Nell’opera di Cannaò,
pittura, teatro, poesia
e incisione
sono strettamente legati
e vivono di continui rimandi.
Di conseguenza
critici (Rossana Bossaglia),
artisti (Giorgio Bocassi)
intellettuali (Alberto
Cavicchi),
poeti (Gianluigi Falabrino)
e
(Michele Passalacqua),
scrittori
(Angela Manganaro),
che si sono occupati del
suo lavoro,
nella loro analisi
sono partiti proprio da questo intreccio
per approfondire tensioni
e
intenzioni dell’artista.