Problemi
ginecologici nel trattamento delle adolescenti nate con malformazioni cloacali
M.A.
Levitt, D.M. Stein e A. Peña
New Hyde Park, New York and Bronx, New
York
Si
definisce come cloaca una malformazione costituita dallo sbocco in un unico
canale di retto, vagina e uretra. Questo quadro malformativo si associa molto
spesso ad un gran numero di altre malformazioni, coinvolgenti il sistema nervoso
l’apparato gastroenterico e quello digerente.
I
problemi ginecologici sono del tutto secondari nell’infanzia e sono stati
quindi spesso trascurati: tuttavia, nonostante essi possano diventare
estremamente rilevanti al momento della comparsa del ciclo mestruale non vi
sono, a tal proposito, lavori in letteratura che si occupino specificamente
dell’argomento.
Dei
198 casi di cloaca operati nel nostro Centro dal 1982 al 1996, 22 hanno già
raggiunto l’età adolescenziale e hanno quindi potuto essere oggetto di
analisi.
GRUPPO
A) CICLO MESTRUALE NORMALE
Sette
pazienti hanno un normale ciclo mestruale senza segni o sintomi clinici. Tutte
hanno un apparato genitale simmetrico con 2 emiuteri e un setto vaginale.
GRUPPO
B) CICLO MESTRUALE ASSENTE
Sei
pazienti mostrano un quadro di amenorrea (assenza di mestruazioni). In tre
l’utero era assente dalla nascita mentre in un caso dei residui di utero erano
stati evidenziati al momento della correzione chirurgica ed erano stati
asportati. Due pazienti, al contrario, presentavano due emiuteri atresici
all’intervento ricostruttivo che non erano stati rimossi ed anche in queste
pazienti non si è mai avuto un ciclo mestruale. Per quanto riguarda invece la
vagina, 3 pazienti presentavano una vagina piccola, a fondo cieco, una non aveva
una vagina e due avevano una vagina normale.
GRUPPO
C) CICLO MESTRUALE IRREGOLARE
Nove
pazienti presentavano una massa cistica addominale che ha richiesto un
intervento. In tutte, il sintomo principale erano forti dolori addominali. In
due pazienti si è reso necessario un intervento d’urgenza. Per quanto
riguarda il ciclo mestruale in sei pazienti quest’ultimo non si era mai
verificato mentre in tre il ciclo era irregolare.
Sette
pazienti presentavano dolori addominali ricorrenti con esacerbazioni periodiche,
in una, la sintomatologia dolorosa era di tipo “cronico” mentre in
un’altra, la sintomatologia dolorosa era del tutto assente.
In
tutte e nove le pazienti la massa addominale era palpabile all’esame
obiettivo. Gli esami strumentali quali ecografia, TAC e risonanza magnetica
deponevano in tutti i casi per masse addominali di natura cistica.
Le
“cisti” erano per lo più costituite da raccolte di sangue “vecchio” in
un utero, in un emiutero, nelle tube, in una emivagina o una vagina a fondo
cieco o nel peritoneo. Le masse si erano formate quando il sangue mestruale era
stato “intrappolato” all’interno.
Le
caratteristiche dei singoli gruppi sono state confrontate fra loro, al fine di
identificare la possibilità di suggerire problemi futuri. I casi con normale
ciclo avevano tutti degli emiuteri: la vagina si presentava parimenti divisa con
un retto all’interno. Il loro apparato genitale si presentava sempre
simmetrico. Al contrario, delle pazienti con ciclo mestruale irregolare che
hanno richiesto una correzione chirurgica, 6 su 9 avevano un apparato genitale
asimmetrico che solo in 3 aveva un lato funzionale normale. In quattro delle
pazienti sottoposte ad intervento la vagina era assente mentre quest’ultima
era sempre presente nel gruppo con normale ciclo. Le ovaie erano in tutti e 22 i
casi normali.
Inoltre,
non vi erano differenze significative nei diversi gruppi per quanto riguarda lo
sviluppo del sacro, la lunghezza del canale comune o le malformazioni associate
dell’apparato urinario. In sostanza, la possibilità di problemi a distanza al
momento di intraprendere una chirurgia ricostruttiva per una malformazione
cloacale può e deve essere prevista, sulla base delle conoscenze maturate dai
casi operati più indietro nel tempo.
In
tutte le pazienti con assenza di utero al momento dell’intervento
ricostruttivo o in cui suoi residui sono stati asportati è facile prevedere una
mancanza irreversibile di ciclo mestruale.
Tuttavia,
come è stato descritto, vi può essere la possibilità di pazienti che si
presentano in età adolescenziale con dolori addominali ricorrenti e/o masse
cistiche all’interno dell’addome come risultato dall’avvio di un ciclo
mestruale che non trova sbocco all’esterno per via di malformazioni
coinvolgenti le tube e l’(o gli) utero (i).
Va
comunque sottolineato come tutti i casi si siano risolti completamento dopo
l’intervento chirurgico.
Da
un punto di vista più squisitamente tecnico, sarebbe importante capire se, al
momento della correzione primaria, sia possibile salvare le strutture
ginecologiche delle pazienti. La sensazione dell’autore è che ogni tentativo
di creare un drenaggio uterino efficace sia destinato al fallimento. Questa
considerazione si basa essenzialmente sul fatto che tutte le strutture prese in
considerazione mostravano una grave reazione infiammatoria. D’altra parte,
anche assumendo di poter creare una comunicazione artificiale (es. tra un
emiutero a fondo cieco e la vagina), quale potrebbe essere la funzione dell’emiutero
alla pubertà? Non vi è, inoltre, modo di prevedere se e quali potrebbero
essere i problemi legati al ciclo mestruale al momento di valutare, sul piano
clinico, un neonato con una cloaca e quindi, di informarne la famiglia.
Da
ultimo, è impossibile stabilire se, in presenza di strutture anomale, sia
meglio tentare di correggerle chirurgicamente oppure rimuoverle al momento
dell’atto chirurgico.
In
ogni caso è opinione degli Autori che tutti i chirurghi pediatri che si
accingono a trattare una malformazione cloacale debbano essere a conoscenza del
fatto che una parte di questi pazienti potranno sviluppare, una volta giunte in
epoca puberale, problemi di carattere ginecologico ricollegabili al mancato
drenaggio del sangue mestruale da parte di strutture anomale.
I
tentativi di risoluzione al momento dell’intervento correttivo non sempre sono
garanzia di successo e di questo vanno ovviamente informati i genitori,
sottolineando comunque che, anche in caso di problemi in età puberale,
l’intervento chirurgico ha ottime probabilità di ripristinare una situazione
anatomica normale o quasi.
Rimane
aperto il problema di quali siano le possibilità, in queste pazienti, di
portare a termine gravidanze. In letteratura i casi descritti sono sporadici,
con una maggior incidenza di parti cesarei prematuri ma è chiaro che per
fornire indicazioni precise il tempo di osservazione deve essere prolungato
ancora, almeno 5-10 anni.
NOTA
Il
testo è la traduzione, semplificata e abbreviata in alcune sue parti di un
articolo del Dr. A. Peña sui problemi ginecologici nelle pazienti operate per
malformazioni cloacali, apparso nel 1998 sul Journal of Pediatric Surgery