Zona NucleareScorie nucleari Rifiuti radioattivi

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Zona Nucleare non si schiera a favore o contro il nucleare. Gli argomenti "nucleare" e "energia nucleare" sono affrontati relativamente alla questione dello smaltimento delle scorie nucleari.

 

 

Cosa è la radioattività?

La radioattività è un' emissione di energia che si ha mediante un' emissione di particelle e radiazioni elettromagnetiche a seguito della disintegrazione (spontanea o indotta) di alcuni nuclidi. La radioattività naturale o spontanea, caratteristica dei nuclei di alcune sostanze instabili (uranio, attinio, torio, radio...) è stata scoperta da Becquerel nel 1896 in seguito all' osservazione che un sale di uranio emette radiazioni in grado di impressionare una lastra fotografica, e in seguito studiata dai coniugi Curie, E. Rutherford e altri. Le ricerche iniziate da Becquerel vennero riprese dagli scienziati francesi Marie e Pierre Curie i quali nel 1898 scoprirono che la proprietà di emettere radiazioni penetranti era comune all' uranio e a molti dei suoi composti e diedero al fenomeno il nome di "radioattività". inoltre analizzando l' intensità della radiazione emessa per mezzo di una camera di ionizzazione, Marie e Pierre Curie riconobbero che i minerali dell'uranio (in modo particolare la pechblenda) avevano un' attività radioattiva maggiore rispetto ai sali usati da Becquerel. Poiché non esistevano elementi noti sufficientemente radioattivi da giustificare le radiazioni osservate, essi dedussero che i minerali analizzati fossero composti da sostanze ignote estremamente instabili. Dopo una serie di esperimenti chimici sulla pechblenda, Marie e Pierre Curie scoprirono due nuovi elementi radioattivi: il polonio e il radio. La radioattività del torio, dell'attinio e del rado venne osservata in un secondo tempo. Il tipo di emissione e le modalità con cui esso avviene dipendono dall' elemento: consistono essenzialmente di raggi alfa, beta o gamma. L’ energia delle particelle alfa e beta emesse durante un decadimento varia in genere a seconda dell’ isotopo da cui vengono emesse. Per esempio, le particelle alfa prodotte dal decadimento del polonio 210 hanno energia sufficiente a compiere nell' aria un percorso di circa 4 cm prima di arrestarsi, mentre (nelle medesime condizioni) quelle del polonio 212 viaggiano per oltre 8 cm. Pertanto la misura della distanza percorsa dalle particelle alfa permette dunque di identificare gli isotopi emittenti. Le particelle beta, di gran lunga più leggere delle particelle alfa, vengono emesse a velocità molto elevate dai nuclei padri, e quindi percorrono nella materia distanze maggiori. Infine i raggi gamma sono dotati di un elevato potere di penetrazione, tanto che in alcuni casi possono attraversare parecchi centimetri di piombo prima di subire un sensibile rallentamento

 

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simbolo della radiattività e radiazioni