Oscillatori

In una stazione radio commerciale la frequenza portante viene normalmente generata da un oscillatore a cristallo di quarzo. Se il circuito elettrico è ben progettato, la frequenza dell'oscillatore non varia oltre lo 0,01%. Montando il cristallo sotto vuoto a temperatura costante e stabilizzando la tensione di alimentazione è possibile ottenere una stabilità di frequenza prossima a un milionesimo dell'1%. Gli oscillatori a cristallo sono ideali nelle gamme di frequenza bassissima, bassa e media. Quando devono essere generate frequenze superiori ai 10 MHz, l'oscillatore pilota è regolato in modo da generare una frequenza media, che viene poi raddoppiata un certo numero di volte, a seconda della necessità, in speciali circuiti elettronici. Quando non è necessario un controllo rigoroso della frequenza, possono essere usati circuiti sintonizzati con comuni tubi elettronici per generare oscillazioni fino a 1000 MHz, mentre per generare le frequenze più alte, fino a 30.000 MHz, si impiegano klystron a riflessione. Quando sono richieste frequenze ancora più elevate i klystron vengono sostituiti dai magnetron.

Modulazione

Perché l'onda portante possa trasportare impulsi deve essere modulata, e la modulazione può essere a basso livello o ad alto livello. Nel primo caso il segnale di audiofrequenza proveniente dal microfono, con poca o nessuna amplificazione, viene usato per modulare la frequenza generata dall'oscillatore, e la frequenza portante modulata viene poi amplificata prima di essere inviata all'antenna; nel secondo caso le oscillazioni di radiofrequenza e il segnale di audiofrequenza sono amplificati indipendentemente, e la modulazione ha luogo subito prima che le oscillazioni siano inviate all'antenna. Sulla portante il segnale può essere modulato sia in frequenza (FM) sia in ampiezza (AM).

La modulazione di ampiezza (AM), che consiste nel variare l'ampiezza dell'onda portante in armonia con le variazioni di frequenza e intensità di un segnale sonoro, è usata in molti servizi radiotelefonici, comprese le normali trasmissioni radio, nonché nella telefonia a corrente portante, in cui la portante modulata viene trasmessa via cavo, e nella trasmissione di immagini fisse via cavo o via radio.

In FM la frequenza dell'onda portante viene variata all'interno di un intervallo fisso a un ritmo corrispondente alla frequenza di un segnale sonoro. Questa forma di modulazione, perfezionata negli anni Trenta, ha il vantaggio di produrre segnali relativamente insensibili alle interferenze elettriche, come si verificano durante i temporali, che invece disturbano fortemente i segnali AM. Le trasmissioni in FM, che vengono effettuate su bande ad alta frequenza (dagli 88 ai 108 MHz), hanno portata di ricezione limitata.

Le informazioni trasportate da un'onda modulata vengono riconvertite nella loro forma originale tramite un processo inverso, detto di demodulazione o rivelazione. Le radioonde trasmesse a frequenze basse e medie sono modulate in ampiezza; a frequenze più elevate si usano sia l'AM sia l'FM: nelle emissioni televisive, ad esempio, il suono può essere diffuso in FM, mentre l'immagine è trasmessa in AM. Nelle gamme di frequenza superelevate (sopra la UHF), in cui sono disponibili larghezze di banda più ampie, anche l'immagine può essere trasmessa in FM. A queste frequenze elevate sono stati effettuati anche esperimenti di trasmissione digitale del suono e delle immagini, un metodo di trasmissione che in futuro potrebbe soppiantare le attuali tecniche di trasmissione analogica.

Antenne

L'antenna di un trasmettitore non deve necessariamente trovarsi in prossimità del trasmettitore stesso. Per la radiodiffusione commerciale sulle frequenze medie occorre generalmente un'antenna molto alta, possibilmente situata lontano dai centri abitati, mentre lo studio di trasmissione si trova di solito nel cuore della città. Tra studio e antenna, i segnali possono essere trasmessi via cavo.

     

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