ROMA NEWS

E', giorno più giorno meno, quanto manca alla ripresa della stagione agonistica 2000-01; e già abbiamo i nostri buoni motivi per preoccuparci!
Facciamo un rapido riassunto degli avvenimenti dell'ultima settimana: dopo una ventina di giorni di passione la questione-Batistuta si è felicemente risolta a favore della Roma; tutti felici, tutti soddisfatti, l'infausta conclusione del campionato appena finito è dietro le spalle e si pensa già a strappare lo scudetto ai cugini. Ma non passano neanche ventiquattr'ore dall'ufficialità della firma dell'argentino che i giornali si riempiono di titoli e di articoli: "Montella attacca Batistuta", "Batistuta vuole il 9 sulla maglia, Montella anche", e così via.
La questione merita, è bene metterlo subito in chiaro, due discorsi ben distinti. In primo luogo consideriamo il ruolo e l'atteggiamento della stampa in genere e romana in particolare.
Attenzione! Batigol e Montella non si sono mai parlati, mai visti, mai stretti la mano da quando l'ex-viola è della Roma, eppure secondo tutti i giornali già sono pronti a passare a vie di fatto. Non "abbocchiamo"!
Non cadiamo nel gioco di chi vuole male a questa squadra e che, per seminare zizzania, è pronto a "pompare" ogni mezza parola per i propri fini. Montella avrà detto che vorrebbe mantenere il numero che ha portato quest'anno? Legittimo. Batistuta avrà espresso il desiderio di conservare quel 9 con cui è famoso in tutto il mondo? Legittimo anche questo. Da qui a dire che i due si odiano a distanza ce ne corre. Diamo tempo al tempo: quando si incontreranno alla presenza di tecnico e presidente si deciderà per il meglio. Nel frattempo sta a noi non cadere nel tranello di chi dietro il nome di giornalista professionista nasconde solo interessi personali e di parte.
Il secondo discorso è un poco più spinoso: perché mai queste scaramucce tra giocatore-giocatore, giocatori-allenatore, staff medico-allenatore, vengono sempre alla luce quando si tratta della Roma?
Ma voi vedete per caso Inzaghi e Del Piero (che si odiano apertamente, ve lo assicuro) punzecchiarsi ogni giorno? O Bierhoff lamentarsi perché il Milan vuole acquistare Morientes per sostituirlo? Certo che no! Solo a Roma ogni giocatore è insofferente, si offende se la società tratta suoi pari-ruolo, vuole andar via se non ha il posto da titolare assicurato. E così accade per quelle questioni che dovrebbero essere chiarite solo ed esclusivamente nello spogliatoio, come questa relativa alla maglia numero 9 che invece è ogni giorno in prima pagina e distoglie l'attenzione, nientepopodimenoche, anche dalla Nazionale.
Dispiace dirlo ma la colpa è della società. Una società ancora troppo debole, ancora troppo ingenua. Una società a cui manca l'organizzazione della Juve o del Milan, a cui manca la capacità di fare quadrato nei momenti di difficoltà, forse proprio perché non ha unità al proprio interno. Manca, in particolare, un uomo in grado di gestire i rapporti tra il tecnico e lo spogliatoio, un uomo di polso che sappia "annusare" i problemi prima che scoppino ed abbia l'autorità di prendere da parte le parti in causa e costringerli al chiarimento. Il fatto è che se una tale figura serve, bè, serve subito! Prima che la nuova stagione ricominci sotto il segno delle antipatie e dei rancori inespressi, prima che con le prime sconfitte il castello di carta si afflosci su se stesso. Non serve a nulla ingaggiare il migliore ingegnere sulla piazza, acquistare i materiali più preziosi e robusti, stipendiare profumatamente più capaci operai, se l'edificio che vuoi costruire ha le fondamenta sulle sabbie mobili. Il discorso è, evidentemente, molto più ampio dello screzio da cui abbiamo preso l'avvio. Quello che voglio dire, in conclusione, è questo: vigiliamo affinché il nostro presidente risolva i veri problemi (organizzativi e tecnici) della società e diffidiamo da chi è pronto ad approfittare delle pur vere mancanze di questa dirigenza per creare ulteriori problemi.
Per quanto riguarda i bambini Vincenzino e Gabrielino che fanno i capricci per avere la maglietta più bella, bè credo che con, rispettivamente, 550 e 1000 milioni al mese si possano comprare un sacco di giocattoli anche più interessanti. Il rispetto della gente, invece, quello se lo devono guadagnare.
di Yuri Tessa

Campionato

Risultato finale del torneo nazionale
La Roma è sesta classificata e guadagna l'accesso alla torneo per la Coppa U.E.F.A. 2000/2001.
Con il pareggio in terra di Verona, la Roma chiude un campionato che l'ha vista protagonista fino alla gara di andata Roma-Lecce e che poi ha assistito ad una serie lunghissima di occasioni sprecate, per lo scudetto prima e per la qualificazione alla Champions League poi.
Basta pensare che tre risultati accessibilissimi per la compagine giallorossa, quali: Cagliari-Roma, Roma-Reggina e Verona-Roma, avrebbero visto la Roma terza classificata in campionato.

Un applauso grandissimo a quei giocatori che hanno dimostrato in questo campionato di mettercela tutta, pur non essendo qualcuno etichettabile come "fenomeno", per fare sempre meglio con la maglia capitolina, ed in particolare a:
Vincent Candela
Marco Delvecchio
Vincenzo Montella
Marcos Cafu
Amedeo Mangone
Damiano Tommasi
Antonio Carlos Zago (qualcuno si ricorda di quando giocava con un occhio solo?)
Eusebio Di Francesco
ed ultimo ma non ultimo
Aldair
A questi giocatori in particolare va il nostro