Luoghi di Interesse
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All’esterno
della struttura di BaglioVecchio si
può fruire di un campo da bocce, piscina, ping-pong,
biciclette per gite e di un interessante percorso
naturalistico per passeggiate, in un bosco interno
all’Azienda di circa 11 ha. con piante di alto fusto quali
querce, olmi, ulivi, carrubbi, pistacchi, con sottobosco di
caratteristica macchia mediterranea.
Immersa tra ulivi
secolari e vasti vigneti, la vicinanza del fiume Belice, una
sterminata distesa di ulivi sulla valle ed un clima
mediterraneo ideale per dolcezza anche lontano dall’estate
fanno da cornice ad un soggiorno in pieno relax a contatto
con la natura. |
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Distanze
chilometriche dalle più importanti località
di interesse
turistico:
- PARTANNA: Km. 6;
da vedere: Castello medievale, chiesa Madre,
resti di opere idrauliche di età neolitica (contrada Stretto)
- CASTELVETRANO, città dell'Olio: Km. 9,
da vedere: Museo
Civico, chiese barocche, Teatro
- SELINUNTE: Km. 10;
da vedere: Parco archeologico, riserva
naturale "Foce del Belice", spiaggia
- ACQUE PIE: Km. 15;
fonte di acque termali
- CAVE DI CUSA: Km. 20;
sito archeologico
- SEGESTA: Km. 40; ERICE: Km. 90; TRAPANI: Km. 80;
MARSALA,
Mothia e saline: Km. 70;
- AGRIGENTO e Valle dei Templi:
Km. 100
.
Alcuni dei luoghi turistici da visitare:
Selinunte
Fondata
da coloni della vicina Megara Hyblaea nella seconda metà del VII
secolo a.C., la città si alleò prima con Cartagine e poi con
Siracusa; dopo oltre due secoli di prosperità fu distrutta da
Segesta con una violenza che conosce pochi precedenti
documentali nel mondo antico. Rasa completamente al suolo da
Roma dopo la prima guerra punica, conobbe una progressiva e
inesorabile decadenza. Riscoperta e scavata nel XIX secolo,
offre paesaggi di grande suggestione, soprattutto quando non è
troppo affollata da turisti. Da visitare sono in particolare
l'acropoli dove si collocano il tempio G dedicato
ad Apollo, il tempio C ad Afrodite, il
tempio B e gli edifici A ed O
dedicati a Castore e Polluce e il tempio F. Notevole
importanza ricopre anche il santuario della
Malophoros dedicato a Demetra, oggetto di pellegrinaggi
nei secoli.
Isole
Egadi
Gruppo
di isole al largo della costa trapanese, interessanti per i loro
mari cristallini e per il loro patrimonio paesaggistico, che la
recente istituzione ha dichiarato Riserva marina. Le isole
principali sono Favignana, Levanzo e Marettimo. Favignana la più
grande dell'arcipelago, ha radici che affondano nel mito: qui
navigarono Ulisse ed Enea e vi approdarono dopo i Fenici. Nei
suoi mari si svolse la decisiva battaglia navale tra Romani e
Cartaginesi, risoltasi a vantaggio dell'Urbe. Sotto gli
spagnoli, austriaci e borbonici, divenne un luogo ideale di
isolamento per i prigionieri; il suo sottosuolo ha fornito tufo
con cui sono state edificate intere città siciliane.
Importantissima è la sua tonnara e la relativa pesca del tonno
detta Mattanza. Nell'isola si possono visitare l'area
archeologica con i Bagni romani, il quartiere barocco di S. Anna
nel borgo di Favignana, gli stabilimenti della tonnara e le
splendide spiagge: da Cala Azzurra a Lido Burrone, dallo
Stornello a Punta Sottile.
Per
quanto riguarda Marettimo possiamo descriverlo come un monte in
mezzo ai flutti, un universo dove gli abitanti non hanno voluto
alberghi (anche se ospitano volentieri i turisti nelle loro
case) e dove i pescatori hanno barche che ricordano le navi
vichinghe: questi i tratti salienti dell'isola più occidentale
delle Egadi. Grandi, spettacolari scorci paesaggistici e natura
selvaggia sono la cifra di un soggiorno in questo luogo, in un
ambiente primitivo dove il mare fa sentire il suo respiro.
E' consigliato inoltre il periplo dell'isola per assistere e
visitare alcune delle innumerevoli e incantevoli grotte. Di
Levanzo possiamo dire che non c'è neanche una strada, ma l'isola
è famosa per la sua Grotta del Genovese, dove tra 10 e 5 mila
anni fa le mani ignote di artisti preistorici tracciarono
graffiti raffiguranti uomini e animali che qualcuno interpreta
come un'antichissima pesca del tonno. All'epoca in cui venne
decorato l'antro, Levanzo e Favignana erano ancora unite al
resto della Sicilia. Anche a Levanzo è, senza ombra di dubbio,
come le restanti isole dell'arcipelago, meta ambita per i
turisti, per il suo mare cristallino.
Segesta
Le origini
di Segesta si perdono proprio nella notte dei tempi. In perenne
conflitto con Selinunte per questioni di confine - una lotta al
termine del quale Selinunte soccomberà - distrutta da Agatocle
perché appartenente all'orbita politica cartaginese, ricca in
età romana anche in virtù della vicinanza con il porto di
Castellammare, oggi conserva le vestigia del suo antico
splendore in un'area archeologica ancora in parte da indagare.
Tra i più bei reperti che l'antichità ci abbia restituito si
eleva, intatto sullo sfondo di un paesaggio incontaminato, il
Tempio dorico, esastilo, databile all'inizio del V secolo a.C.,
che costituisce un autentico mistero per gli archeologi. Sulla
vetta del monte Barbaro sorge il Teatro, databile al III secolo
a.C., dove di recente scavi compiuti hanno riportato alla luce,
al di sotto della scena, un abito datato al X-IX secolo a.C.
Erice
Importante centro turistico e di soggiorno su un'altura
isolata. Sorta sul luogo dell'antica Erice, centro religioso
degli Elimi, famoso per il suo tempio a Venere Ericina, fu
contesa da Siracusani e Cartaginesi fino alla conquista da parte
dei Romani nel 244 a.C. Chiamata Gebel Hamed durante l'invasione
araba, riacquistò parte della perduta importanza nel XII sec. e
seguì poi le sorti politiche dell'isola.
Rimangono ancora molte testimonianze medievali e parte delle
antichissime mura. Fra i monumenti, notevoli sono la Chiesa
Matrice (sec. XIV), dedicata all'Assunta con interno rifatto nel
secolo scorso, il Castello Medievale (XII-XIII sec.) con i resti
del tempio e il Palazzo Municipale, sede di una biblioteca e del
Museo Cordici, con reperti archeologici della necropoli ericina,
tra cui una testa di Afrodite del IV secolo a.C. Caratteristiche
sono le sue "strade acciottolate" e le strette "vanelle",
passaggi così stretti, cioè da permettere il transito di un solo
uomo (anche per motivi di difesa durante le invasioni).
Oltre
alle strade, l'aspetto tipicizzante e più noto della cittadina,
sono i "cortiletti", quasi tutti fioriti e dotati di piante in
una straordinaria coreografia di colori e fragranze, con la
precisa funzione di dare spazio, aria e vita alla famiglia
ericina che, un pò sull'esempio di quella araba, svolgeva al suo
interno varie attività. Oggi Erice ospita il Centro
Internazionale di Cultura scientifica Ettore Majorana e
manifestazioni culturali di alto profilo e rinomanza
internazionale. Interessante è la Processione del Venerdì Santo
e quella dei Personaggi durante la festa di Maria Santissima di
Custonaci.
Isole
e Riserva Naturale Marina dello Stagnone
In
tre secoli riuscì a diventare una delle colonie fenicie più
fiorenti del Mediterraneo. Il merito fu della posizione
geografica felice lungo le rotte commerciali dell'epoca e da
circostanze morfologiche: la laguna dello Stagnone protetta tra
l'isola Grande e la costa siciliana, forniva un attracco sicuro.
Al centro, l'isola di S. Pantaleo offriva ulteriore sicurezza.
Proprio qui approdarono i primi coloni fenici: la città si
sviluppò a tal punto che divenne fastidiosa per i Greci che
guidati da Dionisio II di Siracusa, la distrussero nel 397 a.C..
Dell'antichità di Mothia sono visibili le mura, il tophet ossia
il santuario a cielo aperto con il recinto sacro per le
sepolture, il bacino di carenaggio (cathon). Nel Museo istituito
nell'isola da Whitaker, sono esposti 10.000 reperti, tra i quali
la statua greca dell'Auriga (V sec. a.C.).
Trapani
Capoluogo
di Provincia della Sicilia, centro commerciale-industriale e
attivo porto. Di antica origine, fu Drepana per i Greci, a causa
della sua forma falcata, poi villaggio dei Sicani dipendente da
Erice, della quale fungeva da porto. Importante base navale e
piazzaforte dei Cartaginesi, nel 241 a.C. fu conquistata dai
Romani. Dal medioevo ai nostri giorni ha seguito le sorti
dell'isola. Costituita da una parte antica ed una moderna,
conserva pregevoli monumenti quali la Basilica dell'Annunziata (XIV
sec.), con una preziosa statua trecentesca della Madonna, un
prezioso arco del Gagini e una pregevole cancellata; le chiese
di Santa Maria di Gesù (XV sec.), di San Domenico, la Chiesa del
Collegio (XVII sec.), la Cattedrale (XVII sec.), la Chiesa di
Sant'Agostino (XIV sec.), la Chiesa del Purgatorio dove sono
custoditi i venti gruppi sacri dei Misteri di Trapani; fra i
palazzi importanti ci sono quelli del Municipio e la Casa
Ciambra. Interessanti sono il Museo Nazionale Pepoli,
comprendente raccolte di archeologia, scultura, pittura e arti
minori e la Biblioteca Fardelliana. Da visitare è anche il
Mercato del pesce, dove tra grida di pescatori e la confusione
della folla si svolge la caratteristica vendita di pesce fresco.
Importante è anche la visita alla Riserva Naturale delle Saline,
dove la coltivazione del sale, area in cui il mare si confonde
con la terra, crea un unicum ambientale e paesaggistico di
grande valenza culturale. Tra le manifestazioni importanti si
ricordano la Processione dei venti gruppi sacri dei Misteri il
Venerdì Santo, il Luglio Musicale Trapanese e la Sagra del
Tonno.
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