Premio Librex - Guggenheim Eugenio Montale per la poesia
Eugenio Montale
La vita

· La poetica



Eugenio Montale - 1933




Per finire

Raccomando ai miei posteri
(se ne saranno) in sede letteraria,
il che resta improbabile, di fare
un bel falò di tutto che riguardi
la mia vita, i miei fatti, i miei nonfatti.
Non sono un Leopardi, lascio poco da ardere
ed è già troppo vivere in percentuale.
Vissi al cinque per cento, non aumentate
la dose. Troppo spesso invece piove
sul bagnato.

Eugenio Montale nacque a Genova nel 1896, da una famiglia di agiati commercianti, che possedevano anche una villa a Monterosso al Mare, in una località allora abbastanza deserta, dove il futuro poeta trascorse tutte le estati della sua infanzia e adolescenza, ricavandone le suggestioni poi confluite in Ossi di seppia. Per volontà paterna frequentò l'Istituto tecnico e si diplomò in ragioneria, anche se non amava farlo sapere: dotato di una bella voce di baritono, si addestrò nel canto con un maestro privato, ma la timidezza del carattere gli impedì di pensare ad una carriera nel campo della lirica. Nel 1917 fu chiamato alle armi e combatté in prima linea nella Vallarsa; al ritorno a Genova si diede a letture sterminate, facendosi in breve una cultura letteraria e filosofica notevole, mentre andava prendendo contatti coi letterati locali e con quelli torinesi. Dal 1920 cominciò a comporre le poesie destinate a confluire in Ossi di seppia pubblicati da Gobetti nel 1925 nelle edizioni del Baretti (la seconda edizione, accresciuta, è del 1928). Ma a Genova, senza un lavoro, senza prospettive culturali, forse con qualche delusione sentimentale, non si ritrovava più e nel 1927 decideva di trasferirsi a Firenze. Qui lavorò per un anno nella casa editrice Bemporad poi fu assunto come direttore del Gabinetto Vieusseux, una delle più prestigiose fondazioni culturali della città. Nel frattempo aveva conosciuto Drusilla Tanzi, moglie del critico d'arte Matteo Marangoni e cominciava quel contrastato rapporto destinato a durare per tutta la vita. Del 1933 è il primo incontro invece con la giovane americana Irma Brandeis, la 'Clizia' di tante poesie importantissime delle Occasioni, la seconda raccolta uscita nel 1939, e della Bufera. Nel 1938 al poeta, che non aveva la tessera del Partito Fascista, fu tolto l'incarico al Vieusseux ed egli si trovò senza lavoro: 'Clizia' intanto, essendo ebrea, lasciava l'Italia in seguito alla promulgazione delle sanzioni antisemitiche e Montale, che in un primo tempo ebbe intenzione di seguirla in quel paese mitico della libertà, rimase invece a Firenze, vivendo di traduzioni e dell'ospitalità della Drusilla (la 'Mosca'). Solo nel 1948, più che cinquantenne, Montale poté contare sul primo mestiere sicuro della sua vita, diventando redattore del Corriere della Sera e trasferendosi a Milano con la Mosca, che sposò dopo la morte del primo marito di lei. Nel 1954 diventava anche critico musicale del Corriere d'informazione, con le cronache ora raccolte in Prime alla Scala, mentre spesso faceva viaggi all'estero come inviato speciale (e gli articoli di viaggio sono raccolti in Fuori di casa, mentre quelli letterari e di costume si trovano in Auto da fé e le prose memoriali in Farfalla di Dinard). Nel 1956 usciva la terza raccolta poetica, La bufera e altro, che sancì definitivamente la statura del poeta e ne favorì la consacrazione tra un pubblico più vasto. La morte della moglie, agli inizi degli anni sessanta, dettava i versi di Xenia, venuti poi a formare la prima parte di Satura (1971), il libro della grande svolta poetica, ribadita via via da Diario del '71 e del '72 (1973), Quaderno di quattro anni (1977), Altri versi (1981). Intanto venivano sempre più numerosi i riconoscimenti pubblici, fino alla nomina a senatore a vita nel 1967 e al premio Nobel nel 1975. Il poeta morì a Milano nel 1981: aveva appena fatto in tempo a vedere l'edizione critica di tutte le sue poesie in L'opera in versi (1980), autentico omaggio del suo antico amico e critico acutissimo Gianfranco Contini.

Testo tratto da Antologia della letteratura italiana vol. IV, a cura di Elio Gioanola e Ida Li Vigni, Ed. Librex, Milano 1987
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