Le Interviste del Boss

Springsteen Cattura San Siro Sotto la Pioggia Estiva
di Lorenzo Barbieri
da Il Nuovo
29-06-2003

Springsteen Cattura San Siro Sotto la Pioggia Estiva

The Boss doma un entusiasta pubblico milanese giunto a vedere l'ultima tappa del tour europeo. Dopo 18 anni a S. Siro è ancora leggenda.

MILANO - Il "diluvio di S.Siro" che si è abbattuto con violenza sull'enorme pubblico del concerto verrà ricordato sicuramente come un evento nell'evento. E le leggende, come è consuetudine nella Terra Promessa del rock, passeranno di bocca in bocca. All'intensità dell'attesa, elemento centrale degli articoli e delle voci di questi mesi (18 anni sono passati dal 21 giugno del 1985, il primo ed epico concerto italiano di Springsteen proprio a S.Siro), si è aggiunta, infatti, la furia degli elementi. Ogni tanto, parlando di musica, qualcuno chiederà: "Ma voi c'eravate sotto la pioggia?". E qualcuno risponderà fiero: "Sì".
Dieci minuti dopo le 20 quando il cielo sembra ancora poco minaccioso lo stadio è ormai zeppo fino al terzo anello. Dal palco, disposto sul lato lungo, parte una musica registrata. Qualcosa di molto familiare. Si tratta del nostalgico capolavoro Tema di Deborah del nostro Ennio Morricone, dalla colonna sonora di C'era una volta in America. Piano piano eccoli uscire tutti, come fossero gli attori del film più desiderato: Gary Tallent, Roy Bittan, Danni Federici, Patti Scialfa, Migthy Max Weimberg, Soozie Tyrell, Little Steven, Nils Lofgren, Clarence 'Big Man' Clemons: in una parola sola: La E-Street Band. Bruce arriva sulla scena vestito di nero e si avvicina al microfono in mezzo alle ovazioni. Lo stadio è in tripudio. This Land is Your land, 18 Years of Real Emotions, Now You Know Our Love Is Real, Milano City Serenade, Grazie Adele (che è la mamma del Boss) e anche un tenero The Streets of Rovetta are with you : Burce riesce giusto ad avere il tempo per il colpo d'occhio degli striscioni. Dieci secondi e partono le danze. The promised land, poi The Rising, Lonesome Day, My Love Will Not Let You Down. La folla risponde con bordate di applausi, canti, grida. Springsteen è tornato a S.Siro. Chi ha aspettato per tanti anni di vederlo nello stesso posto della sua giovinezza ha gli occhi lucidi. Chi lo vede per la prima volta si sente frastornato in mezzo al caos gioioso. "Ciao Milano, siamo tornati" dice Lui. E attacca uno dei suoi brani più profondi: Darkness on the Edge of Town. Luci a S.Siro: piccoli lumicini elettrici distribuiti ai 60.000 fuori dallo stadio si trasformano in un corpo unico. Lo spettacolo rasenta il sogno. Prima di intonare l'acustica e struggente Empty Sky , Bruce esprime la sua felicità e ricorda il giorno che suonò per la prima volta nel nostro Paese e dice "spero che abbiate passato bene questi anni". Durante il brano la pioggia comincia a battere lenta. Poi, impietosa, si trasforma in un vero e proprio diluvio. Nel giro di pochi minuti sono tutti fradici. E la pioggia non smette, e non sembra che duri poco. E allora la gente scandisce il nome-rito della canzone dei Creedence Clearwater Revival che vuole assolutamente ascoltare sotto l'acqua: "Who'll Stop The rain"! - Who'll stop the Rain! Bruce e la band sentono alla perfezione, ma hanno già pronta "The River" e, francamente, nulla può sostituire "The River". A scacciare via la maledizione del bagnato ci prova comunque "Waitin' on a Sunny Day". Il Boss ha già deciso vedendo i suoi fan quasi affogati: si bagnerà anche lui e corre infradiciandosi lunghe le passerelle. Non si risparmia. E proprio quando un po' di scoramento e di paura per il freddo e la pioggia trascina via alcune ragazze verso i lati, il rocker tira fuori le sue energie per tenere tutti in pugno fino alla fine. Ha capito che nemmeno il 'Diluvio Universale' potrà rovinare "S.Siro 18 anni dopo".
Fuori scaletta Who'll stop the Rain, poi dal primo disco Growin' Up: "siamo cresciuti insieme" dice. E' il turno di "Worlds Apart", poi del trittico Badlands, Out in the Street (impreziosita da 'chiamate e risposte' fra la band e il pubbico) e Mary's Place . Ma c'è lo spazio anche per una 'prima' di lusso: la rarissima ballata-simbolo "Follow That Dream", brano che scatena le fantasie dei "pasionari": da qualcuno che dice: "L'ho sentita solo una volta a Stoccolma nel 1981", ai numerosi ragazzi della mailing list italiana Bruce_it. Ma Non è finita qui è la volta di "Thunder Road" e "il vestito di Mary" svolazza ancora.
Una superba "Into the Fire" e un' acclamata "No Surrender" chiudono lo show. E' già il tempo dei bis, e l'acqua per fortuna ha smesso di tormentare le ossa stanche: "Bobby Jean", il rock and roll scatentato di "Ramrod" con la E-Street e Bruce mattacchioni più che mai e "Born to Run" (basta la parola). Il gran finale è affidato a "My City of Ruins", "Land of Hope and Dreams" e "Dancing in the Dark". Chiude la serata indimenticabile "Rosalita", datata anno 1973. Tutti esultano increduli (è la seconda volta che la esegue in tutto il tour di "The Rising") Tanti ricordi affollano la mente dei fan di questo incredibile ragazzo del New Jersey. "Ci rivedremo" assicura a più riprese Springsteen. "Speriamo, speriamo davvero" dice una ragazza bagnata a luci accese.

Di Lorenzo Barbieri

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