Viale Cimitero. Si trova all'interno del parco comunale. L'ingresso è a fianco a quello del cimitero monumentale

Necropoli di Bonaria

Il colle di Bonaria fa parte del sistema miocenico da circa dieci colli cagliaritani. Come gli altri, il suo morbido calcare è stato trasformato da sepolture, sormontato da edifici o ha fornito materiale da costruzione. In età tardo punica (IV - III secolo a.C.) vi si insediò una necropoli, orami scomparsa. Ciò che è visibile attualmente è la necropoli romana e paleocristiana che, con tipologie varie, copriva tutto il colle ed arrivava fino alla coeva necropoli attorno alla chiesa si San Saturno e San Lucifero. Le tombe di età romana, a grotta o a camera, con colombari (nicchie per le urne cinerarie) e loculi per gli inumati, o alla cappuccina (fosse con copertura di embrici, tegole) vennero distrutte in gran numero nel secolo scorso da sterri o spianamenti ripetuti, per l'ampliamento del cimitero. Tra queste si è salvato un cubicolo (camera sepolcrale) del IV secolo d.C. con arcosoli (nicchie funerarie arcuate verso l'alto) e "formae" (sepolture nel suolo) ed un affresco, ormai scomparso, del Cristo che resuscita Lazzaro. Vi era una lastrina di marmo con la dedica a Munatius Ireneus della moglie e del figlio, dipinta a bande rosse, volatili e motivi floreali. Uno scavo archeologico condotto dalla Soprintendenza nel 1987 sul fianco occidentale del colle ha individuato 19 tombe a camera scavate nella roccia, con arcosoli e fosse. Dei crolli hanno sottratto alcune sepolture alla dispersione, rivelando arcosoli doppi e sarcofagi profondi con disposizioni plurime separate da embrici e calce, forse piccoli nuclei familiari. Frammenti ceramici frammisti a gusci di molluschi e ossa di piccoli animali sono probabilmente resti di pasti rituali comunitari cristiani, cui sono forse da riferire anche piccole cisterne all'ingresso dei cubicoli. Ai piedi della collina vi era una necropoli del II-III secolo d.C. a tumulo, cippo, urne. In epoca successiva la zona venne adibita a discarica domestica forse legata al primo impianto di chiesa e convento di San Bardilio, oggi demoliti. Nel quadro delle battaglie di conquista aragonese dell'isola, nel 1325 venne edificata dall'infante Alfonso una cittadella fortificata la cui cappella è l'attuale santuario di Nostra Signora di Bonaria primo esempio di architettura gotico catalana in Sardegna.