Chiesa della Speranza

La cappella, di proprietà della nobile famiglia Aymerich, sorge nella via del Duomo, strada anticamente chiamata Carrer dels Pelliciers, la via degli artigiani delle pellicce, poi Carrier de la Seu, della sede per eccellenza: la Cattedrale. Ma i cagliaritani l'hanno chiamata a lungo Sa ruga de sa Speranza, la via dove si venera, almeno una volta all'anno, Nostra Signora della Speranza, cioè la Madonna in attesa della nascita di Nostro Signore (dallo spagnolo esperanza). L'edificazione della Chiesa è probabilmente posteriore al 1535: lo stemma della famiglia Aymerich presenta infatti l'aquila bicipite, concessa alla casata da Carlo V dopo la battaglia di Tunisi (1535). La Chiesa presenta le caratteristiche usuali delle architetture sardo-catalane. La facciata è priva di risalti e ornati, tranne il portale, che presenta un'apertura architravata. L'interno è un ambiente rettangolare, coperto da tre volte di cui la centrale è una completa crociera di ogive, le altre due sono mezze crociere. A destra tre cappelle, realizzate successivamente alla edificazione della chiesetta. La storia della chiesetta è legata anche al Parlamento Sardo in epoca spagnola, che si divideva in Stamenti: infatti il braccio militare, o nobiliare, aveva qui la propria sede. Dopo la cacciata dell'Ordine dei Gesuiti dall'Isola, fu per breve tempo sede dell'antica congregazione degli Artisti (artigiani). La campana di bronzo sul piccolo campanile a vela suonava ancora negli anni '50, per chiamare i tanti fedeli a festeggiare ogni 18 dicembre la Madonna della Speranza: in particolare i componenti delle principali famiglie gentilizie di Castello, che proprio nel piccolo tempio celebravano la Novena di Natale.