III Ciclo: Il Mondo dei vettori. Geometrie e layer.

Decima Lezione: Doppia L: Linea-Layer

 

Leonardo 2.

Secondo fondamentale quesito. Come faccio a trasmettere un disegno a distanza se sono ai tempi di Leonardo? E cioè senza fax, elettricità o mezzi fisici (cioè inviandolo manualmente). Come faccio cioè effettivamente a "trasmetterlo" se voglio trovare un sistema efficiente, più rapido, meno scemo del precedente.? Come si risponde a questa domanda?

Per superare il modo scemo di trasmettere delle informazioni, o vero quello di trasmettere punto per punto, per mandare un disegno posso dire ti mando un punto, linea o poligono. Nel caso che gli mando a Leonardo una linea, mi basterà solo descrivere due punti. Questo è una rivoluzione, perché per mandare una linea di 100 m,  semplifico tutto descrivendo due punti. Il sistema raster è un sistema scemo, invece questo è intelligente, è un sistema di logica.

In programmi di disegno come Autocad, vediamo che i punti e linee vengono descritti con le sue coordinate, essendo un "vettore" (sistema vettoriale) non una immagine raster. Per il rettangolo o il poligono non cambia niente, solo il numero di linee che sono tracciate. Lo importante è che, è un sistema efficiente per determinati tipi di uso, compatta i codici e favorisce la manipolazione. Le curve invece dipendono di equazioni che la descrivono punto per punto.

Punto=                                              

0; pen 0.000 0.000 0.000
1; point -182.000 188.000 0.000
2; return 0.000 0.000 0.000

 Linea=

0; pen 0.000 0.000 0.000
1; start -395.000 203.000 0.000
2; line -171.000 145.000 0.000
3; return 0.000 0.000 0.000
 
 Rettangolo=
0; pen 0.000 0.000 0.000
1; fill 65535.000 65535.000 65535.000
2; normal 0.000 0.000 1.000
3; polygon -406.000 254.000 0.000
4; polygon -406.000 64.000 0.000
5; polygon -252.000 64.000 0.000
6; polygon -252.000 254.000 0.000
7; return 0.000 0.000 0.000

Poligono=
0; pen 0.000 0.000 0.000
1; fill 65535.000 65535.000 65535.000
2; normal 0.000 0.000 1.000
3; polygon -392.000 25.000 0.000
4; polygon -339.000 -59.000 0.000
5; polygon -163.000 -83.000 0.000
6; polygon -98.000 23.000 0.000
7; polygon -164.000 131.000 0.000
8; polygon -285.000 156.000 0.000
9; polygon -397.000 65.000 0.000
10; return 0.000 0.000 0.000

E' stato domandato "come viene trattata" una curva.
Questa è una curva di Bezier (che può essere manipolata per anchor points).
Si tratta funzioni interne al programma che richiamano funzioni matematiche diverse dalla curve Poligonali (che in sostanza sono un insieme di tratti rettilinei il cui numero crescente da l'approssimazione a una curva). Ora quando si esporta questo tipo di curve in un "testo" descrittivo come quello sopra riportato o in un modello descrittivo come il DXF la curva viene appiattita in una Poligonale anche se "con Molti vertici". Da questo deriva che il DXF appiattisce le curve Bezier in poligonali.

   

 

A. La selezione non è più per "Porzioni di Schermo", ma per elementi, nominati e nominabili.
B. A questi elementi si può accoppiare una trasformazione "intelligente": scala, duplica; distorci parametricamente che ne conserva la natura "originaria"
C. Oppure trasformazioni che ne "elevano" o "diminuiscano" la natura originaria.
D. Moltissime organizzazioni degli elementi hanno a che vedere con l'accoppiamento ad un dato AlfaNumerico (A&N). Le vedremo più in là.
E. Altre hanno a che vedere con "organizzazioni" congrue di dati "semanticamente rilevanti". Uno dei più ntio e utili sono i layer. E allora cerchiamo di Capire.
F. "Organizzare i layer" è come scrivere un romanzo.

Antonino Saggio


Il primo passo  e stato quello di rompere lo schermo e poter selezionare dei pezzi, Photoshop sempre ha utilizzato il sistema raster pero poco a poco si ha ibridato. Se vado a lavorare con un programma vettoriale non posso prendere dei pezzi come prima, pero il vantaggio e quello che dentro di se stesso lo posso manipolare intelligentemente, duplicare, ingrandire, cambiare attributi (colore, tipo di linea,ecc.). Quello che non posso fare è cambiare la sua natura di poligono, a meno che lo promozione cambiando di poligono a linea e di linea a poligono, capacita dei programmi come Autocad.

Cosi vediamo questo sistema intelligente e semantico con un formalismo maggiore, non solo punto per punto, se no punto linea, poligono. Cosi è possibile mandare disegni completi con maggiore rapidità.

Quello che li manca a Leonardo, è che ancora non li abbiamo detto il nome di quello che gli stiamo mandando. Il computer nomina e da le coordinate a ogni uno dei elementi che disegniamo.

Anche è possibile mettere il libello, o vero il "layers". E un tipo di livello che ci permette di lavorare per strati. Ad esempio le diciamo a Leonardo che li mandiamo il primo livello con tutti i suo dati, dopo il secondo e cosi via. Noi i questo modo possiamo manipolare per strati segnalando il livello di intelligenza.

1- Formalismi degli elementi:punti linee poligono, curva.

2- Nominare i singoli elementi

3- Nominare i livelli semantici, o sia livelli dotati di significato.

I layers permettono di fare quello che voglio con la semantica, perché si adopera un modo di lavorare per sezioni concettuali, dando una potenzialità per progettare nel campo della architettura. Cosi si riapre il campo della sua teoria architettonica, gia che attraverso i layers noi posiamo manipolarla.

Nel 1978 Eisenman comincia a svolgere dei lavori con l'idea di layers. In realtà presenta dei lavori che mostrano certe parti concettuali che per lui sono di interesse informativo, come se fosse un campo di gioco nel quale si relazionano sistemi diversi. Gia non più un piano intero dove mettere tutto tipo zonizzazione, invece si colloca tutto sotto sistemi fatti per starti che vivono fra se un palinsesto.

      Eisenman

   Eisenman La villette

 

Tschumi La villette (sistemi come parola chiave)

 


 


 

Quello che si cambia e il modo di progettare attraverso la compresenza di sistemi. Sistemi che possono essere divisi: quantità di costruito, comunicazione, infrastruttura, aree libere, ecc. Ogni sistema possiede la sua logica. Da una parte rispondono al suo programma interno, per esempio nel progetto La Villette de Tschumi, lo vediamo nei padiglioni, invece i percorsi rispondono al costruito come ponti, scale, verde, acqua ecc.(tutti sotto il layers percorsi). Tschumi vinse il concorso perché seppe capitalizzare quello che poco tempo indietro era stato scoperto. 

Koolhaas per La Villette non solo usa i layers come idea di stratificazione orizzontale, anche verticale (costruzione verticale dell'immagine).

Daniel Libeskind, vediamo che non può essere capito se non si comprende questo tipo di manipolazione. Lui è compositore, artista e musicista negli 80', lavorerà con Eisenman e dopo sarà architetto. Si muove dentro questa logica con uno spirito diverso, pensa a una trivellazione meccanica fatta di separazioni e sovrapposizioni scavando contraddittoriamente e artisticamente. Il movimento rappresenterà una parte sommersa dei layers ed è più astratta che meccanica.

Daniel Libeskind


Oggi si progetta pensando a un mix funzionale di verde, commercio, produzione, infrastruttura, ecc.Per questo tipo di progettazione ho bisogno dei layers, se mi muovo per zonizzazione saranno parti omogenea, non complesse e senza sotto sistemi. 

Leggisu Gomorra Coffe Break Lo scritto "Affioramenti" dal Basso" (su una interpretazione dei Layer) oltre il paradigma meccanico)
Leggiper una Interpretazione Psicologica dei Layers

Vai http://spazioweb.inwind.it/paolo_diociaiuti/(p)assaggi

/passaggi/passaggiod/suaffioramenti.htm

 

 

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