La
pittura di Maria Grazia Uristani - brillantemente cromatica e dal respiro
armonioso - evoca accordi di squisita liricità, traducendo in forma
partecipata un codice intelligibile raccolto nella realtà. L'approccio ai
ritmi ed ai silenzi della natura è stupefacente ed i paesaggi - osservati
in volo - colgono la polifonia delle stagioni, scrutando con mano delicata
la quieta immobilità del circostante.
La serenità che ne deriva sorprende l'occhio distratto e agitato da
sempre nuove urgenze, mentre gli accostamenti tonali lo avvolgono e
riportano in una dimensione che dimostra non essere perduta.
Una sensibilità pittorica felice, confermata negli acquerelli di anodina
bellezza, trasparenza disarmante di una pittura subacquea, lieve
mescolanza di umore dolce e complice tristezza.
E’ questo, a nostro avviso, un aspetto sinora poco considerato nei
lavori di Maria Grazia: la malinconia sottile e positiva che, provenendo
dal cielo velato degli acquerelli o dai toccanti ritratti ad olio, elude
la frenesia del tempo e dispone a più ammirate interpretazioni.
Non sappiamo se l'artista abbia qui raggiunto una definitiva maturità e
padronanza dei tratti, certamente è questo un felice periodo che – ci
auguriamo – possa portare a nuove invenzioni (Livio Cospelli).
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A seguire nota di Fernando Noris
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