UN BAR AUX FOLIES-BERGERE
Parigi, 1882, olio su tela, 96x130 cm - Londra, Courtauld Institute
Parzialmente paralizzato, Manet dipinse questo locale delle Folies-Bergere...
come un piacere ormai negatogli. Dopo anni d'incomprensione, l'artista conquista
il successo con questo capolavoro.
E' la prima volta che Manet utilizza
l'effetto dello specchio, gia' impiegato da degas. Grazie ad un gioco di prospettive,
sposta l'immagine riflessa delle bottiglie e della cameriera, anche se lo
specchio e' perfettamente parallelo al bancone. Spostamento voluto, in quanto
Manet dipinse la scena nel suo atelier, senza cercare di restituire fedelmente
l'immagine della realta'. Questo artificio serve per permettergli di dipingere
l'uomo con i baffi a cui Suzon indirizza lo sguardo: il pittore Gaston Latouche.
L'artista G.Jeanniot conferma questa prassi:"Manet... non copiava la natura
cosi' come si vede; mi resi conto delle sue magistrali semplificazioni... Tutto
era come riassunto; i toni piu' chiari, i colori vivi, i valori cromatici piu'
vicini".
La cameriera sembra interporsi tra il nostro sguardo e il mondo quasi
onirico dei mondani d'alto bordo nella sala. Un'impressione di solitudine
emana dalla sua grande figura, immobile, indifferente alla folla rumorosa.
"Il bar aux Folies-Bergere di Manet stupisce gli astanti che si accalcano davanti al dipinto, scambiandosi osservazioni disorientate sul miraggio di questa tela ... la cui ottica e' di una correttezza discutibile".Alcuni criticifurono sviati dall'errore di prospettiva presente nella scena; il dipinto ebbe ugualmente un grande successo al Salone del 1882.Gustave Geffroy, 1894 il primo critico che abbia riconosciuto l'importanza di quest'opera
[IMPRESSIONISM]
[HOME PAGE]