DAHLIAS, ROSES, GLAIEULS
Marsiglia, 1878 oppure 1879, olio su tela, 59,5x73 cm - Parigi, Museo d'Orsay

Benche' di composizione classica, il dipinto fu realizzato con una certa audacia, in particolare nei colori vivaci e nella creazione di un'armonia eclatante. Il vaso di dalie domina le rose che iniziano ad appassire sul tavolo mentre i gladioli sono appena sfioriti. Questa ode alla bellezza esuberante e' in realta' piena di nostalgia, dato che l'artista ci ricorda allo stesso tempo la fragilita' della bellezza e il suo carattere effimero. I qualita' di impressionista, Fantin-Latour s'interessa ai giochi di ombra e di luce; ma prima di tutto ama aguzzare il suo senso dell'osservazione per trasporre fedelmente cio' che vede. Siamo lontani dall'effusione lirica di un Monet o dalle lussureggianti vegetazioni di Gauguin. Fantin-Latour non piantera' mai il suo cavalletto in un giardino, preferendo rimanere per tutta la vita un pittore d'atelier, osservatore minuzioso di decori floreali, che componeva con gusto e pazienza prima di passare al pennello.

"I suoi fiori sono altrettante meraviglie di gusto, d'arte, di colori. Interessano ed affascinano, e si puo' anche dire che siano toccanti. Sono come dei ritmi fatti da toni, freschezze, abbandoni, vivacita' sorprendenti. La loro bellezza e' soggiogante."

Zacharie Astruc, 1860, scrittore, uno dei pochi che in Francia gli accordassero qualche credito



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