre di Capo Galera
2. torre del Giglio
3. torre di Porto Conte
4. torre del Buru o del Bollo
5. torre del Tramariglio
6. torre della Pegna
7. torre del Porticciolo
8. torre di Bantine Sale o di Porto Ferro
9. torre di Airadu o torre Bianca
10. torre Negra

Da ogni torre è possibile percorrere un itinerario costiero e panoramico perchè le torri costiere servivano anche per avere un preciso collegamento ottico.


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