LE PONT DE MORET
Moret, 1893, olio su tela, 73x92 cm - Parigi, Museo d'Orsay

La tela e' divisa in due parti dalla diagonale del ponte: da una parte, il cielo, con qualche rara nuvola; dall'altra, il fiume Loing, nel quale si riflettono il mulino Provencher e la verzura. Ai lati del ponte si vedono due mulini: dietro quello di destra spunta òla porta di bourgogne, mentre alle spalle di quello di sinistra si staglia la chiesa del paese. Come sempre in Sisley, gli esseri umani compaiono solo sotto forma di figure stilizzate.
Se, all'epoca, Monet si appassiona alla dissoluzione della luce, Sisley s'interessa soprattutto all'equilibrio della composizione e agli intervalli nello spazio. Non trascura per questo gli effetti della luce sull'acqua, che rende, con tocco leggero, per mezzo di tratteggi regolari.
Questo paesaggio di tranquillita' fuori dal tempo emana un'impressione dalle tinte chiare e sfumate, che ricorda un altro secolo.

"... questo ponte di Moret ... come se seguisse un unico impeto di energia. Quale sicurezza in questa foga, come tutto e' al proprio posto, nel proprio piano, nella propria luce! Ha scritto cosi' un suo capitolo di storia della nostra terra, delle nostre acque, del nostro cielo. Il nostro secolo gli assegnera' un suo posto nel museo dei paesaggi".

Gustave Geffroy, fu uno dei primi critici a riconoscere il suo talento



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