NINlist #91
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Ed ora la risposta di Alberto V. l'autore della mail che ha acceso il dibattito su "The Fragile":

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Date: Mon, 14 Aug 2000 10:36:00

From: Alberto V.

Subject: god money, i'll do anything you want

Ciao a tutti,
sono Alberto da RE e ho avuto occasione solo oggi di
leggere i pareri pervenuti.

non vorrei che si fosse capito che a me l’album non
sia piaciuto (non credo però visto che è al secondo
posto della mia playlist ’99), tuttavia mi spiace, ma
personalmente rimango della mia opinione, e a
dimostrazione di ciò (a costo di apparire una
bestemmia) mi capita spesso di ascoltare sia la Left
side che la Right side programmando in memoria solo la
successione dei pezzi pìù potenti omettendo quindi
quelli strumentali (ripeto, non perché siano brutti;
del resto non è facile trovare il tempo per ascoltarsi
tutto The Fragile) oppure (e questo lo dico per
Matteo, con il quale è ovvio non mi troverei mai
d’accordo visto che amo anche i Marilyn Manson e odio
i famigerati Korn) quando è stato il momento di
registrarmi l’album ad uso e consumo dello stereo
dell’auto, ho utilizzato un nastro da 74 min.
E’ probabile comunque che sia solo una questione di
gusti (o magari non ho capito l’album nel suo insieme,
tuttavia pur sforzandomi non riesco a vederlo come un
concept e non colgo nemmeno “l’armonia tra i brani”),
anche perché è un fatto che personalmente ritengo che
l’ordine di valore dei dischi dei NIN (altissimo per
carità) segua l’ordine di uscita degli stessi
(nell’isola deserta dovendo scegliere ci porterei PHM
non The Fragile).
Saranno coincidenze o meno ma, in generale, gli album
che superano il minutaggio dei 50 minuti saranno anche
capolavori ma poi alla fine finisci che ti riascolti
più spesso gli album più brevi. E poi francamente
trovo inutili i discorsi su vera arte,
autore/compositore, ecc…perché se poi alla fine metti
nel lettore un cd degli Hardcore Superstar e lasci
Bach (il compositore classico, non il cantante dei
terribili skid row) ad impolverarsi allora è questo
ciò che conta.
Lo dico sin da ora; un album strumentale solo piano e
chitarra non lo comprerei nemmeno.

Poiché non ho ancora letto le vostre impressioni sul
concerto dei NIN a monza, per evitare di esserne
influenzato (e per avere un’altra dose di insulti, ma
spero di no !), esprimo il mio parere (magari qualcuno
avrà già detto le stesse cose però).
Innanzitutto il concerto di monza si presentava
particolarmente insidioso rispetto a quello
all’alcatraz di milano del novembre scorso. Non a
caso, come da loro stessi annunciato qualche giorno
prima la scaletta ha privilegiato i pezzi più
aggressivi (e questo a mio parere è stato un bene).
Premettendo che il concerto è stato una bomba, l’unica
cosa che mi ha lasciato perplesso (non saprei dire
però se in senso positivo o negativo) è stato il
tentativo di apparire la band selvaggia dei primi anni
cercando di nascondere la (nuova) vena più intimista e
nel complesso adulta.
E questo non tanto da un punto di vista musicale,
visto che io preferisco di gran lunga i pezzi selvaggi
rispetto a quelli intimisti dei NIN (intendo degli
ultimi NIN, non certo dei capolavori “Something I can
ever have” o “Hurt”), quanto per l’ossessivo/eccessivo
scatenarsi sul palco (a differenza del concerto di
Milano dove pure TR stato tutt’altro che immobile) che
ha culminato con la rottura di un synth o tastiera o
quello che era. Inoltre a me sembra che il trucco di
Reznor fosse pressoché identico a quello di Manson per
l’esibizione agli Mtv di Dublino lo scorso anno (non
saprei dire però, magari fu inventato da Reznor ancora
prima, boh). In ultima analisi quello che sto cercando
di dire è che se il concerto di Milano aveva mostrato
la vera faccia dei nuovi NIN (in sostanza una band
ormai adulta, musicalmente arrabbiata, ma del tutto
affrancata da trucchetti di scena) quello di Monza mi
sembra abbia cercato di mescolare le carte cercando di
rispolverare anche la vena spettacolare dei NIN (forse
nel tentativo, purtroppo fallito ma non per colpa
loro, di scaldare il pubblico italiano ?). Tutto
questo, per carità, va bene però rischia di portarli
(se non altro ai miei occhi) ad una diretta
competizione con i Marilyn Manson (peraltro
insuperabili da questo punto di vista) quando in
realtà è ovvio che si tratti di due realtà
completamente diverse (direi che NIN e Ministry
rappresentano l’aspetto maturo e puro del suono
industriale americano, mentre M.M., Gravity Kills,
Orgy ne rappresentano l’aspetto più
spettacolare/commerciale pur realizzando ottimi
dischi).
Alberto V.

PS: magari vedendo lo special di stasera mi ricrederò
però l’impressione a caldo quando ero a monza è stata
proprio questa.

PS per Cristiano: oggi, inspiegabilmente, non riesco
ad andare nel sito per recuperare gli arretrati che
hai aggiornato, se riesci ad inviarmeli via e-mail te
ne sarò grato.

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Date: Mon, 14 Aug 2000 14:35:03

From: Flo

Subject:

kioSono felice che tu abbia accolto l'idea dei profili...non vedo l'ora che si concretizzi !!! Ovviamente mi rendo disponibile per ogni cosa...
FLO

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Grazie, spero che anche gli altri siano favorevoli all'iniziativa o avremo solo 2 profili! ;-)


Ed ora Alberto gia che c'è ci dice la sua anche sui Marilyn Manson. Prevedo già un altro polverone ma in fondo è bello così: potere confrontare le poprie idee!

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Date: Mon, 14 Aug 2000 16:31:53

From: Alberto V.

Subject: qualcosa su MM

Ciao a tutti sono ancora Alberto V. da Reggio Emilia.
Ho appena finito di leggere le NINlist dalla 60 all’86
(x Cristiano: c’è l’ho fatta quindi non inviarmele per
e-mail grazie) dalle quali deduco un’unanime disprezzo
per i MM (la band quindi non il leader). Purtroppo a
me piace parecchio quindi a costo di farmi dare del
coglione, prendendo spunto da una lettera che inviai
qualche mese fa a Rumore (ma che non fu pubblicata) di
fatto mi piacerebbe capire il perché spesso si
giudichino i MM aprioristicamente al di là delle loro
doti musicali.
Francamente non capisco questo disinteresse/disprezzo
generalizzato (sia da parte della critica musicale
italiana che conta (???) - Rumore, Mucchio Selvaggio e
Rockerilla - sia da parte del fan alternativo
italiano) verso i MM.
A mio parere è un peccato che si finisca per giudicare
una band per motivi che sono tutto fuorché musicali.
Sul piano strettamente musicale, infatti, la critica
musicale e qualcuno di voi/noi della NINlist ha dovuto
ammettere, seppur malvolentieri, la bontà di dischi
quali “Antichrist Superstar” e la band dal vivo ha
dimostrato di saperci fare eccome (l’esibizione
all’Heineken dello scorso anno è stata emblematica).
Non sono solo le canzoni quello che contano ? o
contano solo quando fa comodo (un es. su tutti: per
gli SLAYER quando ha fatto comodo più volte si è
taciuto sul loro appoggio ideologico a Pinochet) ?
Io credo che in Italia forse si creda troppo ad una
musica al di fuori del business col risultato che i
Marlene Kuntz sono costretti a vergognarsi di essere
in classifica.
Mi piacerebbe quindi, che chi critica i MM lo facesse
più a ragion veduta chiarendo il vero motivo che
spinge a considerare MM un puro fenomeno commerciale
sulla falsa riga delle Spice Girls (lo scrisse anche
Rumore, siamo messi bene in fatto di critica, poi ogni
disco dei Subsonica lo mettono “disco del mese”….):
Non le mosse/dichiarazioni finto-choccanti perché
anche Skin a inizio carriera ne ha sparate a più non
posso (e neanche poi così divertenti per giunta) pur
di far parlare dei suoi mediocri Skunk Anansie (e
spero che l’esibizione pallosa di Monza abbia
finalmente aperto gli occhi).
Non l’odore di satanismo perché di solito non è un
problema appoggiare i gruppi “satanici” scandinavi o
il “vero” reverendo satanico Anton La Vey.
Non la mancanza di impegno politico perché, per
fortuna, non tutti devono per forza essere militanti
come i Rage against the machine.
Non per la manifesta anticristianità (anzi…..).
Non l’eccessiva cura per la “scatola” oltreché del
contenuto, visto che credo tutti noi siamo d’accordo
che l’occhio vuole la sua (del resto anche The Fragile
è confezionato da dio).
Non l’aria di business che sta dietro il tutto (voglio
dire, anche i Korn soprattutto ad inizio carriera se
la menavano per farsi sponsorizzare l’abbigliamento
dalla Puma scaricando l’adidas che non voleva
immettere nel mercato un linea denominata Korn ­ da
una vecchia intervista su Rumore).
Non per i testi che non sono per nulla da buttare via
(mi spiace, ma chessò, Jon “very cool” Spencer, non
dice né di più né meglio, è ora che qualcuno dica che
Jon Spencer e i Boss Hog hanno rotto le palle !).
Non per il presunto messaggio “fascista” che trasmette
perché credo che il fantoccio del palchetto di
“Antichrist Superstar” sia illuminante in questo
senso.
Quindi, a mio parere, sarebbe il caso di essere più
obiettivi verso la musica che una band propone o sennò
se si decide di giudicare una band per tutto l’insieme
di fattori che stanno attorno all’aspetto musicale
dovremmo tutti ascoltare solo gli incorruttibili
Fugazi.
Alberto V.

PS: comunque, a mio parere, non è che i fan dei MM si
sono accorti dei NIN, è direi quasi sempre il
viceversa, tanto più che Portrait del 1994 fu ignorato
in Italia. Si iniziò a parlare di loro con Anticrist
del 1996 (e leggermente prima con la cover di Sweet
dreams) quando i NIN comunque erano ampiamente
apprezzati da noi (furono disco del mese su Rumore nel
marzo ’94 e le radio che trasmettono rock
programmavano “closer” e il video di “march of the
pigs” girava su videomusic).

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Alberto, quando prendi in mano la tastiera non ti fermi più..  ti invidio! :-)

Forse deluderò qualcuno ma devo ammettere che musicalmente parlando ci sono alcuni brani dei MM che non mi dispiacciono per niente!

A voi la parola!

         Zebo



Data ultimo aggiornamento: 15/08/00

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