Foglio informativo del Movimento "Insieme per Parma" N.3 marzo 1999

UNA CITTA’ PER TUTTI:

la parola a ragazze e ragazzi

La sera del 16 dicembre, in Via Argonne, un gruppo di ragazze e ragazzi invitati da "Insieme per Parma" ha parlato della città ‘a misura di adolescenti’. Riportiamo le parti salienti della tavola rotonda e del dibattito.

ILARIA (S. Leonardo) Parlerò soprattutto di tempo libero, cultura, partecipazione. La nostra città risponde alle nostre esigenze di aggregazione e di espressione? I luoghi di ritrovo non sono molti: solo parrocchie, locali, qualche birreria. Se i ragazzi vogliono incontrarsi di sera non hanno scelta. Spesso i veri spazi di ritrovo sono solo circoli (per entrare serve la tessera) o associazioni. Ci vorrebbero strutture alternative in cui entrare senza consumare, senza tessera. Solo per stare insieme. I locali esistenti, poi, sono spesso ‘camere a gas’ a causa del fumo. Per quanto riguarda le attività culturali, ci sono rassegne di spettacoli teatrali per giovani. Sarebbe bello avere anche una rassegna cinematografica e concerti per studenti, con prezzi agevolati. I giovani necessitano anche di spazi in cui esprimersi direttamente: ci sono gruppi emergenti, artisti di ‘graffiti’. Non ritengo che l’impegno politico sia un’esperienza molto diffusa tra i ragazzi: oggi si vive negativamente la politica, la si considera una cosa ‘sporca’, oppure si è indifferenti. I giovani hanno spesso idee politiche superficiali, non hanno una vera consapevolezza, ma hanno una vitalità che deve essere resa propositiva. Molti di loro fanno volontariato, si interessano di problemi sociali.

GIOVANNI (Lubiana-S.Lazzaro) Mancano gruppi e associazioni che riuniscono i giovani. Le parrocchie sono spesso troppo chiuse. Così i ragazzi si trovano in Via Cavour. Parlando della mia esperienza personale, posso dire che gli Scout mi hanno offerto possibilità di formazione personale. Penso che spesso siano i giovani stessi a non tenere nella giusta considerazione le associazioni. Altro problema: molte strutture sportive sono private, poche sono pubbliche (perché costa la manutenzione). In quanto alle aree verdi e ai parchi, ci vorrebbe maggior rispetto da parte dei giovani, che li attraversano in scooter, e maggiore sorveglianza. A nessuno piacciono campi di siringhe o cartacce. I cinema dovrebbero offrire più spettacoli pomeridiani e anche il teatro dovrebbe essere valorizzato. Le discoteche e le sale di registrazione non mancano.

LETIZIA (Pilastrello): Mi soffermo su alcune questioni pratiche: i giovani senza auto sono penalizzati: In certi orari, gli autobus sono strapieni, anche se si continuano a promettere bis e agevolazioni. Per gli scooter in centro ci sono aree di parcheggio, ma sproporzionate al numero di motorini in circolazione: come possono bastare, per esempio, 25-30 posti davanti alla mia ex scuola? Qualcuno, poi, parcheggia la macchina nel posto riservato agli scooter. Riguardo al tempo libero, i giovani devono crearsi i loro spazi da soli; anche nelle parrocchie, se ‘sgarri’ rispetto all’idea precostituita di giovane ‘bravo e buono’ sei allontanato dalle attività parrocchiali, quindi non sei più una ‘risorsa’. Allora non resta niente di meglio da fare che trovarsi in centro. Si stanziano tanti fondi per gli anziani, per aiutarli a socializzare, ma anche i giovani ne hanno bisogno (per entrare nei circoli ARCI ci vuole la tessera, per accedere a un oratorio devi essere cattolico...). Ci sono anche aspetti positivi: le biblioteche di Parma sono ben fornite, il personale è disponibile, gli orari comodi (però in quelle del centro non c’è molto spazio per studiare). Un progetto ‘azzeccato’ è l’Informagiovani, molto utile per conoscere iniziative e corsi di diversi tipi. E’ importante che i giovani vengano informati.

FRANCESCO (Lubiana-S.Lazzaro) Io affronto il problema dell’impegno dei giovani: Hanno bisogno di un posto per parlare, per discutere in vista di un traguardo comune: l’edificio scolastico non potrebbe servire allo scopo? Si avverte la necessità di trattare questi argomenti, perché i giovani non sempre riescono a distinguere tra i luoghi comuni della politica e il vero discorso politico. Perché nelle scuole non si organizzano incontri e dibattiti al mattino? L’esperienza dell’autogestione è stata importante, ma solo un piccolo gruppo era davvero interessato e informato. Altri coglievano l’occasione per ‘fogonare’. L’edificio era ‘occupato’, ma la partecipazione calava, a causa della disinformazione sull’argomento. Si dovrebbe formare un gruppo compatto di giovani che lotti per qualcosa.

DANIELA (Montanara): credo che si debbano stimolare i giovani, smettendo di dire che sono ‘indifferenti a tutto’. Bisogna creare spazi in cui i ragazzi possano essere attivi. Io riferisco la mia esperienza: nel quartiere Montanara era aperto un Centro Giovani, nato per iniziativa del Gruppo Scuola, con cui era già partita l’attività di Villa Ghidini. Per me è stato importante per maturare: partecipavo, proponevo, facevamo giornalini, musica, cucina, insieme pulivamo le stanze. Certo, alcuni adulti coordinavano, ma il lavoro lo svolgevano i ragazzi, sempre più maturi e responsabili. La società di domani sono i giovani d’oggi: per loro ci si dovrebbe impegnare...Bene: il Centro Giovani è stata un’idea che ha funzionato, ma quest’anno i fondi sono stati tagliati e il Centro deve chiudere. E’ una presa in giro. Non possono poi pretendere che ci interessiamo alla politica, che siamo attivi. Io voglio fare qualcosa, ma altri ragazzi si rassegnano, e magari vanno a finire in mezzo alla strada. (segue il dibattito)

C.CONTINI: La politica ‘adulta’ non si occupa dei giovani. Solo il 3% del bilancio va alle politiche giovanili. Perchè? Perché i ragazzi non votano. Vediamo però nel Centro Giovani di cui parla Daniela un’esperienza valida: si è sperimentato un percorso educativo: qui i ragazzi hanno la possibilità di aggregarsi e di esprimersi. Credo che ci si debba far carico di questa esperienza, anche assumendone le linee di fondo per portarle in altri contesti.

(?): Io penserei a un educatore di quartiere ( più che a un vigile di quartiere). Chi si occupa di aggregazione nei nostri quartieri? Le discoteche, le sale gioco, i venditori. Se non si impegnano le parrocchie e gli scout, non lo fa nessun altro. La politica è assente. Non esiste proposta pubblica.

A.GRASSELLI: C’è la scuola, ma non ci si può aspettare tutto dalla scuola. Comunque sono d’accordo che le scuole potrebbero aprire al pomeriggio per i ragazzi del quartiere. A proposito di scuola: credo che qualcuno abbia interesse a mantenere i ragazzi nell’ignoranza, perché gli irresponsabili sono più facilmente gestibili.

I.TAGLIAVINI: In tutti i programmi elettorali si parlava tanto di bambini e di giovani, del rapporto tra i bimbi e la città. Qual è il ruolo degli enti locali per questi problemi? Assistiamo a una perdita di autonomia da parte dei piccoli: i bambini sono ‘trasportati’, gestiti, vivono una dipendenza pratica e psicologica, non possono assumere responsabilità. La città invece dovrebbe essere resa praticabile da parte dei più giovani: una città da sperimentare, da incontrare. Bisogna creare luoghi, esperienze significative, capacità di coltivare iniziative autonome. Si pensi, per esempio, alle iniziative attuate a Fano. La legge Turco, in questo senso, è molto importante: una legge nazionale che prevede finanziamenti per progetti per bambini e giovani. C’è anche una proposta di legge regionale. La consigliera regionale Manuela Amoretti si trova d’accordo con voi su molti punti. Nella pratica urbanistica, ormai, la problematica dei giovani dovrebbe diventare un enunciato esplicito.

R.LOTTICI: I miei centri di aggregazione erano la città, la strada. Potevo girare tranquillamente, ovunque. Si andava al Parco Ducale, in centro. La città era un po’ come una famiglia allargata, e nella famiglia stessa si dialogava di più. Adesso, manca la libertà di muoversi nel territorio, l’appartenenza al proprio contesto. E’ positivo comunque che esista un gruppo di persone che lotta, per fare qualcosa di buono a Parma. A volte, però, i ragazzi mi sembrano un po’ ‘passivi’.

LETIZIA: Non è passività o rassegnazione. Abbiamo tante idee, ma non abbiamo il potere e le opportunità per realizzarle.

E.CONTINI: Invece di protestare e di occupare le scuole ‘contro’ qualcosa, perché non organizzare una manifestazione ‘a favore’ , per esempio, per l’apertura del Centro Giovani, e di altri centri, perché i politici vi prendano in considerazione?

ILARIA: C’è anche un problema di comunicazione con il mondo degli adulti. Forse anche il vandalismo e i graffiti sono modi per esprimere un disagio che gli adulti non sanno o non vogliono capire.

Le nostre proposte per la grande viabilità cittadina. Nella conferenza stampa del 30 gennaio sono state presentate le nostre proposte per risolvere alcuni dei problemi viabilistici che da anni affliggono Parma: la tangenziale ovest, il raccordo tra la tangenziale sud e la tangenziale est e il raccordo tra tangenziale est e nord. Condividiamo la scelta fatta dall'amministrazione Ubaldi di localizzare le tangenziali ai limiti della città e non al suo interno come assurdamente e pervicacemente aveva fatto l'amministrazione Lavagetto. Tuttavia alcune delle soluzioni proposte ci trovano in disaccordo.

Tangenziale ovest: il tracciato parte dalla tangenziale sud in via Spezia e si raccorda con la nord all'altezza di Fognano mediante una rotatoria. Riteniamo che le rotatorie non siano da realizzare tra due strade di grande viabilità. La nostra proposta, illustrata nella figura sotto, prevede uno svincolo a cappio che consente una maggiore fluidità dei flussi veicolari. Lo spostamento della tangenziale ancora più ad ovest (Fraore), come proposto dal comitato di Fognano, non modificherebbe la situazione di pesante traffico di via Piacenza, di via Fleming e di via Pellico. La bretella di collegamento con via Cremonese permette agli abitanti di Fognano di utilizzare la tangenziale. Bisognerebbe fare una consultazione a Fognano per capire chi è favorevole e chi a contrario a questa bretella. Inoltre, in contrasto con quanto proposto dall'amministrazione, riteniamo che lo svincolo sulla via Emilia dovrebbe permettere l'accesso alla tangenziale in ogni direzione al fine di renderla più fruibile.

 

 

Ovale Stendhal: il tracciato proposto dall'amministrazione Ubaldi prevede un ovale sul ponte Stendhal. Le critiche sono il limitato raggio dell'ovale, la vicinanza a case e la commistione tra il traffico della tangenziale con il traffico di via Langhirano. Noi proponiamo di lasciare le cose come stanno e di costruire un nuovo ponte, non più alla Martinella ma più vicino in modo da raccordare direttamente la tangenziale sud con la già costruita tangenziale sud-est all'altezza della rotonda su via Argini, mediante un sottopasso, come illustrato nella figura in alto a destra. La nostra proposta risolve definitivamente il problema con costi non proibitivi (14 miliardi). Il raccordo sarebbe a quattro corsie, come dovrebbe essere tutta la tangenziale. I problemi relativi a depositi dell'AMPS lungo il tracciato possono essere superati con opportuni accorgimenti tecnici e piccole modifiche del tracciato.

Tangenziale est: la proposta dell'amministrazione Ubaldi (tracciato A nella figura sotto) prevede una rotatoria su via Budellungo, una rotatoria su via Emilia, il risezionamento della via Emilia e un'altra rotatoria per lo svincolo con la tangenziale Nord.

In futuro è previsto il sovrappasso della ferrovia. Le critiche sono: l'uso delle rotatorie e il risezionamento della via Emilia che crea grossi problemi al quartiere artigianale Salamini. Il tracciato che noi proponiamo (tracciato B nella figura) prevede di sottopassare via Budellungo, sovrapassare la Via Emilia con svincoli a lobi contrapposti, lasciando immutata la via Emilia, sottopassare via Beneceto e raccordarsi alla tangenziale Nord prima che questa superi la ferrovia. Tale soluzione ha il vantaggio di risolvere definitivamente il problema della chiusura dell'anello ad est, di costare circa 26 miliardi contro i 39 miliardi della futuribile proposta dell'amministrazione e di essere a quattro corsie. Chiediamo all'amministrazione comunale di valutare attentamente le nostre proposte in quanto permetterebbero di chiudere definitivamente l'anello della tangenziale diminuendo il traffico pesante sui viali interni.

E le elezioni provinciali?

L’assemblea dei Soci e il Direttivo del movimento "Insieme per Parma" hanno deciso di non entrare nella competizione elettorale per il rinnovo del Consiglio Provinciale. Ecco le motivazioni principali emerse dalla discussione: Il movimento è nato per promuovere la partecipazione consapevole dei cittadini di Parma alla vita politica, sociale e culturale della città. Benché tale obiettivo comporti il nostro impegno anche su problemi di più vasta portata, come la grande viabilità, lo smaltimento dei rifiuti e l’assetto del territorio provinciale, sappiamo che per realizzarlo è necessario partire dalla realtà cittadina concentrando gli sforzi del movimento sul tessuto sociale di Parma. Il metodo di comunicazione adottato da "Insieme per Parma" si basa soprattutto sulle relazioni tra persone e sulla conoscenza diretta dei problemi locali. Si avvale solo secondariamente di rapporti istituzionali e informazioni non direttamente verificabili. Allargare il raggio d’azione del movimento alla sfera provinciale utilizzando soltanto i mezzi convenzionali di comunicazione (stampa e TV) o delegando parte del ruolo che abbiamo scelto a una alleanza elettorale, comporterebbe, in questo momento, una rinuncia ai requisiti qualificanti del rapporto diretto con i cittadini e dell’autonomia di giudizio.

Non escludiamo l’eventualità di concorrere a future tornate elettorali su scala provinciale, ma lo faremo soltanto se e quando la nostra rete di relazioni si sarà estesa al territorio esterno al Comune di Parma. Nel corso della campagna elettorale contiamo comunque di far sentire la nostra voce, nelle sedi e nei modi opportuni, sulle questioni per cui ci sentiamo competenti e che riteniamo più significative allo scopo di diffondere la consapevolezza del ruolo insostituibile della politica. Riteniamo, infatti, che la qualità della vita dipenda in misura sempre maggiore dall’impegno di tutti e, dunque, dall’attenzione vigile a quanto accade nel Palazzo, nella società e nell’economia a livello locale, nazionale e internazionale.

Di conseguenza, inviteremo i nostri elettori (e tutti gli abitanti di Parma e provincia con cui riusciremo a comunicare) a seguire con attenzione la campagna elettorale per le Provinciali e le Europee informandosi sui candidati e sui programmi, perché solo un’informazione corretta e motivante può scongiurare sia le scelte superficiali, sia l’indifferenza del non voto.

Interventi e dibattiti:

Il giorno 11 febbraio, presso il Centro Argonne, si è tenuta un’assemblea del movimento. Si è discusso l’argomento UNA CITTA’ PER TUTTI: anche per gli immigrati? Riferiremo i contenuti del dibattito nel prossimo numero di "Insieme".

Dove trovarci: Se ti interessa lavorare con noi, aderire al movimento, fare proposte, contribuire con lettere o testi per questo foglio, o fornirci informazioni interessanti, contattaci al numero della sede: 0521 94 10 60; FAX 0521 99 42 61; E-mail insperpr@tin.it. Pagina WEB: space.tin.it/associazioni/vchieric. Se vuoi versare un contributo: C/C 853718 presso la Banca Popolare dell'Emilia,Via Cavour.

Prodotto e fotocopiato in proprio, P.le Caduti del Lavoro 3. Committente: Lelio Pallini

Torna alla pagina iniziale