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Un
esempio concreto di collaborazione a distanza tra scuole europee utilizzando
le nuove tecnologie. Il progetto viene illustrato nei suoi vari momenti,
difficoltà e risultati.
PREMESSA
Siamo ormai in Europa e il bisogno di confrontarsi con una realtà
più ampia di quella locale e/o nazionale diventa sempre più
pressante. Da più parti arrivano sollecitazioni volte ad attivare
progetti di scambio europeo in ambito scolastico. Inoltre l'esigenza di
comunicare con una lingua diversa da quella di nascita é una vera
e propria esigenza non più eludibile per studenti e docenti di
qualsiasi disciplina.
UN ESEMPIO CONCRETO
Ho partecipato nell'ultimo a.s. al primo dei tre anni previsti di un progetto
con altre quattro scuole europee nell'ambito del COMENIUS I.
Il progetto ha come titolo "A river, a town". Dal titolo si
evince che le scuole gemellate hanno in comune il fatto di essere collocate
in città con la presenza di un fiume che nel corso dei secoli ha
segnato la loro storia. Durante lo svolgimento del progetto si studierà
la storia, la geografia, la flora, la fauna e tutto quanto legato agli
aspetti, riferiti al progetto, che legano le varie discipline tra di loro.
Ecco una sintesi del progetto nella sua iniziale idea:
L'Istituto I.T.C.G. "I. Salviani" porterà avanti il progetto
"Un fiume, una città" in collaborazione con le seguenti
scuole europee:
1. I.E.S. "Condesa Eylo Alfonso" di Valladolid (Spagna)
2. "Konintlyh Atheneum" di Oudenaarde (Belgio)
3. "Usselcollege" di Capelle aan den Ussel (Olanda)
4. Liceul Teoretic "Onisifor Ghibu" di Sibiu (Romania)
Il progetto avrà la durata di tre anni e coinvolgerà gli
alunni di 15 - 16 - 17 anni. Ogni anno due classi seconde si avvicenderanno
nel progetto. Lo scopo è quello di scambiarsi materiali e informazioni
sulle proprie città e il proprio fiume dal punto di vista storico,
scientifico, economico, ecc. usando i mezzi offerti dalle nuove tecnologie.
Inoltre sono previste, nel corso dei tre anni, delle settimane di scambio
culturale creando, nei paesi ospitanti, una classe internazionale costituita
dai ragazzi di tutte le nazionalità coinvolte e durante le quali
i ragazzi lavoreranno insieme usando la lingua inglese e francese.
Durante questo primo anno di svolgimento si è deciso, da parte
degli insegnanti dell'ITCG "I.Salviani" di Città di Castello
- PG, di ampliare il progetto con un più approfondito uso delle
nuove tecnologie. Quindi non solo l'uso della posta elettronica per comunicare
con le altre scuole, ma integrando la stessa in un sistema complesso che
coinvolge i mondi virtuali (Active Worlds), la preparazione dei materiali
sotto forma di pagine web, e l'uso di web forum. L'idea sottoposta agli
altri partners ha trovato un riscontro positivo.
GLI
STRUMENTI
In didattica si é ormai imparato ad usare, come mezzo di comunicazione
a distanza, il web. Molte scuole hanno il proprio sito e, in rete, sono
reperibili materiali di vario genere e delle più diverse discipline.
L'ipertesto in Internet é però il più dello volte
piuttosto statico e solo con molti sforzi e la presenza di docenti con
conoscenze informatiche di buon livello é possibile rendere il
tutto dinamico ed interattivo. L'uso dei mondi virtuali ed in particolare
del client Active World garantisce invece una forte interazione tra le
pagine web, anche statiche, e il mondo virtuale che, a sua volta, può
essere costruito, visitato e offre possibilità di dialogo in chat
tra persone che si trovano distanti tra loro fisicamente, ma vicine e
visibili sotto forma dei loro alter ego virtuali (avatar) . Da quanto
sopra si evidenzia la forte possibilità di interazione tra soggetti
remoti che hanno l'esigenza di comunicare, anche in lingua, in tempo reale
per formare una comunità di apprendimento come è nel caso
del progetto "A river, a town". Inoltre la possibilità
di "vedersi" virtualmente e di potersi spostare fisicamente
ed autonomamente all'interno del mondo virtuale rappresenta un forte stimolo
per gli allievi.
Active Worlds: la tecnologia
La tecnologia
Active Worlds consiste in un client, che può essere scaricato gratuitamente
dal sito Internet http://www.activeworlds.com.
Attraverso il client ciascun utente può collegarsi alla rete ed
esplorare i mondi virtuali disponibili, "chattando" con gli
interlocutori che potrà incontrare. Fin dall'inizio la tecnologia
di Active Worlds è stata utilizzata dagli insegnanti di tutto il
mondo per reperire informazioni. Recentemente, in risposta alla crescente
domanda da parte degli educatori, Activeworlds.com, Inc. ha lanciato l'universo
Active Worlds per la didattica (AWEDU). AWEDU è una particolare
comunità educativa che rende utilizzabile la tecnologia Active
Worlds da parte di istituzioni educative, docenti e studenti per la sperimentazione
di programmi educativi appositamente predisposti. Tramite questa comunità,
gli educatori possono esplorare nuove teorie per l'apprendimento, sperimentare
nuovi curricula, e scoprire nuovi modelli culturali. Per la preparazione
delle pagine web si è usato FrontPage (la home page del mondo virtuale
"Fantasia" http://www.salviani.it/aw/fantasia.htm
), mentre per l'attivazione del web forum ci si è appoggiati al
servizio offerto da www.bravenet.com
LE
DIFFICOLTÀ
L'uso dei mondi virtuali nei progetti didattici è un'esperienza
consolidata nel mondo anglosassone. Molte scuole ed università
http://www.activeworlds.com/edu/awedu_participants.html
usano questo strumento per costruire ambienti didattici personalizzati
ed estremamente efficaci (www.activeworlds.com).
In Italia questa esperienza è per ora sviluppata soltanto da pochissime
strutture educative..
Nell'uso di questa tecnologia mi sono trovato a dover affrontare difficoltà
sia interne, con i colleghi, che con i partners europei in quanto per
tutti rappresentava una esperienza nuova. Una delle principali difficoltà
da affrontare è quella di far capire che lo strumento non è
da solo garanzia per ottenere buoni risultati, ma che la componente di
impegno personale rappresenta un punto di forza irrinunciabile. Questo
si scontra con una realtà italiana, ma a quanto mi risulta anche
europea, dove la voglia di impegnarsi e di sperimentare nuove strade in
didattica rappresenta comunque un ulteriore onere al lavoro didattico.
Personalmente ho dovuto anche affrontare tutto l'iter necessario ad ottenere
l'uso di un mondo nell'universo educational. Questo iter va affrontato
completamente on line in quanto la società che offre il servizio
ha sede in USA e pertanto solo grazie alla rete è possibile allacciare
contatti [ Activeworlds.com, Inc. 95 Parker Street Newburyport, MA
01950 Tel: (978) 499-0222 Fax: (978) 499-0221].
Altra difficoltà, ma forse anche un notevole stimolo ad accrescere
le proprie conoscenze, la necessità di usare la lingua inglese.
Inoltre è stato necessario dotarsi di uno spazio web nel quale
poter fare l'upload via FTP dei materiali con i quali poter costruire
il mondo e con quelli elaborati dai ragazzi: documenti html immagini ecc.
A tale scopo sono stati attivati due spazi uno in "digiland"
(italia on line) ed un altro in Tripod.
ANIMARE
IL PROGETTO
Il progetto ha seguito un suo iter "reale" in base a quanto
previsto nella presentazione di cui sopra e con momenti di crescita e
di coinvolgimento decisamente elettrizzanti durante le due settimane di
scambio: la prima in gennaio che a visto gli studenti spagnoli, italiani
e rumeni ospiti di quelli belgi ed olandesi e la seconda a fine marzo
durante la quale noi abbiamo ospitato gli studenti belgi ed olandesi (disponibili
in rete filmati in RealVideo all'indirizzo http://members.xoom.it/mabra1/intweek/
).
Per quanto riguarda lo sviluppo del progetto in AW l'impegno personale
è stato decisamente notevole ed in alcuni casi decisamente esigente.
Si è svolto con sessioni di lavoro di costruzione del mondo, di
alcune chats con uno schema fisso di un'ora alla settimana da ottobre
a marzo e con momenti estemporanei, di solito di sera, tra i docenti.
CONFRONTIAMO
LE VARIE POTENZIALITÀ
Al contrario di quanto si potrebbe pensare, la scuola italiana, in questo
caso l'ITCG "I. Salviani", non rappresenta per niente il fanalino
di coda europeo. Questo sia per quanto riguarda le infrastrutture tecnologiche,
dotazione hardware e software, che le competenze degli insegnanti nelle
nuove tecnologie. Il confronto con gli altri partners ci ha permesso di
valutare positivamente le nostre competenze. Infatti, mentre nel mio istituto
attivare il lavoro di costruzione del mondo virtuale e attrezzarsi con
uno spazio web nel quale fare l'upload di documenti html, immagini, suoni,
filmati non ha rappresentato grandi difficoltà, nelle scuole partners
ancora siamo nella fase iniziale fatto salvo l'istituto belga che grazie
alla motivazione ed all'impegno della sua docente referente per il progetto
ha iniziato proficuamente a sviluppare il lavoro.
LA
DOCUMENTAZIONE
E' possibile vedere il materiale elaborato all'indirizzo http://members.xoom.it/mabra1/rti/
Per ogni ulteriore chiarimento e/o domanda mbrac@libero.it
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