I MANGIATORI DI PATATE
Nuenen, aprile-maggio 1885, olio su tela, 82x114 cm - Amsterdam, Rijksmuseum Vincent Van Gogh

Le prime pitture di van Gogh risalgono al 1882: esse mostrano che il giovane era influenzatodal realismo della scuola olandese, dal quale aveva tratto uno spiccato interesse per il chiaroscuro, per i contrasti elementari di luce e ombra, per il colore denso e spesso. Nei due anni seguenti egli inizia la prima serie importante di quadri dedicati alla misera vita dei contadini, dei tessitori e dei minatori della sua terra: a contatto con loro sperimenta l'aspetto impressionante del moderno sviluppo industriale. Il lavoro, la fatica, la sofferenza che vede intorno a se' lo turbano profondamente ed egli esprime i suoi sentimenti con una gamma ristretta di colori basata sui bistri e sui bruni, con un disegno forte e drammatico. i tratti elementari, piuttosto rudi, del disegno sono voluti dal pittore per esprimere il dramma della condizione umana che lo circonda.
I mangiatori di patate e' il quadro conclusivo di questa esperienza, in cui van Gogh esprime pienamente le sue intenzioni di denuncia sociale e la sua visione morale dell'arte, differenziando la sua ricerca da quella dei pittori contemporanei francesi. La tavolozza di colori scuri e densi, il disegno che sottolinea i contorni sgraziati, quelle mani deformate dal lavoro, quei volti ossuti e rugosi, che le pennellate aggressive e vibranti rivelano cosi' crudelmente, prendono alla luce della lampada un rilievo quasi doloroso.

"Lavorando ho voluto fare in modo che si capisse che quei popolani che, alla luce della lampada, mangiano le loro patate prendendole dal piatto con le mani, hanno personalmente zappato la terra in cui le patate sono cresciute ...".

Vincent a Theo



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