Dilatazioni
Un importante passo nella correzione delle malformazioni
ano rettali
Dr. Alberto Pena
Schneider Children’s Hospital
New York
Non è infrequente leggere, specie nella letteratura meno recente, di
chirurghi che pensavano che i pazienti potessero subire una correzione
chirurgica da malformazione ano rettale senza
il bisogno di dilatazioni anali dopo l’effettuazione dell’intervento.
Questo modo di pensare appartiene al passato; infatti in passato
venivamo istruiti nel creare una ano molto grande perchè non volevamo che il
bambino potesse soffrire di restringimenti o stenosi. Apprendevamo infatti che
era meglio avere un paziente con problemi di prolasso piuttosto che con stenosi
e contrazioni. Una volta terminate queste operazioni, e indipendentemente
dall’età del paziente, il chirurgo era soddisfatto nell’introdurre il suo
ditone attraverso il neo ano per confermare che aveva creato un bel retto. E’
pur vero che seguendo questi vecchi principi, il paziente non aveva bisogno di
effettuare le dilatazioni. Il problema è che quel tipo di operazione era stato
creato con l’intento principale di evitare le dilatazioni e le stenosi
piuttosto che quello di cercare di rispettare i limiti del meccanismo
sfinteriale.
Al giorno d’oggi, le basi dell’operazione di ricanalizzazione sono
quelle di determinare elettricamente i limiti dello sfintere e quindi di
riposizionare il retto all’interno di questi limiti. Questo significa che
talvolta noi costruiamo un neo ano, ad un neonato, che ha una misura Hegar 9,
che è più piccola della misura normale per la sua età. Inoltre, proprio perchè
noi posizioniamo il retto all’interno dei limiti sifnteriali, una volta
terminata l’operazione, nei pazienti con buoni muscoli sfinteriali, possiamo
notare l’ano completamente chiuso. Se non tocchiamo il paziente (ovvero se non
facciamo le dilatazioni), l’ano guarirà chiuso perchè è contornato da
sfinteri che lo tengono chiuso.
Queste sono le ragioni per cui il paziente deve effettuare le
dilatazioni anali. Il neo ano deve essere allargato gradualmente senza
distruggere lo sfintere, fino a che si raggiunge la misura che è considerata
normale per l’età del paziente.
Dobbiamo effettuare le dilatazioni due volte al giorno perchè durante
ogni dilatazione creiamo delle piccole lacerazioni per cui bisogna mantenere il
retto aperto prima che queste lacerazioni guariscano. Alcuni chirurghi decidono
di far fare le dilatazioni una volta alla settimana sotto anestesia per evitare
il dolore, ma agendo in questo modo creano molti problemi, in particolare
provocano una lacerazione ogni settimana, e lasciando che questa lacerazione
guarisca per l’intera settimana creano una nuova lacerazione durante la
successiva dilatazione. Con questo modo di operare si causa un circolo vizioso e
una grave fibrosi (cicatrice) che poi si trasforma in una stenosi difficilmente
dilatabile.
Le dilatazioni anali, dopo un intervento chirurgico ben eseguito, in
generale, non dovrebbero essere particolarmente dolorose. Un dolore forte
avviene quando l’operazione non è stata eseguita correttamente: il retto non
riceve abbastanza apporto sanguigno e di conseguenza avrà la tendenza ad un
restringimento. Due settimane successive all’intervento di ricanalizzazione,
il medico o l’infermiera rimuovono i punti, calibrano l’ano e insegnano ai
genitori ad eseguire le dilatazioni. Determinato il calibro del primo dilatatore,
i genitori dovranno eseguire le dilatazioni due volte al giorno, inserendo il
dilatatore per 30 secondi due volte la mattina e due volte la sera, sempre prima
dei pasti. Il bambino deve essere tenuto da un’altra persona con le ginocchia
contro il petto.
Ogni settimana il calibro del dilatatore deve essere cambiato e usato il
numero successivo. Le dilatazioni devono continuare due volte al giorno fino a
che non si arriva alla dilatazione desiderata. Una volta raggiunta la dimensione
desiderata, la colostomia può essere chiusa. Ciò nonostante, le dilatazioni
devono continuare anche dopo la chiusura della colostomia fino a che il
dilatatore passa facilmente e senza dolore (di solito 3-4 settimane dopo che si
raggiunge la dimensione desiderata del dilatatore)
La dimensione del dilatatore che occorre raggiungere varia in rapporto
all'età:
Dimensioni
Hegar
1-4
mesi n. 12
4-8
mesi n. 13
8-12
mesi n. 14
1-3
anni n. 15
3-12
anni n. 16
più
di 12 anni n. 17
Di solito le dilatazioni diventano dolorose durante il passaggio degli
ultimi 2-3 numeri del dilatatore. Spesso i genitori decidono quindi di non
dilatare ogni giorno in modo da evitare il dolore. Questo è sbagliato! Le
dilatazioni devono continuare due volte al giorno.
Molti genitori mi hanno chiesto se l’uso di una crema con anestetico
aiuti a prevenire il dolore, ma in base alla mia esperienza posso affermare che
non aiuta molto.
Considerando la mia esperienza, ho determinato la dimensione
dell’ultimo dilatatore da usare tenendo in considerazione l’ano di bambini
normali. Un neonato normale, senza avere grossi problemi, potrà iniziare con un
dilatatore Hegar n. 12, un bambino
di un anno inizierà con il n. 15 e un bambino in età scolare con il n. 16 o
17.
Dopo che la colostomia viene chiusa, il protocollo di dilatazioni
dovrebbe continuare nel modo indicato qui di seguito. Se una persona non segue
il protocollo delle dilatazioni anali, e per esempio mantiene per più di una
settimana lo stesso calibro, l’ano guarirà rimanendo della stessa dimensione
e quindi sarà impossibile effettuare le dilatazioni poichè avrà molte
cicatrici intorno ad esso.
Una volta che il dilatatore passa facilmente e senza provocare dolore,
(due volte al giorno) si può iniziare a seguire un programma di mantenimento
delle dilatazioni, come segue:
Programma
di mantenimento
Una
volta al giorno per un mese
A
giorni alterni per un mese
Ogni
tre giorni per un mese
Due
volte alla settimana per un mese
Una
volta alla settimana per un mese
Una
volta al mese per tre mesi
Se il procedimento delle dilatazioni
diventa difficile o doloroso, in qualsiasi momento durante il programma di
mantenimento, dovrete dilatare di nuovo due volte al giorno e reiniziare il
procedimento.