Cari ragazzi,
eccoci qui a parlare del concerto che i nostri adorati NIN hanno
tenuto ieri sera sul palco del Monza Rock Festival dove hanno concluso in
bellezza il loro tour mondiale.
Devo dire che la loro esibizione è stata al disopra delle mie aspettative,
rispetto al concerto di Milano li ho trovati molto più carichi e travolgenti.
Trent era veramente scatenato e come ha notato anche Alberto M. e Matteo
C. nelle loro recensioni che troverete verso la fine di questa edizione,
l'atmosfera ricordava molto quella del loro mitico concerto a Woodstock '94.
Peccato per il pubblico che, prime file a parte, non era così caloroso come lo
è stato invece quello di Milano lo scorso Novembre ma sicuramente ciò è
dovuto al fatto che questo era un pubblico molto più generico, la maggior parte
del quale manco sapeva chi erano i Nine Inch Nails. L'accoglienza un po'
freddina (con gli Skunk invece era tutto un saltare e urlare) mi pare l'abbia
notata anche Trent che ha cercato in tutti i modi di avere reazioni: tirando
bottiglie sul pubblico, facendo il dito, lanciandosi addosso ai componenti della
band o distruggendo strumentazione a destra e a manca, tant'è vero che ad un
certo punto ha detto qualcosa del tipo "Questa è la nostra ultima
esibizione del nostro tour e non ve ne saranno altre per un bel po', ma ci ha
fatto piacere poter condividere questo momento con voi" e poco dopo ha
aggiunto, se non ho capito male: "la mia naturalmente era un'affermazione
sarcastica". Della serie: cazzo è la nostra ultima esibizione, vi stiamo
dando l'anima e a voi non ve ne frega niente?
Il concerto comunque è stato grandioso alla faccia della la pubblicità
praticamente nulla sulla partecipazione dei NIN a questo festival. La stragrande
maggioranza degli spot che ho sentito mettevano in risalto la presenza dei
gruppi come Litfiba, Skunk Anansie e Alanisse Morisette lasciando spesso nel
dimenticatoio i Nine Inch Nails, vabbè che in Italia non sono molto conosciuti
e per questo il loro richiamo non sarà fortissimo ma continuando così non lo
saranno mai. Perfino il presentatore del festival in una pausa tra un'esibizione
e l'altra ha ricordato i gruppi che seguiranno nominando anche i JunkieXL ma
dimenticandosi dei NIN!!! Fortuna che in seguito ha rimediato e si è
scusato.
A dimostrazione di tutto ciò vi posto la recensione che kwmusica ha
fatto del festival, ove i NIN non vengono nemmeno nominati: scandaloso!
In 30mila per il "Monza Rock Festival"
Trentamila fan per Monza Rock. Il festival, consumatosi tutto in un'unica
giornata, quella di ieri, si è chiuso con successo, e in un'atmosfera ben
lontana dalla recente tragedia al festival rock di Roskilde, in Danimarca, dove
nella calca sono morti schiacciati nove giovani. A Monza tutto è filato liscio,
dall'organizzazione dell'evento al comportamento del pubblico: alla fine ha
vinto la musica. L'enorme stage che dominava l'area è stato diviso in due: da
un lato 31 metri di largezza in sfondo blu, dall'altro, a fianco, altri 31 metri
in sfondo rosso. Gli artisti - 19 fra band e solisti - si sono esibiti a ruota,
dalle 12 del mattino a notte inoltrata. In serata il momento clou con gli attesi
headliner. Prima gli Skunk Anansie poi, a
chiudere idealmente il raduno lungo tredici ore, Alanis
Morisette. Skin degli Skunk, ha conquistato il pubblico con il suo
cocktail di aggressività ed emozioni, e con le strofa di Secretly in
italiano. Quindi la vocalist ha duettato con Maxim,
la voce nera dei Prodigy (due enormi anelli alle dita a forma di "M" e
catenaccio d'argento al collo) nel brano Carmen Queasy che è un' aperta
critica dello star system. Prima di salire sul palco Skin aveva commentato:
"A volte non capisco gli artisti pop di oggi, in un programma tv un
musicista non sapeva nemmeno chi era George Michael
e gli Wham".
Dopo di lei è salita in scena la canadese Alanis Morisette: provocatrice e
trasgressiva - tra canzoni sul sesso orale e video in cui compare nuda - ha
offerto una gran performance. Vestita con pareo viola sopra i pantaloni, scarpe
da tennis, Alanis ha ipnotizzato la platea con un mix di vecchi e nuovi hit.
Dignitosa la performance nel pomeriggio dei nuovi Litfiba,
con Ghigo Renzulli e la nuova voce, Gianluca "Cabo" Cavallo, a
sostituire Piero Pelù. Il pubblico li ha però accolti un po' freddamente,
"orfano" del carismatico e vulcanico Pelù, che sembra essersi portato
dietro il pubblico storico dei Litfiba. Apprezzati sono stati anche i Lamb,
band di Manchester, e Carmen Consoli. Così come i Csi,
in scena senza più Massimo Zamboni alla chitarra; il cantante e frontman,
Giovanni Lindo Ferretti, ha proposto anche una cover di Goran Bregovic, Ederlezi,
un pezzo tradizionale balcanico tema del film Underground di Kusturica.
(10 luglio 2000)
molto meglio ha fatto RockOL:
Monza Rock Festival, chiusura gloriosa con
i Nine Inch Nails
Junkie XL guadagna il palco alla una passata da pochi
minuti, e la sua musica elettronica accompagna l'uscita dall'autodromo delle
migliaia di irriducibili che hanno atteso la conclusione del travolgente set dei
Nine Inch Nails. Iniziato un'ora dopo il previsto per i piccoli ritardi
accumulati durante la giornata, il concerto dello scatenato Trent Reznor e dei
suoi è stato aggressivo e incredibilmente potente, tanto che al confronto,
anche gli scatenati Skunk Anansie sembravano un gruppo pop. Uno show dai toni
cupi ma spettacolari per look, attitudine, luci, irruenza, purtroppo accolto con
scarsa reattività dal pubblico forse un po’ provato per la stanchezza (si
tenga conto dell’ora tarda e del pomeriggio sotto il sole di luglio). Tanto
che sembrava una scena vagamente surreale e cinematografica quella di un gruppo
che si contorce tra bordate terrificanti, al cospetto di spettatori in quasi
religioso silenzio e compostezza, anche quando venivano provocati con lanci di
bottigliette (per una volta, dalla band alla platea e non viceversa), diti medi
e inviti ad andare (eufemismo) a quel paese. Prima di chiudere con una intensa
(e applauditissima, finalmente) "Hurt", Trent Reznor ha guardato il
pubblico e ha detto: "Non ho niente da dirvi. Mi dispiace". Ma pochi
istanti dopo il suo nichilismo si è un po’ ammorbidito, e il leader del
gruppo ha detto: "Dopo questo concerto ci prendiamo una pausa. Per cui, vi
salutiamo e ringraziamo tutti per essere stati qui".
Visto che pochi, purtroppo, si sono trattenuti per il breve set dance di Junk XL
(dopotutto, era molto tardi e dopo la domenica viene il lunedì...), si può
dire che con il concerto dei NIN (del quale riportiamo la scaletta a fondo
pagina) si è conclusa in chiaroscuro una giornata di musica che - con un
cartellone eclettico e variegato, probabilmente fin troppo eclettico e variegato
- ha senz'altro soddisfatto i più di 30.000 spettatori.
Per concludere, ecco, come anticipato, la scaletta del concerto dei Nine Inch
Nails:
"Head like a hole"
"Terrible lie"
"March of the pigs"
"The frail"
"The wretched"
"Gave up"
"Reptile"
"No you don't"
"Even deeper"
"Wish"
"Suck"
"Down in it"
"Closer"
"The day the world went away"
"Starfuckers inc."
"Hurt"
ma veniamo alle impressioni dei nostri iscritti. Eccovi quella di Matteo
C.:
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Date: Mon, 10 Jul 2000 16:16:26 +0200
Subject: NIN-MONZA 2000
Ciao a tutti NINheads....
che dire,io sono stato ancora una volta colpito dalla performance di Trent
& Co....
Se il concerto dell'Alcatraz di Novembre era stato improntato più su The
Fragile sia musicalmente che a livello scenico,con l'intermezzo di La mer e
le immagini proiettate,devo dire che il concerto di ieri mi ha ricordato
non poco la band e il tour di The Downward Spiral.
Scaletta formata da pezzi prevalentemente aggressivi (chi si apettava
"Suck" o "Reptile"??),visi truccati,classiche divise
"infangate" e rottura
di keyboards e simili.Insomma,devo ammettere che è stata una performance
decisammente inaspettata ma,come sempre,formidabile.
Altra nota di merito,secondo me,la rilettura live di "TDTWWA" con
l'aggiunta della batteria e un'inizio di "Hurt" quasi in versione
"unplugged".
temo anche che prima della pubblicazione di un nuovo album non li rivedremo
più live da qs
parti....sta di fatto che tra tutti i gruppi che ho visto dal
vivo,rimangono sempre parecchie spanne sopra gli altri.
non ho nulla da aggiungere,mentre in sottofondo le note di "hurt"
riempono
di emozioni la mia stanza....spero di avere vs opinioni riguardo a ieri al
piu presto.
un saluto a tutti
matteo
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ed ora la recensione di Alberto M., anche lui presente ieri sera al
concerto:
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Date: Mon, 10 Jul 2000 00:42:48 +0200
Subject: monzarockfestival
Inizio subito con il dire che chi si è perso questo
evento (il concerto dei NIN), difficilmente potrà vederne un altro simile!!!!
Un Trent Reznor così isterico non lo si vedeva da un bel pò di tempo.
I NIN hanno dato sfogo a tutta la loro rabbia, creando un'atmosfera insana e
cupa, pur non avendo avuto la stessa coreografia che avevano all'Alcatraz. UN
CONCERTO DEVASTANTE, degno dei migliori NIN. In qualche modo l'esibizione mi ha
riportato a ricordare Woodstock '94. Potenza e tanto, veramente tanto incazzati.
Tastiere ridotte un cumulo di macerie, riflettori presi a calci da Mr. Reznor,
chitarre che "prendevano il volo" per poi distruggersi con l'impatto
sul palco e...un'infinità di bottiglie di acqua lanciate dal palco verso il
pubblico(?)
Ma a questo punto mi chiedo:"com'è possibile che un genio come Reznor
(& co.) debba esibirsi insieme ad altri artirsti che a parer mio valgono
meno di una cicca?( chiedo scusa a tutti i fan di Skunk Anansie, Morisette a
vari).Troppo è il distacco tra i NIN e gli altri gruppi. E non parlo soltanto
di distacco "sonoro", ma bensì parlo soprattutto di distacco
artistico. Quello che voglio dire, forse un pò sminuendo quanto appena detto,
é che la differenza, si vede e si sente.
Un inizio memorabile con Head like a hole ha subito scaldato il pubblico in
delirio (parecchio deluso e irratato per l'interminabile concerto della
Morisette), per poi proseguire con una massiccia Terrible lie che ha
ulteriormente fatto impazzire la folla, e con un Reznor che è saltato giù dal
palco per dare sfogo al suo stato d'animo.Sono seguite altre perle come the
frail, closer, e una "problematica" hurt a fine concerto.
Nulla da dire su trucchi e costumi (in particolare R. Finck: chi ha visto il
concerto sa cosa voglio dire) curati al minimo dettaglio( Trent aveva uno strato
di unto su tutto il corpo).
Infine...l'attesa è stata lunga, ma ne è valsa la pena.
Mi dispiace di non aver incontrato gli altri della
mailing (a parte Cistiano con cui mi sono trovato molto bene a discutere di
musica), peccato anche non aver incontrato Matteo C. con cui sono in contatto da
novembre.
Un'ultima cosa; l'organizzazione del festival è
stata ottima(peccato per le telecamere davanti al palco...rompevano veramente i
coglioni).
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Bene, per finire mi scuso con gli iscritti alla lista che non sono riuscito a
vedere, in particolare con i due Mattei con i quali ci eravamo accordati
di vederci in un punto preciso. Il problema è stato che sono riuscito a
imbucarmi in una posizione talmente favorevole (ero praticamente sotto il palco)
che non mi sono più sentito di abbandonarla con il rischio di non poterla più
recuperare. Coloro che sono riuscito a contattare al cellulare gli ho incontrati
come Nicola P. e Alberto M., gli altri purtroppo no... sarà per
la prossima occasione!
Aspetto intanto le impressioni sul concerto di coloro che non le hanno ancora
inviate: bastano anche poche righe! |