Radio (comunicazioni) Sistema di comunicazione basato sulla propagazione delle onde elettromagnetiche nello spazio. I diversi tipi di radioonde, solitamente identificati in base alla frequenza (numero di cicli per secondo) o alla lunghezza d'onda (distanza percorsa dall'onda in un periodo), vengono usati per scopi diversi. L'unità di misura della frequenza, il ciclo per secondo (hertz, Hz), prende nome dal tedesco Heinrich Hertz: 1 kilohertz (kHz) corrisponde a 1000 cicli/s, 1 megahertz (MHz) a 1 milione di cicli/s, mentre 1 gigahertz (GHz) è 1 miliardo di cicli/s. Le radioonde possono avere frequenze che vanno da pochi kilohertz a diversi gigahertz; le onde più corte hanno frequenza più alta, quelle più lunghe frequenza più bassa.

Le radioonde sono usate nelle trasmissioni radio ma anche in radiotelegrafia, nelle trasmissioni telefoniche, televisive, radar, nei sistemi di navigazione e nelle comunicazioni spaziali.

Poiché in un'atmosfera uniforme le onde elettromagnetiche viaggiano in linea retta, le comunicazioni radio a lunga distanza dovrebbero essere impedite dalla curvatura della superficie terrestre, tuttavia sono possibili grazie alle proprietà della ionosfera di riflettere le radioonde. Le onde cortissime, inferiori a 10 m circa (a frequenza molto elevata, ultraelevata o superelevata, indicate rispettivamente dalle sigle VHF, UHF e SHF, cioè Very High Frequency, Ultra High Frequency e Super High Frequency), che normalmente non vengono riflesse dalla ionosfera, possono essere ricevute solo a breve distanza.

Un tipico sistema di comunicazione radio è formato da due elementi principali, un trasmettitore e un ricevitore. Il trasmettitore genera oscillazioni elettriche a una determinata frequenza, la cosiddetta onda portante. È possibile modulare l'onda portante sia in ampiezza sia in frequenza: un segnale modulato in ampiezza consiste nella frequenza portante più due bande laterali risultanti dalla modulazione, mentre la modulazione di frequenza (FM) produce più bande laterali e permette di ottenere una più alta fedeltà di suono.

Trasmettitore

I componenti essenziali di un radiotrasmettitore sono un generatore di oscillazioni che converte l'elettricità in oscillazioni di determinata frequenza, un amplificatore che aumenta l'intensità di queste oscillazioni mantenendo la frequenza desiderata, e un microfono che converte le informazioni da trasmettere in una tensione elettrica variabile.

Altri elementi importanti in un radiotrasmettitore sono il modulatore, che usa le tensioni prodotte dal microfono per controllare le variazioni di intensità di oscillazione o la frequenza istantanea dell'onda portante, e l'antenna, che irradia l'onda portante modulata. Ogni antenna ha proprietà direzionali, cioè tende a irradiare più energia in alcune direzioni piuttosto che in altre, ma è possibile realizzare sistemi in cui l'irradiazione avvenga in un fascio relativamente stretto oppure sia relativamente uniforme in tutte le direzioni (radiodiffusione circolare).

Le caratteristiche di un radiotrasmettitore sono diverse a seconda delle modalità di impiego. Una radio da usare in un veicolo mobile, ad esempio, deve essere leggera e trasmettere in modo chiaro; il costo è secondario e la fedeltà di riproduzione non ha alcuna importanza. In una stazione radio commerciale, invece, le dimensioni e il peso sono secondari, il costo va tenuto in maggiore considerazione e la fedeltà è della massima importanza, in particolare per le stazioni FM. Il controllo rigoroso della frequenza è una necessità assoluta, dato che una minima deviazione può causare interferenze con stazioni che trasmettono sulla stessa lunghezza d'onda.

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