IL LETTO DI MORFEO
|
Martedì,
28-3-01 Classe
3E Scuola
elementare G. Washington, Seattle Ore
10:05 a.m. La
maestra di colore Merelyn Campell sta spiegando alla lavagna, si gira e si
accorge che il bambino David Maccaroni, di origini italiane, non lo sta
seguendo. Maestra:
David, cosa stai facendo? Oh, benissimo, noi lavoriamo e lui scrive le
formazioni. Dai, continua…Toldo, Cannavaro, Nesta…Bambini, guardate
cosa fa David mentre voi faticate. Come può essere amico vostro uno così!
Per punizione, niente ricreazione oggi! David:
ma maestra, lei se la prende solo con me! Maestra:
bene, anche domani starai qui in classe, mentre gli altri si divertiranno
alla tua faccia! Allora, tornando al discorso di prima, Giulio Cesare
attraversò il Rubicone e … In
quel momento alcune persone rompono i vetri, entrano in classe e picchiano
a morte la maestra. Poi improvvisamente scompaiono ed entra la Preside
insieme ad altri professori che avevano sentito le grida. Mercoledì,
29-3-01 Ore
10:30 a.m. Mulder
e Scully interrogano la preside. Preside:
spaventoso è dire niente. Si è sentito un botto alle finestre, come se
dei vandali stessero divertendosi al tiro al bersaglio. Abbiamo sentito le
urla, siamo corsi in classe e abbiamo trovato la sig.ra Campbell sdraiata
a terra, pestata a sangue, e ormai con poche chance di vita. Scully:
ha intravisto per caso gli aggressori? Magari qualcuno che scappava? Preside:
gliel'ho già detto, agente, niente di niente. Ma devono essere stati in
più di uno per conciare quella povera insegnante in così breve tempo. Scully:
quindi gli aggressori hanno agito in un attimo e sono spariti, e gli unici
testimoni sono i bambini. Mulder:
sa per caso se la sig.ra Campbell abbia ricevuto minacce in questi giorni? Preside:
no, non credo, chi può mai avercela avuta con lei, era una maestra tanto
in gamba, sempre presente, sempre comprensiva nei confronti degli alunni. Mulder:
magari ha subito minacce di stampo razzista. Preside:
a questo non ci voglio nemmeno pensare. Mulder:
eppure è una possibilità. Può essere che lei non sappia niente, ma
magari i bambini… Preside:
capisco l'esigenza delle indagini, ma vi pregherei di non coinvolgere i
bambini, hanno subito un forte trauma, aspettate almeno che escano dalla
fase di shock. Scully:
cercheremo di essere più discreti possibili, ma voi capirete che ciò non
dipende da noi. Ci sono delle procedure da rispettare. Preside:
sarebbe comunque inutile, non so quanto possano valere testimonianze
estratte con l'assillo. I bambini in questo momento non sono in grado
nemmeno di dirvi con esattezza quello che è successo. Mulder:
noi non siamo agenti della squadra omicidi. Noi ci occupiamo di cause poco
normali e interveniamo solo in casi estremi. Preside:
ne deduco che se voi siete qua, sappiate già che cosa è successo,
allora. Mulder:
in parte sì, ci è arrivata una segnalazione di una madre. Ha parlato di
strani omini incredibilmente secchi e quasi di legno. Vuol dire che uno
dei bambini ha raccontato quello che ha visto. Preside:
l'aula dei bambini è stata spostata laggiù in fondo. Venite, vi
accompagno io. Jodie:
…allora la maestra sgrida David, ma improvvisamente scoppiano le
finestre ed entrano gli amici di David e la pestano. Scully:
amici di David? Jodie:
sì, lui. Li ha chiamati e loro sono entrati, sembravano marionette. Mulder:
e come ha fatto a chiamarli? Jodie:
non lo so, ma è tanto strano quello lì! Preside:
via, torna al tuo posto Jodie, chiama Jim Jim:
ero seduto e guardavo la maestra che aveva appena messo in punizione
David, lei si gira e scoppiano le finestre, poi mi sono rintanato sotto il
banco fino a poco prima che venisse la Preside. Scully:
e dimmi, Jim, quando ti sei rialzato hai visto qualcuno? Jim:
no, signora, ho visto solo una parte di uno sparire. Mulder:
fuori dalla finestra? Jim:
no, signore, davanti alla cattedra. Mulder:
preside, ci porti in classe loro. Scully:
vedi, i vandali rompono le finestre, la maggior parte dei bambini si mette
sotto il banco o non ha il fiato nemmeno per gridare, uccidono la maestra
e riscappano dalla finestra. Mulder
(guarda su un libro una foto dei fenici con a fianco una formazione di
calcio incominciata.): signora, chi sta in questo banco? Preside:
David Maccaroni. Mulder:
tutti sono a pag. 74 del libro, solo lui è a pag. 48. Stava fissando
questa foto, <<I Fenici: tavoletta del '300 a.c.>>. Uomini
secchi e di legno. Uguali. Preside, può chiamare quei bambini di prima
qui. Preside:
va bene. Scully:
cos'hai in mente? Mulder:
voglio capire se le persone che hanno visto rompere le finestre e
picchiare la maestra sono questi. Scully:
oh, andiamo, non penserai mica che i fenici si siano rincarnati per colpa
di David?
Jim:
li ha trovati, signore. Jodie:
questo è il banco di David, glielo avevo detto che era colpa sua. Preside:
ma, Jodie, come ti permetti di dire certe cose. Andatevene in classe. Ma
cose da matti! Mulder:
potrei parlare con questo David? Preside:
non crederà davvero… Mulder:
allora, ci posso parlare, o ho bisogno del mandato? Reese:
più che del mandato hai bisogno del raccomandato per parlarci. Scully:
chi è lei? Reese:
sono Burt Reese, assistente sociale di David Maccaroni. Mulder:
beh, lei non può certo impedirmelo, o c'è una nuova ordinanza che dice
che le indagini le portano avanti gli assistenti sociali? Scully:
stai calmo, Mulder. Lei cos'è venuto a fare qui signor Reese, per
attaccar brighe? Reese:
sono venuto a smorzare eventuali climi da caccia alle streghe. Quindi io
parlo con lui e voi fate le domande a me. Ma non prima della ricreazione. Ore
11.15 a.m. Fuori
nel cortile David:
ehi, Burt, che ci fai qui? Reese:
sono agenti federali, sono tornati a scuola per imparare a leggere e
scrivere. Mi ci è voluta mezz'ora per fargli capire che David si scrive
tutto attaccato! David:
l'hai vista? Reese:
eh, maiale, non ti sfugge niente, eh? David:
peccato che è roscia… Reese:
ma come si dice: nessuno è perfetto! David:
solo Dio lo è. Reese:
perché ancora non lo ripassano alla moviola! David:
lo sapevo che l'avresti detto. Ormai diventi monotono. Scully:
ci dispiace interrompervi, ma noi siamo qui per cose serie. Reese:
uhm, non gli piacciamo, pazienza, sarà per un'altra volta. (serio) David,
devi dirci cos'è successo ieri mattina. Chi ha ucciso la maestra? Reese:
David, non prendermi in giro. Sai che non sono un federale. David:
mi ha rimproverato. E mi ha messo in punizione. Mi pare una giusta
motivazione. L'avresti fatto anche tu, vero? Dimmi che l'avresti fatto
anche tu! Reese:
io non ti sto dicendo che hai fatto male ad uccidere quella vaccaccia, ma
proprio lì davanti a tutti! Potevi fargli attraversare la strada e farla
spiaccicare. David:
non mi andava di aspettare e poi dovevo farmi vedere duro mentre tutti
ridevano di me. Reese:
non mi dirai che l'hai fatto per Jodie? Reese:
vedi, così sbagli tattica, perché ora ha paura di te. David
(triste): e tanto che cambiava? Gli faccio schifo, già me lo ha
detto! E poi te parli facile, stai bene con quella coscialunga. Te il pane
ce l'hai. (ride) Abbi pietà per il popolo bisognoso. Reese:
e va bene, hai vinto anche stavolta. Ma guai a te se oggi mi salti lo
psicologo, capito? Dopo non ci hai valvole di sfogo e succede questo. David:
d'accordo. Reese:
via, torna a giocare con i tuoi amici. Scully:
non capisco, sarebbe stato David a provocare la morte della maestra. E
come avrebbe fatto? Reese:
col pensiero, con la fantasia, con l'immaginazione. Lui è capace di
trasformare la sua rabbia in energia cinetica, costringendo qualcuno a
comportarsi in quel modo oppure facendo apparire persone che fanno quello
che lui vuole per qualche manciata di minuti. Lo so che ora mi prenderete
per pazzo, ma è la verità. Scully:
e gli psicologi allora a che gli servono? C'è forse qualcuno in grado di
evitare che lui faccia tutto ciò? Reese:
ascolti, io non lo so come fanno, io sono solo un assistente sociale che
deve farlo ridere e divertire. Lo guardi, gli altri bambini diffidano di
lui, lo ritengono pericoloso, c'è chi gli dà del mafioso solo perché è
italiano. E in queste situazioni non c'è bisogno dello psicologo, ma
dello psichiatra, o lui li farebbe bruciare vivi tutti. Scully:
forse gli danno dei tranquillanti. Reese:
crede sia possibile imbottire di tranquillanti un ragazzino di 8 anni?
Viene sottoposto a un operazione. Punto e basta. Ma è talmente complessa
che dubito che riuscirete a capire la tecnica. Tenete, ecco l'indirizzo.
Oggi alle 3 ha un'altra sessione. Vi renderete conto di persona. Mulder:
ci parli dei genitori, allora. Reese:
il padre di David è latitante, la madre si è risposata e viveva con un
altro. Poi, da quando David ha questa malattia, non ce la faceva più a
mantenere le consulenze psicologhe al bambino, e l'ha abbandonata. La
madre non ha più una lira, non ha più i genitori e la suocera non la
vuole nemmeno vedere. Questa è l'ultima settimana che il bambino può
essere curato, dopodiché saranno guai per tutti, e quando dico per tutti
intendo proprio tutti! In
macchina Scully:
bah, c'è poco spazio per la fantascienza qui. Mulder:
che vorresti dire? Scully:
cosa voglio dire? Non hai sentito? Siamo di fronte a un atto di teppismo e
di violenza gratuita. David ha commissionato l'omicidio; Reese può dire
quello che vuole. Mulder:
beh, non aveva alcun interesse a dirci delle fesserie. D'altronde il
bambino non è capace ancora d'intendere e di volere, non può essere
nemmeno incriminato. Scully:
difenderà i genitori, sono loro che sarebbero puniti al posto suo. Reese:
ah, sì, come no, un assistente sociale che invece di difendere il
bambino, lo accusa per salvare i genitori. Ma come ragioni? Dammi retta,
non dare conclusioni affrettate. Assistiamo al trattamento e vediamo cosa
succede. Scully:
io ho paura, Mulder. E se Reese ci portasse in un posto dove hanno
intenzione di farci fuori o di minacciarci? Mulder:
ma che dici, la mafia non c'entra niente, fidati. Cosa farebbero,
ammazzerebbero chiunque avviasse le indagini? Perché allora non
cominciano direttamente dai PM! Scully:
dì quello che ti pare, ma non mi va di ritrovarmi con una pallottola in
fronte! Mulder:
tu non hai paura della mafia, tu hai paura che Reese dica la verità,
perché quello che hanno detto lui e il bambino corrisponde a quanto
temevi, e cioè che quel David è un metabolizzatore di sogni e tu non sai
cosa comporta. Ore
3:00 p.m. Centro
psichiatra di Seattle. C'è
Maccaroni, Mulder, Scully e uno psichiatra. Mulder:
buongiorno, dottore, agenti Mulder e Scully. Sappiamo che il bambino David
Maccaroni è sottoposto ad un operazione proprio qui e in questo momento.
Vorremmo assisterlo. Psichiatra:
prego, seguitemi, ma vi annuncio che non sarà un bello spettacolo.
Quest'apparecchiatura emana raggi alfa induttori di sonno. Noi da qui
monitoriamo i sogni del bambino. Un po’ quello che avviene per i
pazienti in coma, che vengono risvegliati con la voce della persona che
stanno sognando. Il problema è che il ragazzo non è in coma e se lo
svegliamo senza che il suo sogno sia andato a buon fine, si ha la sindrome
dell'Orlando Furioso. Scully:
vuol dire che il bambino è pazzo d'amore, ecco, insomma, è l'amore verso
una ragazza che lo porta a tali estremi? Psichiatra:
sì, ma questo non è un semplice amore. La sua è voglia di dimostrare
che è un supereroe con il compito di proteggerla. So che può sembrare
una cosa normale, ma le conclusioni non lo sono. Il bambino non riesce mai
a salvarsi e quindi non è mai felice del risultato. E porta questa
delusione con sé. Scully:
ma quanto può durare per lui l'effetto risveglio sogno- realtà? Psichiatra:
parecchio. Normalmente, un individuo sano dimentica ciò che è successo
qualche attimo dopo aver sudato, e comunque dopo aver aperto gli occhi. Ma
per quanto può essere vivo il ricordo, è impossibile che duri fino alla
sera seguente, come invece avviene al piccolo David. Scully:
in pratica memorizza il sogno e lo continua la notte seguente. Psichiatra:
proprio questo cerchiamo di evitare, è bene che la notte quando non è
controllato dorma il meno possibile. Mulder:
ma perché non riesce a salvarla mai, se è lui che gestisce il sogno? Psichiatra:
i sogni e la realtà si condizionano fra di loro a vicenda, agente.
Evidentemente, sente questo impedimento talmente forte da condizionarlo
nelle scelte. Scully:
ma tutte queste emozioni improvvise, siamo sicuri che non abbiano
ripercussioni sulla salute del bambino? Psichiatra:
altroché! David perde fino a 1 litro d'acqua a notte, se le cose si
mettono male. Si sveglia con problemi respiratori, attacchi cardiaci,
stress mentale... A questi ritmi non arriverà a 10 anni. Scully:
cosa state cercando di fare per aiutarlo? Psichiatra:
teoricamente, questa macchina è in grado d'immettere nel suo cervello
l'immagine di una persona che gli fornisca un qualche genere di aiuto. Ma
finora sono stati scelti cartoni animati senza la giusta personalità per
poter interagire in campi di sogni estremamente variabili e dalla dubbia
comprensione, e infatti i risultati non sono molto buoni. Scully:
la vostra selezione vi limita già in partenza. Psichiatra:
non possiamo rischiare. Se inviamo una persona vera nel sogno c'è il
rischio che venga considerato come un traditore, un brutto figuro da
David, e l'indomani le conseguenze sarebbero tragiche. Quindi niente
volontari. Mulder:
neanche l'assistente sociale può? Psichiatra:
il bambino lo sogna sempre. Ma non siamo mai riusciti a rintracciarlo. Non
possiamo contare molto su di lui, lavora poco, non ha orari fissi e da
come se lo immagina è un bulletto borioso. Se fossi un giudice non gli
affiderei la custodia nemmeno per portare il bambino al bagno, ma di
questi tempi capita anche che i giudici nominino assistenti addetti
parenti e amici. Scully:
strano perché con lui, David si trova benissimo, sembrano amici fraterni. Psichiatra:
sì, sì sarà anche possibile, ma quanti 18enni sono pericoli pubblici, e
invece 15enni che portano la macchina come autisti di auto blu? Eppure i
primi hanno l'età, e i secondi no, ecco perché i primi guidano e gli
altri no. Si chiamano requisiti, attestati, qualifiche… una sottile
differenza ma consistente. Assistente:
dottore, sta entrando in fase 1. Psichiatra:
benissimo. La fase 1 è quella della scelta dei personaggi, generalmente
è quella interlocutoria. È in questa fase infatti che David, ma non solo
David, un po’ tutti scegliamo chi partecipa e chi no, il resto sono solo
comparse e avvengono nella fase 2, cioè quando il sogno è nel pieno
dello svolgimento. Scully:
e voi inserite i vostri personaggi nella fase 2. Psichiatra:
beh, non è detto, se i personaggi della fase 1 già destano
preoccupazioni, agendo in quel momento si può deviare il sogno verso
altre direzioni, se invece interveniamo nella fase 2 possiamo ritardare
l'evento che può nuocergli, ma non possiamo fare di più. Il problema è
che per scegliere la fase d'immissione immagini, bisogna sapere di più
sui personaggi che si cominciano ad intravedere, ma capirete che senza un
assistente sociale che conosca per filo e per segno amici, parenti e
persone casuali tutto è molto più complicato. Mulder:
spesso è proprio questo che vi frega. Psichiatra:
sia ben chiaro, può succedere una volta al massimo giocando sull'effetto
sorpresa. Dopo di che, memori dell'esperienza, registriamo i filmati e
cataloghiamo i personaggi. Ma è difficile dargli un nome. Mulder:
perciò conservate ancora i filmati. Psichiatra:
sono necessari per effettuare i confronti. Può succedersi di ritrovarsi
di fronte paesaggi tranquilli e poi in futuro gli stessi paesaggi teatri
di incubi. Lo stesso vale per le persone. Scully:
possiamo vedere quello precedente a martedì? Psichiatra:
mi dispiace, sono velati dal segreto professionale. Mulder:
lei deve farci avere quella registrazione. Psichiatra:
non posso, sarebbe un palese violazione della legge sulla privacy, oltre
che del giuramento a Ippocrate. Sarei radiato in meno di 5 minuti. Mulder:
dottore, ci sono indagini in corso. Potremmo fare ricorso ai suoi
superiori contro di lei. Psichiatra:
magari, per la mia fedeltà al Giuramento mi spetterebbe una bella
promozione. Ma comunque grazie, non ho bisogno dei vostri favori. Lei
dimostri, prove alla mano, che la violazione del primo principio è
necessaria per risolvere un omicidio e che non è, usando un eufemismo,
solo curiosità e allora otterrà l'autorizzazione. Ma fino ad allora può
sdraiarsi su quel lettino e cominciare a sognarla!
Scully:
e come faceva allora l'assistente a sapere cosa aveva sognato David? Psichiatra:
questo non lo so, probabilmente lo avrà chiesto al bambino. Ma le
assicuro che nessuno di qui gli ha fornito il video. Ore
4:00 p.m. Scully
smette di indagare al computer. Mulder:
allora cosa hai scoperto? Scully:
niente, pare che non ci sia stato nemmeno un pronunciamento del giudice.
Burt Reese non solo non è un assistente sociale riconosciuto, ma non si
sa nemmeno chi sia, men che meno dove abita. Mulder:
cose un apolide? Scully:
non credo, magari non abita qui, magari il tesserino è falso e lui non si
chiama Burt Reese, ma di certo qualcuno è per forza. Mulder:
e se fosse qualcuno che intende approfittare delle capacità del bambino? Scully:
chi può saperlo? Non è mai capitato nessun omicidio simile a questo
prima. Mulder:
beh, in qualche modo devono pur averlo scoperto. Scully:
i dottori sapevano che il bambino faceva strani sogni, non che il bambino
li trasformava in realtà. Se ne saranno accorti con il tempo. Mulder:
ciò vuol dire che già in precedenza si sono avuti x-files senza che sia
arrivasse per questo ad un omicidio. Scully, quei dottori non sanno
nemmeno cos'hanno in mano. A quanti al mondo servirebbe uno come David?
L'assistente sociale è sicuramente uno di loro. E la mia esperienza mi fa
credere che a un tipo del genere non viene permesso di collaborare con
niente che non sia il Governo Federale. Scully:
Mulder, ma perché in tutto vedi il complotto governativo? Non è
possibile che nessuno ne sia ancora a conoscenza?
Squillo
di telefono al cellulare di Mulder. Voce:
vai ad aiutarlo, muoviti! Mulder:
ma che diavolo…ha riattaccato. Scully:
chi era? Mulder:
non lo so, ma la voce assomigliava a quella di Reese. Ha detto <<vai
ad aiutarlo, muoviti>>, evidentemente si riferisce a David. Scully:
il ragazzo si sta sentendo male. Mulder:
muoviti, dobbiamo fare in fretta. Nella
clinica Psichiatra:
oh, finalmente, almeno qualcuno è arrivato! Muovetevi, ho bisogno del
vostro aiuto! Scully:
che sta succedendo? Psichiatra:
il ragazzo non riesce ad uscire dalla fase 2. È braccato, e la pressione
sta arrivando a livelli spaventosi, la febbre è salita a 41,2 gradi, sta
perdendo solo adesso più di 1 litro d'acqua, il cuore batte con un ritmo
di 150-160 battiti al minuto. Se arriva a 180 è la fine per il suo
corpicino esile. Scully:
avete ritardato l'innesto? Psichiatra:
l'innesto è stato fatto in tempo, è che si è rivelato inutile; siamo
del tutto impreparati a questo genere di incubo. Mulder:
ma di che si tratta? Psichiatra:
è subentrato un personaggio nuovo, mai visto, che gli incute paura nella
realtà e che nel sogno diventa un incubo. Il fatto strano è che non c'è
nessuna bambina adesso. E' solo contro tutti stavolta, lo vogliono rapire
e lui cerca di scappare, ma le gambe non gli si muovono. Scully:
non potete svegliarlo? Psichiatra:
non si può, con il cuore a tali battiti, il risveglio gli provocherebbe
un infarto. Scully:
e l'assistente non ce la fa ad aiutarlo? Psichiatra:
l'assistente si è fermato a chiamarvi nel sogno. David ha saputo che lei,
Mulder, lo conosce questo qui. È quasi un miracolo che siate arrivati per
davvero. Mulder:
ha detto un personaggio nuovo? Psichiatra:
sì, un tipo secco e asciutto in viso. Mulder, il suo aiuto adesso è
fondamentale. Ecco, guardi dal monitor, lo riconosce? ....> LA STORIA PROSEGUE NEL MIO LIBRO "TRA FANTASIA E REALTA'" |