La via dei simboli (commento)
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L'immagine Credo che si possa parlare di tante cattedrali, icone o simboli che possano essere esistiti ma mai giunti ad essere tali perché l'immagine data era incongrua. Incongrua con il tempo, con la realtà alla quale appartenevano o semplicemente non comunicavano quello che si erano prefissati. La prima immagine che ci è data dall'opera architettonica, è quella che percepiamo osservandone l'esterno; il primo sguardo già ci comunica se siamo davanti a un'opera o davanti ad una cattedrale. Il pellegrino che si immette nel borgo medievale non individua in un edificio basso, di piccole dimensioni e senza campana la cattedrale verso cui è indirizzato. L'immagine è obsoleta. Ricordando il Guggenheim di Gehry credo che l'idea chiude. Non c'è alcuna regola comprensibile, formale, costruttiva o funzionale che giustifichi la scomposizione e composizione della materia e dei volumi, nessuna metafora o simbologia, nessuna misura certa, se non la dichiarata distruzione dello spazio materiale all'interno di una città gia molto disarticolata tra viadotto, fiume, colline e case. Eppure non c'è niente di mimetico, anzi, questo procedimento, così analitico che rende impossibile anche ad una memoria visiva particolarmente attenta il ricordo della composizione delle forme, porta paradossalmente ad una immagine sintetica ed unitaria che diventa essa stessa la nuova immagine di Bilbao. Questa è la forza di èssere
cattedrale, dare un'immagine che non solo trasmette l'essènza, ma che
anche sa riprodurla attraverso l'involucro.
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