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                                                                                                                                        NEW ALBUM

                                                                                 

 

WHEN DREAM AND DAY UNITE




Track list:
01) A fortune in lies
02) Status seeker
03) The ytse jam
04) The killing hand
05) Light fuse and get away
06) Afterlife
07) The ones who help to set the sun
08) Only a matter of time

Casa discografica: MCA Records
Anno: 1989
Note: 1 cd

Dopo il materiale demo registrato col nome di Majesty e con Chris Connelly come cantante, ecco il debutto dei Dream Theater, che vede non solo un nuovo nome della band ma anche un nuovo cantante: Charlie Dominici. Gli altri componenti del gruppo sono John Petrucci (chitarra), Kevin Moore (tastiere), Mike Portnoy (batteria) e John Myung (basso). Questo primo lavoro si distacca abbastanza del resto della produzione della band per un approccio smaccatamente più progressive che metal, almeno in certe canzoni. L'influenza dei Rush è lampante, e anche la voce di Charlie Dominici (che in certi passaggi ricorda Geddy Lee degli appena citati Rush) è certamente di impostazione più progressive che metal. Come detto prima, dato che la band a quel tempo si posizionava a cavallo tra i due generi musicali, in "When dream and day unite" esistono due categorie di brani: quelli in cui il lato progressive è più accentuato e quelli maggiormente metal. E infatti, nelle varie esecuzioni dal vivo di qualche anno più tardi, saranno solo questi ultimi a sopravvivere, magari un po' ritoccati e resi più heavy ("The killing hand", "Afterlife", "A fortune in lies", "Only a matter of time" e la stupenda strumentale "Ytse jam"). Nonostante gli ottimi commenti della critica, che definiva i Dream Theater un incrocio tra Genesis e Metallica, questo album - la cui produzione avrebbe potuto essere migliore - cadde velocemente nel dimenticatoio per essere rispolverato e rimesso altrettanto celermente in catalogo in seguito all'enorme successo di "Images and words".
Voto: 8,5/10

 





IMAGES AND WORDS




Track list:
01) Pull me under
02) Another day
03) Take the time
04) Surrounded
05) Metropolis part I
06) Under a glass moon
07) Wait for sleep
08) Learning to live

Casa discografica: Atco Records
Anno: 1992
Note: 1 cd

Ecco uno di quegli album che hanno fatto la storia del metal. Esagerato? Non credo, perché a prescindere dalla sua qualità ha dato il via all'enorme popolarità (in tutto il mondo, ma in particolar modo in Italia) del prog metal, fenomeno di cui hanno goduto tutte le band che già si dedicavano a questo genere e anche tutte quelle che vi si sono prontamente lanciate. Il fatto che questo album, come la Settimana Enigmistica, "vanti innumerevoli tentativi di imitazioni" è già di per sé eloquente. Oltre a vedere la sostituzione del cantante Charlie Dominici con James LaBrie - dotato di una maggiore estensione vocale e più adatto al prog metal -, "Images and words" registra soprattutto un notevole appesantimento del suono, che si attesta decisamente sulla sponda metal, mantenendo ben salde le proprie radici progressive per quanto riguarda la complessità della musica, fatta di continui cambi di ritmo e brani a volte molto lunghi uniti a una raffinatezza rara, presente anche in "Another day", di sicuro il brano più "commerciale" dell'intero album. Il tutto è esaltato da complessi arrangiamenti musicali che mostrano la grande maestria strumentale di tutti, ma proprio tutti i membri della band. Insomma, parlare delle singole canzoni è inutile: si tratta di un lavoro geniale che non può mancare in nessuna collezione.
Voto: 10/10

 





ANOTHER DAY




Track list:
01) Another day
02) A fortune in lies (live)
03) Another day (live)

Casa discografica: Atco Records
Anno: 1992
Note: 1 cd

Ai Dream Theater va riconosciuto il merito di non essere caduti nella tentazione di sfruttare il successo commerciale di "Images and words" invadendo il mercato con una pioggia di singoli. In questo caso la band statunitense ha dato alle stampe un solo singolo, che fa riferimento al brano che era facilmente intuibile come quello più facilmente assimilabile da un pubblico non avvezzo alle difficoltà del progressive. "Another day" - qui presente nella versione dell'album e in una dal vivo - possiede il pregio di saper attrarre verso un album meraviglioso anche un pubblico inizialmente abbastanza scettico verso questo tipo di proposta musicale. L'altro brano qui presente è un'interessante versione dal vivo di "A fortune in lies".
Voto: 8/10

 





LIVE AT THE MARQUEE




Track list:
01) Metropolis part I
02) A fortune in lies
03) Bombay vindaloo
04) Surrounded
05) Another hand - The killing hand
06) Pull me under

Casa discografica: Atco Records
Anno: 1993
Note: 1 cd (la versione giapponese contiene il brano "Another day" al posto di "Surrounded")

Dopo un enorme successo come quello di "Images and words" poteva mancare uno "strascico" dal vivo? E così ecco questo "Live at the Marquee", registrato ovviamente a Londra, che contiene sette brani tra cui una sorta di inedito; "Bombay vindaloo" infatti, più che altro, è semplicemente un'improvvisazione che John Petrucci e compagni hanno voluto regalare ai loro fans. Per il resto si tratta di brani che i seguaci della band statunitense conoscono alla perfezione e che qui possono assaporare in una versione un po' più corposa che finisce per essere un monumento alle loro capacità d'esecuzione davvero indiscutibili. La qualità della registrazione è altissima, anche troppo, nel senso che il pubblico è come se non esistesse o quasi, facendo perdere a questo disco quella dimensione dal vivo che avrebbe dovuto esprimere. Per il resto nulla da ridire.
Voto: 8,5/10

 





AWAKE




Track list:
01) 6:00
02) Caught in a web
03) Innocence faded
04) Erotomania
05) Voices
06) The silent man
07) The mirror
08) Lie
09) Lifting shadows off a dream
10) Scarred
11) Space-dye vest

Casa discografica: Eastwest Records
Anno: 1994
Note: 1 cd

Dare un degno erede a un album del calibro di "Images and words" era un compito difficilissimo, ma i Dream Theater - pur senza rimanere esattamente agli stessi altissimi livelli - sono riusciti nell'impresa di dare vita a un altro magnifico lavoro. Ciò che risulta evidente fin da subito è l'indurimento dei suoni - in special modo della chitarra elettrica di John Petrucci -, caratteristica che fa di "Awake" un album molto metal e più dark dei suoi due predecessori. Intatta rimane però la struttura progressive dei brani, un vero inno ai cambi di tempo e a tutti quegli accorgimenti che rendono la struttura delle canzoni particolarmente complicata. La genialità dei Dream Theater sta proprio nella capacità di rendere una musica di sicuro non facilmente accessibile invece capace di colpire l'ascoltatore nel giro di poche battute anche nei lunghi passaggi strumentali contenuti in questo come negli altri lavori. Spesso ho letto giudizi poco positivi su questo album, e l'unico che mi sento di condividere, almeno parzialmente, è la presenza di alcuni brani la cui qualità è al di sotto della media della band statunitense (che però d'altra parte è molto alta); forse sono stati traditi dalla volontà di offrire un cd con ben settantacinque minuti di musica. L'ultimo brano, il bellissimo assolo di tastiere "Space-dye vest", è anche l'ultimo contributo di Kevin Moore, che abbandonerà la band per divergenze a livello musicale.
Voto: 9/10

 





LIE




Track list:
01) Lie (edit)
02) Space-dye vest
03) To live forever
04) Another day (live)

Casa discografica: Eastwest Records
Anno: 1994
Note: 1 cd

Primo di due singoli tratti dall'album "Awake", "Lie" contiene un'inutile versione edit dell'omonimo brano nonché "Space-dye vest", già presente sull'album e costruito attorno alle tastiere di Kevin Moore, per molti versi vicino alla produzione della sua futura band, i Chroma Key. Il pezzo forte di questo mini-cd è il brano numero tre, l'inedito "To live forever", una canzone davvero intensa e assolutamente non una semplice b-side composta tanto per aggiungere qualcosa a un singolo. A chiudere è presente una versione dal vivo di "Another day"; a tal proposito, è curioso che nel giro di due singoli i Dream Theater abbiano proposto due versioni live dello stesso brano, che oltre a essere molto bello per loro deve evidentemente possedere un significato speciale.
Voto: 8/10





THE SILENT MAN 




Track list:
01) The silent man
02) The silent man (demo)
03) Eve

Casa discografica: Eastwest Records
Anno: 1994
Note: 1 cd

Secondo singolo tratto dall'album "Awake", "The silent man" presenta l'omonimo brano, oltre che nella versione già conosciuta sul disco, anche in quella demo, mostrando la band in una dimensione sconosciuta ai suoi fans (tranne a coloro che erano in possesso dei demo registrati non solo quando la band si chiamava Majesty ma anche più tardi). A chiudere la solita ciliegina, in questo caso rappresentata dall'inedito "Eve", che come "To live forever" è di una qualità tale che avrebbe sicuramente meritato di essere presente sull'album.
Voto: 8/10


                                                    

                                                     A CHANGE OF SEASON

                         



Track list:
01) A change of seasons
01) I. The crimson sunrise
01) II. Innocence
01) III. Carpe diem
01) IV. The darkest of winters
01) V. Another world
01) VI. The inevitable summer
01) VIIi. The crimson sunset
02) Funeral for a friend - Love lies bleeding (live)
03) Perfect stranger (live)
04) The rover - Achilles last stand - The song remains the same (live)
05) The big medley (live)
05) I. In the flesh?
05) II. Carry on wayward son
05) III. Bohemian rhapsody
05) IV. Lovin', touchin', squeezin'
05) V. Cruise control
05) VI. Turn it on again

Casa discografica: Eastwest Records
Anno: 1995
Note: 1 cd

Prima opera con Derek Sherinian alle tastiere al posto di Kevin Moore, "A change of seasons" risente pesantemente della svolta stilistica operata in "Awake", da cui eredita le stesse sonorità estremamente heavy e l'atmosfera più dark che nei lavori del passato. La title-track possiede una lunga storia alle spalle, essendo stata composta - per poi essere rivisitata col tempo parecchie volte - nel 1989, ossia all'epoca di "Images and words". Di quel periodo essa conserva la grande inventiva e uno spirito più tradizionalmente progressive. Divisa in sette parti, lungo i ventitré minuti del suo svolgimento vede l'alternarsi di passaggi molto diversi tra di loro, a volte strumentali con anche inserti orchestrali, che non fanno sentire affatto la lunghezza di questa composizione. La seconda parte dell'E.P. (dalla durata di quasi un'ora) è un omaggio tributato dai Dream Theater alle band che hanno guidato le loro scelte musicali. Si tratta di estratti di un concerto a inviti e con tantissimi ospiti sul palco tenuto a Londra (e di cui esiste un interessantissimo bootleg contenente molte altre canzoni tra cui "Damage inc." dei Metallica, "Happiness is a warm gun" dei Beatles, "Easter" dei Marillion e una medley degli Yes); si va da "Funeral for a friend - Love lies bleeding" di Elton John a "Perfect stranger" dei Deep Purple, "The rover", "Achilles last stand" e "The song remains the same" dei Led Zeppelin, fino a quello che viene definito "The big medley": "In the flesh?" dei Pink Floyd, "Carry on wayward son" dei Kansas, "Bohemian rhapsody" dei Queen, "Lovin', touchin', squeezin'" dei Journey, "Cruise control" dei Dixie Dregs (ex band di Steve Morse) e "Turn it on again" dei Genesis. Possibile chiedere di più?
Voto: 9/10

 





FALLING INTO INFINITY

 




Track list:
01) New millennium
02) You not me
03) Peruvian skies
04) Hollow years
05) Burning my soul
06) Hell's kitchen
07) Lines in the sand
08) Take away my pain
09) Just let me breathe
10) Anna Lee
11) Trial of tears
11) I. It's raining
11) II. Deep in heaven
11) III. The wasteland

Casa discografica: Eastwest Records
Anno: 1997
Note: 1 cd

Le grandi band si distinguono per la loro capacità di non fermarsi mai nella loro evoluzione musicale e nella ricerca di nuovi modi di espressione. I Dream Theater fortunatamente rientrano in questa élite, riuscendo in ogni loro lavoro a dare una nuova interpretazione al concetto di prog metal. In base a queste premesse è ovvio che prima o poi questi gruppi coraggiosi, che non pongono il successo commerciale alla base delle loro scelte, giungono a "deludere" i propri fans. E questo è quanto è capitato ai Dream Theater con "Falling into infinity" - la cui copertina già rimanda a band come i Rush e i Pink Floyd -, che si pone a una distanza notevole da quell'"Images and words" che aveva raccolto attorno a loro tanto interesse. Perso il gusto per il progressive funambolico fatto di continui cambi di tempo intricatissimi in cui risaltava soprattutto l'abilità tecnica dei musicisti, e abbandonate le sonorità prettamente heavy degli ultimi lavori, la band statunitense offre brani sostanzialmente più lenti in cui l'atmosfera creata gioca un ruolo decisivo, seguendo un'evoluzione simile a quella degli ultimi lavori dei Queensrÿche. Tutto ciò fa di "Falling into infinity" un album ben diverso da quelli precedenti, più introspettivo ma anche più profondo, che necessita di maggiore attenzione e tranquillità per essere apprezzato appieno nella sua interezza.
Voto: 8,5/10

 





HOLLOW YEARS




Track list:
01) Hollow years (radio edit)
02) Hollow years
03) You or me (You not me - demo version)
04) The way it used to be
05) Burning my soul (live)
06) Another hand - The killing hand (live)

Casa discografica: Eastwest Records
Anno: 1997
Note: 1 cd (gli ultimi tre brani sono presenti solo nell'edizione giapponese)

Unico singolo tratto dall'album "Falling into infinity", "Hollow years" contiene due versioni dell'omonima canzone, un pezzo lento e intenso con tanto di chitarra spagnoleggiante in cui risalta la bravura del cantante James LaBrie anche nei toni quasi sussurrati. Seguono la versione demo di "You not me" - qui intitolata "You or me" - e il solito inedito, in questo caso "The way it used to be". La versione giapponese di questo singolo è un vero e proprio E.P., in quanto contiene anche tre brani dal vivo, per la precisione "Burning my soul" - tratto dall'ultimo brano -, "Another hand" e "The killing hand".
Voto: 8/10

 





ONCE IN A LIVE TIME




Track list:
01) A change of seasons - The crimson sunrise
02) A change of seasons - Innocence
03) Puppies on acid
04) Just let me breathe
05) Voices
06) Take the time
07) Derek Sherinian piano solo
08) Lines in the sand
09) Scarred
10) A change of seasons - The darkest of winters
11) Ytse jam
12) Mike Portnoy drum solo
13) Trial of tears
14) Hollow years
15) Take away my pain
16) Caught in a web
17) Lie
18) Peruvian skies
19) John Petrucci guitar solo
20) Pull me under
21) Metropolis part I
22) Learning to live
23) A change of seasons - The crimson sunset

Casa discografica: Eastwest Records
Anno: 1998
Note: 2 cd

A parziale risarcimento verso i propri fans ecco giungere il tanto sospirato live, composto da due cd per oltre 150 minuti di musica fantastica, anche nel tentativo di tagliare le gambe almeno parzialmente al fiorente mercato dei bootleg cresciuto all'ombra della band statunitense. Nella dimensione dal vivo i Dream Theater riacquistano quelle caratteristiche che tanto piacciono ai loro fans, ossia soprattutto il funambolismo che ben poche altre band al mondo si possono permettere. Anche i brani dell'ultimo "Falling into infinity" acquistano un vigore insospettabile, che certamente li rende più graditi a chi ha apprezzato i primi lavori dei Dream Theater. Come i vecchi album dal vivo delle band divenute oramai storiche ecco ben tre assoli (forse anche troppo lunghi) da parte del batterista Mike Portnoy, del chitarrista John Petrucci e del tastierista Derek Sherinian, cosa che ormai ben poche band sono solite offrire durante le loro esibizioni. Come al solito nelle registrazioni dal vivo dei Dream Theater il pubblico è quasi assente (a parte in "Take the time", ma si sente la forzatura in fase di remixaggio), e nella scaletta sono presenti tutti i classici dei Dream Theater, oltre a diversi accenni a brani propri e non (tra cui "Moby dick" dei Led Zeppelin, "Freebird" dei Lynyrd Skynyrd, "Enter sandman" dei Metallica e "Have a cigar" dei soliti Pink Floyd). Insomma non perdetevi questo album.
Voto: 9/10





SCENES FROM A MEMORY




Track list:
01) Scene one: Regression
02) Scene two: I. Overture 1928
02) Scene two: II. Strange deja vu
03) Scene three: I. Through my words
03) Scene three: II. Fatal tragedy
04) Scene four: Beyond this life
05) Scene five: Through her eyes
06) Scene six: Home
07) Scene seven: I. The dance of eternity
07) Scene seven: II. One last time
08) Scene eight: The spirit carries on
09) Scene nine: Finally free

Casa discografica: Elektra Records
Anno: 1999
Note: 1 cd

Il concept-album pare essere un passaggio quasi obbligato per qualsiasi band che graviti attorno al mondo del progressive rock e delle sue derivazioni. A questa regola non hanno saputo sottrarsi nemmeno i Dream Theater, che si cimentano in questo tipo di lavoro proprio in "Scenes from a memory" - incentrato attorno al tema della reincarnazione e della regressione in una vita passata - che come spesso accade per questo tipo di album si avvale di un'introduzione parlata. Quando si parla di concept-album si pensa subito a "The wall" dei Pink Floyd, e i punti di contatto - anche musicali - tra le due opere sono parecchi. Dal punto di vista musicale, forse anche grazie alla sostituzione del tastierista Derek Sherinian con Jordan Rudess, questo lavoro si pone a metà strada tra il progressive funambolico dei primi lavori e l'atmosfera più meditata di "Falling into infinity". La combinazione di questi due elementi, che qui non vengono mai in contrasto, è davvero grandiosa e offre una grande varietà di soluzioni all'interno dei settantacinque minuti di musica di questo lavoro, in modo da mantenere sempre viva l'attenzione dell'ascoltatore. Parlare della prova dei singoli, di fronte a simili artisti, sarebbe restrittivo, ma va detto che James LaBrie sembra possedere un maggiore controllo della propria ugola, riuscendo così a non eccedere nei toni troppo alti, come invece gli accadeva in passato.
Voto: 9,5/10





THROUGH HER EYES




Track list:
01) Through her eyes (radio edit)
02) Through her eyes (alternative album mix)
03) Home (live)
04) When images and words unite (live)

Casa discografica: Elektra Records
Anno: 2000
Note: 1 cd

Almeno un singolo doveva essere collegato all'album "Scenes from a memory", e così ecco "Through her eyes", che oltre a contenere due versioni alternative ma poco significative dell'omonima canzone, diventa interessante nelle ultime due tracce. Una è una versione live del brano "Home", ossia la sesta scena dell'ultimo lavoro, mentre l'altra è una gustosissima medley registrata dal vivo di brani tratti dai primi due lavori (da qui il titolo, a metà strada tra "When dream and day unite" e "Images and words"), tra cui "Pull me under", "Under a glass moon", "Fortune in lies", "Only a matter of time" e "Take the time". Visto il costo contenuto ne vale la spesa.
Voto: 8/10

  Per le recensioni si ringrazia il sito Maximium Metallus

                                                                                     Dream Theater Copyright © 2001