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Zona Nucleare non si schiera a favore o contro il nucleare. Gli argomenti "nucleare" e "energia nucleare" sono affrontati relativamente alla questione dello smaltimento delle scorie nucleari.

 

 

Chi è Carlo Rubbia?

Carlo Rubbia è nato a Gorizia nel 1934. Dopo aver concluso gli studi universitari presso l' Università di Pisa (1957), si è trasferito a New York, lavorando per circa un anno alla Columbia University. Ha proseguito le sue ricerche in Italia, presso l' Università di Roma La Sapienza, divenendo nel 1960 ricercatore dell'Organizzazione europea per la ricerca nucleare, il CERN di Ginevra. Qui ha partecipato a esperimenti sulle interazioni deboli al sincrociclotrone, al protosincrotrone, al collisionatore di fasci protonici. Dal 1971 al 1988 è stato professore di fisica alla Harvard University, nel Massachussetts. Dal 1990 al 1993 ha ricoperto la carica di direttore generale del CERN. Nel 1994 ha assunto la direzione dell' International Center for Theoretical Physics di Trieste. Attualmente insegna anche Complementi di fisica superiore a Pavia.

Tra i prestigiosi riconoscimenti ottenuti per le sue ricerche, Carlo Rubbia ha ricevuto nel 1984 anche il premio Nobel per la fisica, che ha condiviso con il collega olandese Simon van der Meer. Nella menzione ufficiale dell'Accademia svedese i due fisici vengono premiati "per il loro decisivo contributo al grande progetto che condusse alla scoperta delle particelle di campo W e Z, mediatrici dell'interazione debole". L'interazione debole è uno dei quattro fondamentali campi di forza dell'universo (la gravità, l'elettromagnetismo, l'interazione nucleare forte e l'interazione nucleare debole): opera nel profondo della materia, laddove risiedono quark e leptoni.

Fra i suoi lavori più importanti vanno ricordati: la scoperta del processo di decadimento beta del pione positivo; la prima osservazione della cattura del muone in idrogeno; la determinazione della violazione della parità del decadimento beta dell'iperone lambda; l'osservazione di correnti deboli neutre (prima prova dell'esistenza di un bosone neutro). Tali esperimenti furono effettuati presso diversi acceleratori negli Stati Uniti (al Fermilab, nell'Illinois, ed al Brookhaven National Laboratori di Long Island, NY) e a Ginevra.
Inoltre Rubbia propose e realizzò al CERN un nuovo acceleratore di particelle in cui si fece collidere un fascio di antiprotoni con un fascio di protoni, allo scopo di raggiungere energie tali da consentire la produzione di bosoni vettori intermedi (particelle circa cento volte più pesanti dei protoni). La realizzazione di questo acceleratore richiese lo sviluppo di tecniche innovative, in particolare per la creazione e l'accumulazione di antiprotoni in un fascio di alta densità. La proposta di Rubbia di convertire il superprotosincrotrone del CERN in un anello di collisione per protoni e antiprotoni ha permesso di raggiungere energie sufficienti per osservare eventi in cui si producono i bosoni intermedi W e Z. La realizzazione dell'esperimento è stata resa possibile dall'invenzione, ad opera di Simon van der Meer, di un metodo elettronico per ottenere fasci densi e concentrati di antiprotoni. La scoperta di queste particelle elementari, annunciata nel 1983, confermò l'unificazione delle forze elettromagnetiche e dell'interazione debole, costituendo un passo fondamentale nello sviluppo della fisica moderna.

L'attività di ricerca di Rubbia ha coperto diversi campi della fisica, quali lo studio dei neutrini cosmici, l'analisi della stabilità del protone, il progetto di una fusione nucleare controllata e il progetto di un reattore nucleare basato sull'utilizzo di torio come materiale radioattivo. L' attività più recente di Carlo Rubbia è rivolta al problema della produzione di energia mediante nuove tecnologie; attualmente egli è Presidente dell' ENEA, l'ente per le nuove tecnologie, l'energia e l'ambiente dal 1999.
Il progetto del prof. Rubbia, chiamato «progetto Archimede», punta sulla captazione e accumulo di raggi solari con specchi parabolici per arrivare, con una tecnologia innovativa Enea, alla disponibilità di energia. Si utilizzano raggi del sole che vengono raccolti e concentrati da un sistema di specchi parabolici in grado di captare in modo continuativo le radiazioni solari che sono poi concentrate su un tubo assorbente, di nuova generazione tecnologica, posto sul fuoco delle parabole, al cui interno scorre un fluido termovettore. Questo si scalda raggiungendo temperature molto elevate e si convoglia in un serbatoio a caldo. Da qui passa in uno scambiatore, in cui cede parte del calore che produrrà vapore da immettere nel gruppo turbine, già operanti, di una centrale (a questo scopo è stata scelta la centrale Enel di Priolo). Il fluido del termovettore è di fatto un comune fertilizzante, quindi né infiammabile né inquinante e può raggiungere temperature elevatissime. A 550° si può svolgere l’operazione sopradescritta per produrre energia elettrica, ad oltre 850° si può operare per ottenere idrogeno. Un aspetto primario del progetto è che si ha la possibilità di accumulo, pertanto anche nelle giornate piovose il processo può andare avanti, così dicasi di notte. La prima applicazione pratica sarà alla centrale Enel di Priolo (Siracusa), come già detto, da 720 mw di potenza e si potrà arrivare a produrre circa 30 mw col «progetto Archimede ». Si tenga conto tuttavia che per ogni mw prodotto occorre un’area operativa di 2 ettari. Ecco perché se il «progetto Archimede» fosse attuabile in grandi aree assolate e libere, come ne esistono in Africa, la produzione elettrica, per questa via, avrebbe ben altre proporzioni. La produzione poi potrebbe essere trasportata dove si vuole con elettrodotti. Comunque la scelta di Priolo non è a caso ma dettata dal tipo di centrale già operante in loco che è a ciclo combinato.
Il progetto nasce dalle sinergie di Enel ed Enea, insieme per l' energia solare: nasce così il Progetto Archimede, la prima applicazione a livello mondiale di integrazione tra un ciclo combinato a gas e un impianto solare termodinamico, basato su una tecnologia fortemente innovativa elaborata dall' Enea e sviluppata dallo stesso commissario dell' ente, il premio Nobel Carlo Rubbia. La centrale Enel di Priolo Gargallo (Siracusa) sarà la sede della sperimentazione. Il grande impianto solare, che sorgerà in un'area adiacente di proprietà dall 'Enel, incrementerà la potenza della centrale di circa 20 MW e consentirà di produrre: energia elettrica aggiuntiva di fonte solare capace di soddisfare il fabbisogno di una città di 20 mila abitanti, un risparmio di 12 mila e 500 tonnellate equivalenti di petrolio all'anno, minori emissioni di CO2 per 40 mila tonnellate all'anno.

Carlo Rubbia è membro delle seguenti accademie: Accademia dei Lincei, Accademia dei XL, American Academy of Arts and Sciences, Ateneo Veneto, European Academy of Sciences, Accademia Pontificia delle Scienze, Royal Society, Accademia Nazionale delle Scienze degli Stati Uniti, Accademia Sovietica delle Scienze, Accademia Polacca delle Scienze.



 

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