L'obiettivo primario della legislazione in tema di controllo delle emissioni in atmosfera è quello di contenere queste emissioni entro limiti tali da non pregiudicare la salubrità dell'aria, da non costituire pregiudizio per la salute dell'uomo e da non alterare l'ecosistema in generale.
L'atmosfera è un sistema dinamico ove avvengono fenomeni fisici di mescolamento e fenomeni chimici di trasformazione delle sostanze gassose presenti; questi fenomeni dipendono dalle condizioni meteo-climatiche e oro-topografiche di ciascuna area. Inoltre vi sono diverse fonti di inquinamento atmosferico, alcune di origine naturale e altre dipendenti da attività umane quali i trasporti, l'industria, la produzione di energia, l'agricoltura, il modo di vivere di ciascuna comunità locale.
Pertanto il problema dell'inquinamento atmosferico è un fenomeno molto complesso da gestire.
Nel rapporto "Criteri per il controllo delle emissioni in atmosfera da nuovi impianti industriali: alcune considerazioni", di M. Dubini, G. Ferraiolo, V. Foà, F.P. Foraboschi, M. Giugliano (in corso di pubblicazione a cura dell'Istituto per l'Ambiente) vengono esposte alcune considerazioni e proposte riguardanti il contenimento delle emissioni in atmosfera da nuovi impianti industriali con riferimento alla normativa nazionale esistente e agli indirizzi della Comunità Europea. Nello studio sono stati presi in esame soltanto i presupposti e le implicazioni di carattere scientifico-tecnico e tecnologico che costituiscono generalmente la base e i vincoli delle regolamentazioni a salvaguardia dell'ambiente, tralasciando gli aspetti giuridici, le procedure e le competenze dei vari organismi amministrativi preposti alle autorizzazioni e al controllo di questo settore.
I criteri proposti per la fissazione dei limiti delle emissioni gassose da nuovi impianti industriali seguono un cammino che, considerando come punto di arrivo la salvaguardia della qualità dell'aria, prevede la classificazione delle diverse attività per tipologia, tecnologia e taglia; l'individuazione dei punti di emissione a livello di impianto e dei relativi inquinanti significativi; L'individuazione delle relative BATNEC; la fissazione dei limiti di emissione per le diverse tipologie di impianti; la verifica che i livelli di emissione siano compatibili con le conoscenze più aggiornate sulle caratteristiche di pericolosità delle sostanze emesse.
Il rapporto si sofferma sul concetto di "nuovo impianto" rispetto a un "impianto esistente" e quando le "modifiche sostanziali" possano cambiare questa qualifica. Viene inoltre sottolineato il concetto di evoluzione della tecnologia, che non è sempre un fatto scontato, e come, fissando dei limiti di emissione, non significhi imporre una data tecnologia ma, piuttosto, fissare un obiettivo, lasciando libera l'impresa di scegliere la strada più idonea per raggiungerlo. Si conclude che non ha senso stabilire una procedura che porti a fissare dei limiti per i nuovi impianti applicando acriticamente un fattore di riduzione a limiti validi per impianti esistenti, senza alcuna giustificazione nè tecnico-scientifica nè di qualità dell'aria.