Convento Padri Mercedari, V.le Bonaria, fianco Basilica

Museo di nostra Signora di Bonaria

Il Santuario di Bonaria, sede del Convento dell'Ordine dei Mercedari, è noto per il simulacro ligneo della Madonna che approdò prodigiosamente sulla spiaggia di Bonaria nel 1370. I doni offerti dai fedeli alla Madonna di Bonaria, soprattutto ex voto, costituiscono oggetto di una raccolta museale che recentemente è stata predisposta in nuovi e moderni locali. Nella prima sala sono raccolte testimonianze archeologiche del Colle di Bonaria. Frequentato nel prenuragico e noto ai fenici, il colle ospitò una necropoli tardo-punica e romana. Vi è inoltre ricostruita la storia del Castello di Bonaria e dell'ordine della B.V. Maria della Mercede, presente in Sardegna sin dagli inizi del 1300. Nel corridoio sul chiostro sono esposti quadretti votivi (per il 70% di tema marinaresco) risalenti al XVIII-XIX secolo ed ex voto donati da fedeli scampati alla schiavitù o al naufragio, in quanto la Madonna di Bonaria è stata da sempre invocata come protettrice dei naviganti. Lungo il corridoio è poi apprezzabile la parte superiore di una cisterna scavata nella roccia, con volta a botte, utilizzata dai frati del convento fino agli inizi di questo secolo. Nella seconda sala sono esposti i più antichi e preziosi modelli navali di cui è ricco il Santuario (attualmente se ne contano circa 150). Essi costituiscono una importante antologia della storia dell'arte navale, dall'età della galera a quella dell'introduzione del vapore (ca. 1400) e delle innovazioni adottate dalle navi più moderne. I modellini di vascelli esposti nel museo sono quasi tutti di pregevole fattura artigianale. In questa stessa sala sono visibili anche le mummie di alcuni membri della nobile famiglia degli Alagon, morti di peste nel 1605 e sepolti nella pietra calcarea del Santuario. Troviamo infine l'ancora d'argento offerta dalla Regina Margherita nel 1899 per il felice esito della spedizione al Polo Nord, guidata dal figlio, il duca degli Abruzzi, con la nave "stella polare". Nella terza sala sono esposti il tesoro e i preziosi arredi sacri offerti al Santuario da sovrani e personalità illustri. Tra questi vi sono le corone d'oro offerte dal re Carlo Emanuele I e dalla regina, ricchissimi paramenti offerti da nobildonne consorti di viceré di Sardegna, i doni dei papi Pio XI e Paolo VI.