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    Accoglienza     
 

Turismo Rurale,
in Pieno Relax

91022 Castelvetrano (TP), ITALIA C.da Zangara,
Strada Provinciale 13 - C. P. 131

Tel. +39 335 5609552 / 8335275 Fax +39 335 5158878 /
0923 28890

E-mail: zangara@cinet.it

    Struttura
    Localizzazione
    Camere
    Ristorante
    Tariffe
    Luoghi di Interesse
 
 


Luoghi di Interesse

   All’esterno della struttura di BaglioVecchio si può fruire di un campo da bocce, piscina, ping-pong, biciclette per gite e di un interessante percorso naturalistico per passeggiate, in un bosco interno all’Azienda di circa 11 ha. con piante di alto fusto quali querce, olmi, ulivi, carrubbi, pistacchi, con sottobosco di caratteristica macchia mediterranea.

   Immersa tra ulivi secolari e vasti vigneti, la vicinanza del fiume Belice, una sterminata distesa di ulivi sulla valle ed un clima mediterraneo ideale per dolcezza anche lontano dall’estate fanno da cornice ad un soggiorno in pieno relax a contatto con la natura.
 


Distanze chilometriche dalle più importanti località
         di interesse turistico:


- PARTANNA: Km. 6;
da vedere: Castello medievale, chiesa Madre, resti di opere idrauliche di età neolitica (contrada Stretto)
- CASTELVETRANO, città dell'Olio: Km. 9,
da vedere: Museo Civico, chiese barocche, Teatro
- SELINUNTE: Km. 10;
da vedere: Parco archeologico, riserva naturale "Foce del Belice", spiaggia
- ACQUE PIE: Km. 15;
fonte di acque termali
- CAVE DI CUSA: Km. 20;
sito archeologico
- SEGESTA: Km. 40; ERICE: Km. 90; TRAPANI: Km. 80; MARSALA, Mothia e saline: Km. 70;
- AGRIGENTO e Valle dei Templi:
Km. 100
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Alcuni dei luoghi turistici da visitare:

Selinunte

Fondata da coloni della vicina Megara Hyblaea nella seconda metà del VII secolo a.C., la città si alleò prima con Cartagine e poi con Siracusa; dopo oltre due secoli di prosperità fu distrutta da Segesta con una violenza che conosce pochi precedenti documentali nel mondo antico. Rasa completamente al suolo da Roma dopo la prima guerra punica, conobbe una progressiva e inesorabile decadenza. Riscoperta e scavata nel XIX secolo, offre paesaggi di grande suggestione, soprattutto quando non è troppo affollata da turisti. Da visitare sono in particolare l'acropoli dove si collocano il tempio G dedicato ad Apollo, il tempio C ad Afrodite, il tempio B e gli edifici A ed O dedicati a Castore e Polluce e il tempio F. Notevole importanza ricopre anche il santuario della Malophoros dedicato a Demetra, oggetto di pellegrinaggi nei secoli.

Isole Egadi

Gruppo di isole al largo della costa trapanese, interessanti per i loro mari cristallini e per il loro patrimonio paesaggistico, che la recente istituzione ha dichiarato Riserva marina. Le isole principali sono Favignana, Levanzo e Marettimo. Favignana la più grande dell'arcipelago, ha radici che affondano nel mito: qui navigarono Ulisse ed Enea e vi approdarono dopo i Fenici. Nei suoi mari si svolse la decisiva battaglia navale tra Romani e Cartaginesi, risoltasi a vantaggio dell'Urbe. Sotto gli spagnoli, austriaci e borbonici, divenne un luogo ideale di isolamento per i prigionieri; il suo sottosuolo ha fornito tufo con cui sono state edificate intere città siciliane. Importantissima è la sua tonnara e la relativa pesca del tonno detta Mattanza. Nell'isola si possono visitare l'area archeologica con i Bagni romani, il quartiere barocco di S. Anna nel borgo di Favignana, gli stabilimenti della tonnara e le splendide spiagge: da Cala Azzurra a Lido Burrone, dallo Stornello a Punta Sottile.
Per quanto riguarda Marettimo possiamo descriverlo come un monte in mezzo ai flutti, un universo dove gli abitanti non hanno voluto alberghi (anche se ospitano volentieri i turisti nelle loro case) e dove i pescatori hanno barche che ricordano le navi vichinghe: questi i tratti salienti dell'isola più occidentale delle Egadi. Grandi, spettacolari scorci paesaggistici e natura selvaggia sono la cifra di un soggiorno in questo luogo, in un ambiente primitivo dove il mare fa sentire il suo respiro.
E' consigliato inoltre il periplo dell'isola per assistere e visitare alcune delle innumerevoli e incantevoli grotte. Di Levanzo possiamo dire che non c'è neanche una strada, ma l'isola è famosa per la sua Grotta del Genovese, dove tra 10 e 5 mila anni fa le mani ignote di artisti preistorici tracciarono graffiti raffiguranti uomini e animali che qualcuno interpreta come un'antichissima pesca del tonno. All'epoca in cui venne decorato l'antro, Levanzo e Favignana erano ancora unite al resto della Sicilia. Anche a Levanzo è, senza ombra di dubbio, come le restanti isole dell'arcipelago, meta ambita per i turisti, per il suo mare cristallino.

Segesta
   Le origini di Segesta si perdono proprio nella notte dei tempi. In perenne conflitto con Selinunte per questioni di confine - una lotta al termine del quale Selinunte soccomberà - distrutta da Agatocle perché appartenente all'orbita politica cartaginese, ricca in età romana anche in virtù della vicinanza con il porto di Castellammare, oggi conserva le vestigia del suo antico splendore in un'area archeologica ancora in parte da indagare. Tra i più bei reperti che l'antichità ci abbia restituito si eleva, intatto sullo sfondo di un paesaggio incontaminato, il Tempio dorico, esastilo, databile all'inizio del V secolo a.C., che costituisce un autentico mistero per gli archeologi. Sulla vetta del monte Barbaro sorge il Teatro, databile al III secolo a.C., dove di recente scavi compiuti hanno riportato alla luce, al di sotto della scena, un abito datato al X-IX secolo a.C.

Erice

    Importante centro turistico e di soggiorno su un'altura isolata. Sorta sul luogo dell'antica Erice, centro religioso degli Elimi, famoso per il suo tempio a Venere Ericina, fu contesa da Siracusani e Cartaginesi fino alla conquista da parte dei Romani nel 244 a.C. Chiamata Gebel Hamed durante l'invasione araba, riacquistò parte della perduta importanza nel XII sec. e seguì poi le sorti politiche dell'isola.    
    Rimangono ancora molte testimonianze medievali e parte delle antichissime mura. Fra i monumenti, notevoli sono la Chiesa Matrice (sec. XIV), dedicata all'Assunta con interno rifatto nel secolo scorso, il Castello Medievale (XII-XIII sec.) con i resti del tempio e il Palazzo Municipale, sede di una biblioteca e del Museo Cordici, con reperti archeologici della necropoli ericina, tra cui una testa di Afrodite del IV secolo a.C. Caratteristiche sono le sue "strade acciottolate" e le strette "vanelle", passaggi così stretti, cioè da permettere il transito di un solo uomo (anche per motivi di difesa durante le invasioni). Oltre alle strade, l'aspetto tipicizzante e più noto della cittadina, sono i "cortiletti", quasi tutti fioriti e dotati di piante in una straordinaria coreografia di colori e fragranze, con la precisa funzione di dare spazio, aria e vita alla famiglia ericina che, un pò sull'esempio di quella araba, svolgeva al suo interno varie attività. Oggi Erice ospita il Centro Internazionale di Cultura scientifica Ettore Majorana e manifestazioni culturali di alto profilo e rinomanza internazionale. Interessante è la Processione del Venerdì Santo e quella dei Personaggi durante la festa di Maria Santissima di Custonaci.

Isole e Riserva Naturale Marina dello Stagnone

In tre secoli riuscì a diventare una delle colonie fenicie più fiorenti del Mediterraneo. Il merito fu della posizione geografica felice lungo le rotte commerciali dell'epoca e da circostanze morfologiche: la laguna dello Stagnone protetta tra l'isola Grande e la costa siciliana, forniva un attracco sicuro. Al centro, l'isola di S. Pantaleo offriva ulteriore sicurezza. Proprio qui approdarono i primi coloni fenici: la città si sviluppò a tal punto che divenne fastidiosa per i Greci che guidati da Dionisio II di Siracusa, la distrussero nel 397 a.C.. Dell'antichità di Mothia sono visibili le mura, il tophet ossia il santuario a cielo aperto con il recinto sacro per le sepolture, il bacino di carenaggio (cathon). Nel Museo istituito nell'isola da Whitaker, sono esposti 10.000 reperti, tra i quali la statua greca dell'Auriga (V sec. a.C.).

Trapani

Capoluogo di Provincia della Sicilia, centro commerciale-industriale e attivo porto. Di antica origine, fu Drepana per i Greci, a causa della sua forma falcata, poi villaggio dei Sicani dipendente da Erice, della quale fungeva da porto. Importante base navale e piazzaforte dei Cartaginesi, nel 241 a.C. fu conquistata dai Romani. Dal medioevo ai nostri giorni ha seguito le sorti dell'isola. Costituita da una parte antica ed una moderna, conserva pregevoli monumenti quali la Basilica dell'Annunziata (XIV sec.), con una preziosa statua trecentesca della Madonna, un prezioso arco del Gagini e una pregevole cancellata; le chiese di Santa Maria di Gesù (XV sec.), di San Domenico, la Chiesa del Collegio (XVII sec.), la Cattedrale (XVII sec.), la Chiesa di Sant'Agostino (XIV sec.), la Chiesa del Purgatorio dove sono custoditi i venti gruppi sacri dei Misteri di Trapani; fra i palazzi importanti ci sono quelli del Municipio e la Casa Ciambra. Interessanti sono il Museo Nazionale Pepoli, comprendente raccolte di archeologia, scultura, pittura e arti minori e la Biblioteca Fardelliana. Da visitare è anche il Mercato del pesce, dove tra grida di pescatori e la confusione della folla si svolge la caratteristica vendita di pesce fresco. Importante è anche la visita alla Riserva Naturale delle Saline, dove la coltivazione del sale, area in cui il mare si confonde con la terra, crea un unicum ambientale e paesaggistico di grande valenza culturale. Tra le manifestazioni importanti si ricordano la Processione dei venti gruppi sacri dei Misteri il Venerdì Santo, il Luglio Musicale Trapanese e la Sagra del Tonno.   

 

 
 

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