Non sono  più soltanto omosessuali e tossicodipendenti, anche se molti dei primi casi si sono verificati in individui appartenenti a queste categorie; oggi l’AIDS è la principale causa di morte nei giovani di sesso maschile in alcune città degli Stati Uniti e negli uomini e nelle donne con meno di 40 anni in molti Paesi africani. In Italia i casi di AIDS dal 1982 (anno del primo caso segnalato) al 1996 sono stati poco più di 37.000, di cui 4151 solo nel 1996. I morti registrati negli stessi anni sono 25.200, di cui 884 nel 1996.

L’AIDS è una malattia a trasmissione sessuale e, come altre malattie dello stesso genere, si diffonde nella comunità attraverso il contatto sessuale. Tutte le malattie a trasmissione sessuale sono più frequenti negli individui che hanno molti partner sessuali e ciò comprende le prostitute e alcuni omosessuali. Alcune malattie a trasmissione sessuale, oltre all’AIDS anche la sifilide e l’epatite acuta, possono diffondersi anche attraverso sangue infetto; pertanto, sono frequenti nei tossicodipendenti che condividono siringhe e aghi non sterili, i quali possono trasmettere la malattia a loro volta per via sessuale.

Molti individui di entrambi i sessi dediti alla prostituzione sono, infatti, tossicodipendenti.

Alcuni dati suggeriscono che il tasso d’incremento di nuove infezioni starebbe rallentando, ma ciò non significa che l’epidemia stia per fermarsi: in futuro, ogni anno si registrerà prevedibilmente un numero sempre crescente di casi di HIV.

Ogni nuovo partner potrebbe essere portatore della malattia: per questo è assolutamente necessario avere soltanto rapporti protetti.

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