a river, a town

un progetto europeo in active worlds

english gallerydownoad txt file bio

 maurizio bracardi     

© learn holistically

line

Un esempio concreto di collaborazione a distanza tra scuole europee utilizzando le nuove tecnologie. Il progetto viene illustrato nei suoi vari momenti, difficoltà e risultati.

line

PREMESSA
Siamo ormai in Europa e il bisogno di confrontarsi con una realtà più ampia di quella locale e/o nazionale diventa sempre più pressante. Da più parti arrivano sollecitazioni volte ad attivare progetti di scambio europeo in ambito scolastico. Inoltre l'esigenza di comunicare con una lingua diversa da quella di nascita é una vera e propria esigenza non più eludibile per studenti e docenti di qualsiasi disciplina.


UN ESEMPIO CONCRETO
Ho partecipato nell'ultimo a.s. al primo dei tre anni previsti di un progetto con altre quattro scuole europee nell'ambito del COMENIUS I.
Il progetto ha come titolo "A river, a town". Dal titolo si evince che le scuole gemellate hanno in comune il fatto di essere collocate in città con la presenza di un fiume che nel corso dei secoli ha segnato la loro storia. Durante lo svolgimento del progetto si studierà la storia, la geografia, la flora, la fauna e tutto quanto legato agli aspetti, riferiti al progetto, che legano le varie discipline tra di loro. Ecco una sintesi del progetto nella sua iniziale idea:
L'Istituto I.T.C.G. "I. Salviani" porterà avanti il progetto "Un fiume, una città" in collaborazione con le seguenti scuole europee:
1. I.E.S. "Condesa Eylo Alfonso" di Valladolid (Spagna)
2. "Konintlyh Atheneum" di Oudenaarde (Belgio)
3. "Usselcollege" di Capelle aan den Ussel (Olanda)
4. Liceul Teoretic "Onisifor Ghibu" di Sibiu (Romania)

Il progetto avrà la durata di tre anni e coinvolgerà gli alunni di 15 - 16 - 17 anni. Ogni anno due classi seconde si avvicenderanno nel progetto. Lo scopo è quello di scambiarsi materiali e informazioni sulle proprie città e il proprio fiume dal punto di vista storico, scientifico, economico, ecc. usando i mezzi offerti dalle nuove tecnologie. Inoltre sono previste, nel corso dei tre anni, delle settimane di scambio culturale creando, nei paesi ospitanti, una classe internazionale costituita dai ragazzi di tutte le nazionalità coinvolte e durante le quali i ragazzi lavoreranno insieme usando la lingua inglese e francese.

Durante questo primo anno di svolgimento si è deciso, da parte degli insegnanti dell'ITCG "I.Salviani" di Città di Castello - PG, di ampliare il progetto con un più approfondito uso delle nuove tecnologie. Quindi non solo l'uso della posta elettronica per comunicare con le altre scuole, ma integrando la stessa in un sistema complesso che coinvolge i mondi virtuali (Active Worlds), la preparazione dei materiali sotto forma di pagine web, e l'uso di web forum. L'idea sottoposta agli altri partners ha trovato un riscontro positivo.

GLI STRUMENTI
In didattica si é ormai imparato ad usare, come mezzo di comunicazione a distanza, il web. Molte scuole hanno il proprio sito e, in rete, sono reperibili materiali di vario genere e delle più diverse discipline. L'ipertesto in Internet é però il più dello volte piuttosto statico e solo con molti sforzi e la presenza di docenti con conoscenze informatiche di buon livello é possibile rendere il tutto dinamico ed interattivo. L'uso dei mondi virtuali ed in particolare del client Active World garantisce invece una forte interazione tra le pagine web, anche statiche, e il mondo virtuale che, a sua volta, può essere costruito, visitato e offre possibilità di dialogo in chat tra persone che si trovano distanti tra loro fisicamente, ma vicine e visibili sotto forma dei loro alter ego virtuali (avatar) . Da quanto sopra si evidenzia la forte possibilità di interazione tra soggetti remoti che hanno l'esigenza di comunicare, anche in lingua, in tempo reale per formare una comunità di apprendimento come è nel caso del progetto "A river, a town". Inoltre la possibilità di "vedersi" virtualmente e di potersi spostare fisicamente ed autonomamente all'interno del mondo virtuale rappresenta un forte stimolo per gli allievi.

Active Worlds: la tecnologia
La tecnologia Active Worlds consiste in un client, che può essere scaricato gratuitamente dal sito Internet http://www.activeworlds.com. Attraverso il client ciascun utente può collegarsi alla rete ed esplorare i mondi virtuali disponibili, "chattando" con gli interlocutori che potrà incontrare. Fin dall'inizio la tecnologia di Active Worlds è stata utilizzata dagli insegnanti di tutto il mondo per reperire informazioni. Recentemente, in risposta alla crescente domanda da parte degli educatori, Activeworlds.com, Inc. ha lanciato l'universo Active Worlds per la didattica (AWEDU). AWEDU è una particolare comunità educativa che rende utilizzabile la tecnologia Active Worlds da parte di istituzioni educative, docenti e studenti per la sperimentazione di programmi educativi appositamente predisposti. Tramite questa comunità, gli educatori possono esplorare nuove teorie per l'apprendimento, sperimentare nuovi curricula, e scoprire nuovi modelli culturali. Per la preparazione delle pagine web si è usato FrontPage (la home page del mondo virtuale "Fantasia" http://www.salviani.it/aw/fantasia.htm ), mentre per l'attivazione del web forum ci si è appoggiati al servizio offerto da www.bravenet.com

LE DIFFICOLTÀ
L'uso dei mondi virtuali nei progetti didattici è un'esperienza consolidata nel mondo anglosassone. Molte scuole ed università http://www.activeworlds.com/edu/awedu_participants.html usano questo strumento per costruire ambienti didattici personalizzati ed estremamente efficaci (www.activeworlds.com). In Italia questa esperienza è per ora sviluppata soltanto da pochissime strutture educative..

Nell'uso di questa tecnologia mi sono trovato a dover affrontare difficoltà sia interne, con i colleghi, che con i partners europei in quanto per tutti rappresentava una esperienza nuova. Una delle principali difficoltà da affrontare è quella di far capire che lo strumento non è da solo garanzia per ottenere buoni risultati, ma che la componente di impegno personale rappresenta un punto di forza irrinunciabile. Questo si scontra con una realtà italiana, ma a quanto mi risulta anche europea, dove la voglia di impegnarsi e di sperimentare nuove strade in didattica rappresenta comunque un ulteriore onere al lavoro didattico. Personalmente ho dovuto anche affrontare tutto l'iter necessario ad ottenere l'uso di un mondo nell'universo educational. Questo iter va affrontato completamente on line in quanto la società che offre il servizio ha sede in USA e pertanto solo grazie alla rete è possibile allacciare contatti [ Activeworlds.com, Inc. 95 Parker Street Newburyport, MA 01950 Tel: (978) 499-0222 Fax: (978) 499-0221].

Altra difficoltà, ma forse anche un notevole stimolo ad accrescere le proprie conoscenze, la necessità di usare la lingua inglese. Inoltre è stato necessario dotarsi di uno spazio web nel quale poter fare l'upload via FTP dei materiali con i quali poter costruire il mondo e con quelli elaborati dai ragazzi: documenti html immagini ecc. A tale scopo sono stati attivati due spazi uno in "digiland" (italia on line) ed un altro in Tripod.

ANIMARE IL PROGETTO
Il progetto ha seguito un suo iter "reale" in base a quanto previsto nella presentazione di cui sopra e con momenti di crescita e di coinvolgimento decisamente elettrizzanti durante le due settimane di scambio: la prima in gennaio che a visto gli studenti spagnoli, italiani e rumeni ospiti di quelli belgi ed olandesi e la seconda a fine marzo durante la quale noi abbiamo ospitato gli studenti belgi ed olandesi (disponibili in rete filmati in RealVideo all'indirizzo http://members.xoom.it/mabra1/intweek/ ).

Per quanto riguarda lo sviluppo del progetto in AW l'impegno personale è stato decisamente notevole ed in alcuni casi decisamente esigente. Si è svolto con sessioni di lavoro di costruzione del mondo, di alcune chats con uno schema fisso di un'ora alla settimana da ottobre a marzo e con momenti estemporanei, di solito di sera, tra i docenti.

CONFRONTIAMO LE VARIE POTENZIALITÀ
Al contrario di quanto si potrebbe pensare, la scuola italiana, in questo caso l'ITCG "I. Salviani", non rappresenta per niente il fanalino di coda europeo. Questo sia per quanto riguarda le infrastrutture tecnologiche, dotazione hardware e software, che le competenze degli insegnanti nelle nuove tecnologie. Il confronto con gli altri partners ci ha permesso di valutare positivamente le nostre competenze. Infatti, mentre nel mio istituto attivare il lavoro di costruzione del mondo virtuale e attrezzarsi con uno spazio web nel quale fare l'upload di documenti html, immagini, suoni, filmati non ha rappresentato grandi difficoltà, nelle scuole partners ancora siamo nella fase iniziale fatto salvo l'istituto belga che grazie alla motivazione ed all'impegno della sua docente referente per il progetto ha iniziato proficuamente a sviluppare il lavoro.

LA DOCUMENTAZIONE
E' possibile vedere il materiale elaborato all'indirizzo http://members.xoom.it/mabra1/rti/
Per ogni ulteriore chiarimento e/o domanda mbrac@libero.it








 

 

 

line

Mauizio Bracardi
Responsabile supporti multimediali
ITCG "Ippolito Salviani"
Via G. B. Rigucci 35
Città di Castello - PG
www.salviani.it

 

 
 
bar
 
top