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Mag 22, 2000; Italia - In seguito alle violazioni quotidiane dei diritti umani perpetrati a danno delle comunità indigene locali ad opera dell'Esercito Messicano e dalle sue componenti  governative e paramilitari (vedi dossier Amnesty International), e la totale mancanza d'interesse dei mass media italiani per questi avvenimenti, fratelli e sorelle vicine al popolo chiapaneco e alla rivoluzione  zapatista, hanno deciso di lanciare su internet un segnale italiano di speranza, trasmesso attraverso le pagine che stai leggendo: quando i fratelli e le sorelle col volto nero del passamontagna potranno circolare liberamente in Messico, avendo conquistato una Pace degna, Libertà, Giustizia e Democrazia, anche noi popolo antagonista avremo vinto!

Molti links non sono ancora attivi ed inoltre è disponibile per  il momento solo la versione italiana. Scusateci per questo. Il lavoro è molto e noi siamo in pochi: abbiamo comunque ritenuto utile pubblicare il sito anche se in fase di preparazione, visto gli importantissimi contenuti. GRAZIE per la comprensione. ¡VIVA ZAPATA!


Ultimo Comunicato EZLN!

Comunicato del 10 Maggio 2000

COMITATO CLANDESTINO RIVOLUZIONARIO INDIGENO - COMANDO GENERALE DELL'EZLN

10 MAGGIO 2000

AL POPOLO DEL MESSICO

AI POPOLI ED AI GOVERNI DEL MONDO

ALLA STAMPA NAZIONALE ED INTERNAZIONALE

FRATELLI E SORELLE:

PRIMO.- Nelle ultime settimane il governo federale messicano ha continuato con le azioni violente e le minacce allo scopo di creare un clima favorevole per colpire definitivamente le comunità indigene e l'EZLN.

SECONDO.- Con il pretesto degli incendi nella Selva Lacandona, si sono minacciate di sgombero decine di villaggi indigeni con l'uso delle forze congiunte di Esercito e Polizia Federale Preventiva. La verità è che gli incendi sono scoppiati solo nelle zone a forte presenza militare (come San Quintin). E' chiaro che questo è solo una scusa per avere un pretesto per attaccare gli zapatisti.

TERZO.- Nel frattempo, nella zona deLos Altos, a nord del Chiapas, il governo federale ha riattivato I suoi gruppi paramilitari affinché realizzino azioni criminali e creare anche qui prestesti per attaccare gli zapatisti.

QUARTO.- Nei giorni scorsi, nei municipi di Chenalhó e Chalchihuitán, gruppi paramilitari hanno provocato 2 azioni criminali: il 7 maggio in un'imboscata hanno perso la vita due persone ed altre quattro sono rimaste ferite. Nei giorni precedenti si è verificato un altro scontro violento tra priisti di Chenalhó e Chalchihuitán per questioni di territorio tra i due municipi, che nessun governo ha mai risolto.

QUINTO.- Con un atto irresponsabile e criminale, il governo del Chiapas accusa le nostri basi di appoggio zapatiste di queste azioni. Per questa ragione in questo momento, a poca distanza dal centro di Polhó, sono posizionati centinaia di agenti dell'Esercito Federale, di polizia di Seguridad Publica dello Stato, Polizia Federale Preventiva, elementi della Procura Generale della Repubblica, polizia giudiziaria federale e statale, e sicuramente paramilitari con uniformi militari, pronti per assaltare in qualsiasi momento l'insediamento di Polhó, sede del Consiglio Autonomo di Polhó dove si trovano migliaia di bambini, donne, vecchi, malati e denutriri, tutti sfollati a causa della guerra. A quest'accusa rispondiamo: l'EZLN non copre né protegge i criminali, il governo messicano invece sì (alcuni sono governatori e segretari di Stato). Polhó non è Los Pinos.

SESTO.- I veri responsabili della illegalità, del crimine e della destabilizzazione in Chiapas si devono cercare nel palazzo del governo del Chiapas, a Los Pinos, alla Sedena e nella Polizia Federale Preventiva, che stanno cercando disperatamente il modo di riprendere i combattimenti in Chiapas per ricomporre in questo modo la disastrosa campagna elettorale del candidato ufficiale alla presidenza, Francisco Labastida Ochoa.

SETTIMO.- Facciamo appello alla comunità nazionale ed internazionale affinché si mobiliti e fermi, una volta per tutte, I tentativi del governodi Ernesto Zedillo di usare la guerra a scopi elettorali.

DEMOCRAZIA.

LIBERTA'.

GIUSTIZIA. 

Dalle Montagne del Sudest Messicano - Per il Comitato Clandestino Rivoluzionario - Comando Generale dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale - Subcomandante Marcos

Messico, maggio 2000

Firmano: Comandante Moises, Comandante David, Javier, Geronimo, Rafael, Daniel, Guillermo.

Traduzione Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo


Genova: Ribellarsi è Naturale!

 Comunicato stampa   MOBILTEBIO                                                                                                                    Genova, 25 maggio 2000

 

Un corteo pacifico e di massa solo marginalmente turbato da scontri

 

MOBILITEBIO: “QUANDO IL MONDO E’ IN VENDITA, RIBELLARSI E’ NATURALE

10 MILA PERSONE IN CORTEO, CON 15 SINDACI E LEADER DI PARTITO

 

La tavola rotonda con le istituzioni andata deserta, l’annuncio da parte del Ministero della Sanità che verrà presto costituito un Osservatorio della società civile sulle biotecnologie, l’incontro davanti ai cancelli della Fiera di Genova con il presidente del Centro di Biotecnologia Avanzate (CBA) Leonardo Santi, questi i risultati più importanti ottenuti dal Coordinamento Mobilitebio con il corteo di questa mattina da piazza Verdi a Piazzale Kennedy, cui hanno partecipato 10 mila persone, che solo marginalmente è stato turbato da scontri.  

“Abbiamo obbligato chi voleva lanciare l’industria del biotec in Italia con una mostra-mercato del tutto unilaterale a sentire coloro che rivendicano pienamente la priorità del diritto alla salute, a un ambiente integro e alla informazione ai cittadini e ai consumatori sugli interessi privatistici delle multinazionali. Monsanto, Novartis (Ciba Geigy – Sandoz) , Pioneer Hi Bred (Du Pont), AgrEvo, tentano di brevettare la vita e volevano che Genova diventasse una testa di ponte per un accordo nel nostro paese tra ricerca-industria e istituzioni, su pressione di Mobilitebio che ha denunciato l’assoluta emarginazione della società civile (i rappresentanti di Organizzazioni Non Governative sono 4 su 160, mentre 60 sono i relatori-rappresentanti di commercio delle industria biotec) il Ministro delle Politiche Agricole Pecoraro Scanio e il Ministero dell’Ambiente Bordon hanno declinato, l’uno il patrocinio e l’altro la partecipazione alla tavola rotonda odierna, cui non hanno partecipato, benché inseriti nel programma di questa mattina, nemmeno i ministri dell’Industria (Letta), della Sanità (Veronesi) e della Ricerca Scientifica (Zecchino). Anzi il ministro della Sanità ha  comunicato a Mobilitebio la sua intenzione di formare un Osservatorio sul biotec, in cui siano rappresentate le Organizzazioni Non Governative (ONG)”, questo il commento sulla giornata di oggi di Vittorio Bigliazzi, Pietro Canova, Chiara Cassurino e Paola Letardi, portavoce di Mobilitebio (il coordinamento promosso dalla Rete Lilliput e da una galassia di movimenti tra cui le associazioni ambientaliste come WWF e Legambiente, animaliste, quali la LAV, le botteghe del commercio equo e solidale, centri di cultura femminista, come Marea, e centri sociali, tra cui Terra di Nessuno e Zapata di Genova e La talpa e l’orologio di Imperia), che contesta la mostra-mercato TEBIO (Fiera di Genova, 24-26 maggio), che oggi ha rappresentato in piazza 500 ONG aderenti.  

“Riteniamo molto importante che uno dei  15 punti della nostra proposta di legge, quello della costituzione di Osservatori sul biotec, sia stato accolto proprio in occasione del corteo di oggi. Ricordiamo che altri punti qualificanti  della nostra proposta, sono: a) il divieto definitivo di coltivare e allevare liberamente piante e animali geneticamente modificati; b) la responsabilità civile dei produttori nel caso di immissione di ogm nell’ambiente; c) il divieto di coltivazione in campo libero, anche in via sperimentale; d) un controllo di filiera dal campo alla tavola per i prodotti contenenti ogm, e) il divieto all’uso di ogm nelle mense scolastiche, pubbliche e aziendali”, hanno ricordato i portavoce di Mobilitebio 

Vandana Shiva ce l’ha insegnato, mettiamo un freno al libero mercato”, “Nord – Sud uniti nella lotta, il Pianeta non si tocca”, “Per salvare il mondo c’è una sola via, stop subito alla biopirateria”, questi gli slogan più ripetuti dal corteo promosso questa mattina da Mobilitebio, che era aperto dalla parola d’ordine del Coordinamento “Quando il mondo è in vendita, ribellarsi è naturale”, preceduta da un DNA transgenico semovente. Dietro lo striscione di apertura seguivano i 15 sindaci dei Comuni antitransgenici con fascia tricolore (Bubbio – Asti -, Calenzano – Firenze -,  Città di Castello –Perugia -, Genova, Grugliasco –Torino -, Lenola – Latina -, Limena – Padova-, Monte Compatri -  Roma -, Rivoli – Torino -, Rocchetta Tanaro – Asti -, Roma,  Torino, Udine, Villesse – Gorizia -). Hanno partecipato al corteo tra gli altri Francesco Ferrante direttore generale Legambiente e Fulco Pratesi presidente del WWF Italia, e sono intervenuti anche il segretario del PRC Fausto Bertinotti e la portavoce dei Verdi Grazia Francescato. Tra le istituzioni locali presenti alla manifestazione la presidente della Provincia Marta Vincenzi e l’assessore allo sviluppo sostenibile Renata Briano,  gli assessori  comunali al decentramento e allo sviluppo sostenibile Luca Borzani e Elio Volpone.

 

Ufficio stampa – 03483018538- 03476304187
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