Le Interviste del Boss

Canto l'11 Settembre per Ritrovare la Speranza
di Jon Pareles
Copyright New York Times-La Repubblica
(Traduzione di Emilia Benghi)
13-07-2002

Canto l'11 Settembre per Ritrovare la Speranza

Incontro con Bruce Springsteen, il 30/7 esce "The rising"

Poi parte la tournée con la E-Street Band

Qualche giorno dopo l'11 settembre, Bruce Springsteen stava uscendo da un parcheggio a Sea Bright, una località balneare del New Jersey, quando un tizio su un'auto di passaggio si fermò giusto il tempo di tirare giù il finestrino e gridare: "Abbiamo bisogno di te!". Sono questi momenti a farti capire che vale la pena di fare quello che fai, commenta Springsteen. "E' un onore occupare un posto così importante nella vita del mio pubblico".

The Rising (Columbia), il primo album di canzoni nuove incise con la E Street Band dal 1987, uscirà il 30 luglio, e prosegue il cammino di riunificazione con la E Street Band iniziato con un paio di brani nel 1995. Ma non guarda indietro. Cambiando per la prima volta produttore dal 1975, Springsteen ha rielaborato il suo sound. A 52 anni riscopre la voce rock che temeva perduta. La maggioranza delle popstar sono sembrate estranee all'11 settembre, Springsteen che ha passato gran parte della carriera a cantare i sogni e le delusioni americane invece no. Un quarto di secolo fa decise che il suo compito non era quello di incarnare una qualche fantasia da rockstar, ma di dare dignità al lavoro della gente qualunque.

"Vedevo nobiltà nell'uomo della strada" disse in una delle rare interviste. "Non quella che leggi nei libri di storia, ma quella della gente che va tutti i giorni al lavoro, torna a casa e si siede a tavola a cena. Sono queste le persone di cui voglio scrivere. E' questo che per me è importante e mi fa venire voglia di cantare le mie canzoni". "Dopo l'11 settembre credo che una delle cose che ha più scioccato la gente fosse il fatto di ritrovarsi in qualche modo viva. Viviamo in una particolare cultura pop che trasforma radio e tv in un teatro di umiliazioni, in un'immagine di auto-disprezzo. Credo che nessuno potesse immaginare questi sacrifici".

Gli impiegati, i pompieri, i poliziotti e i passeggeri degli aerei morti l'11 settembre sono la materia prima delle canzoni di Springsteen, eroi solo per aver fatto il proprio lavoro. Canta di loro, e dei sopravvissuti, in The rising, un insieme di brani imperniati sul senso del dovere, l'amore, la morte, il lutto e la resurrezione. The rising è consolatorio senza sottrarsi alla tristezza, all'amarezza e all'indignazione. In un certo senso l'album mette insieme i temi che hanno visto Springsteen impegnato per vent'anni: l'amore e il lavoro. I 15 brani hanno per protagonisti personaggi che hanno perso i loro cari, sono permeati dalle ripercussioni dell'11 settembre, ma non ci sono fanatismo o moralismo, solo storie di singoli individui di tutte le parti in causa. La voce narrante in apertura di Paradise è un attentatore suicida di nazionalità non specificata.

Nonostante i temi malinconici, le canzoni trovano il modo di essere piacevoli e di far emergere la speranza che ci si può innalzare oltre la sofferenza. La musica conserva la rassicurante solidità della E Street Band costruita sui beat del percussionista Max Weinberg, il basso di Garry Tallent e gli stacchi di tre chitarre e due tastiere accoppiati al sax da soul band di Clarence Clemons. "Bisogna saper affrontare i veri orrori che stanno là fuori. Tutto quello che resta alla gente è la speranza, che ti fa andare avanti. Non si può non essere critici, ma bisogna sperare, una speranza che si basi sulla vita vera, sull'amicizia, sul lavoro, sulla famiglia, sul sabato sera. E' lì che ho sempre trovato coraggio e fiducia. Lì, e non da qualche parte intangibile o astratta. Ed è questo il concetto fondamentale su cui ho cercato di scrivere canzoni nella mia vita".

Springsteen vive con la moglie Patti Scialfa e i loro tre figli in una fattoria del XIX secolo nella contea di Monmouth (NJ), circondata da campi coltivati a granturco e soia che presto verranno convertiti a colture biologiche. Un granaio ospita un piccolo studio di incisione. Nel soggiorno dalle pareti rivestite in legno troneggia un grande camino con una collezione di orologi antichi. Tra divani e poltrone imbottite, Springsteen sorseggia una birra e parla con orgoglio di The rising. "Mi sento al massimo quando sono collegato agli avvenimenti del mondo esterno, ho la sensazione di rendere un servizio al mio pubblico. E' il vero senso del lavoro, occupare un posto, con tutti i vantaggi e le responsabilità che comporta".

Il 21 settembre musicisti e attori hanno partecipato ad una maratona televisiva per raccogliere fondi per le vittime dell'attentato e per quell'occasione Springsteen aveva scritto il brano Into the fire, su una persona scomparsa "ai piani alti tra le fiamme", la cui memoria si trasforma in una benedizione: "Possa la tua forza darci forza, possa la tua speranza darci speranza". Però poi non la considerò ancora perfetta e preferì cantare My City of Ruins, un brano scritto prima dell'11 settembre. Nell'arco di una settimana aveva scritto anche You're missing, un'elegia radicata nel quotidiano, e The fuse, sul tema della perdita e del desiderio. Tutti e quattro i brani appaiono in The rising. Into the fire e You're missing vengono definite da Springsteen "brani di genesi", nel senso che danno origine ad altri brani. "Tiro fuori una canzone che porta a un'altra e a un'altra ancora. Inizi a raccontare una storia che alla fine sceglie un determinato piano emotivo. Come andrà a finire? E' un lavoro di scavo. Ti scavi nell'anima e a volte non sei sulla vena più ricca della miniera, ci può volere molto tempo, poi all'improvviso, ecco che l'hai trovata".

Sul tavolo c'è un quaderno a spirale blu con un'etichetta scritta a mano e un adesivo che rappresenta l'aquila della Exile Cycles una fabbrica di motociclette di Sun Valley, California. Contiene gli appunti della gestazione di The rising. Springsteen ha montagne di questi quaderni. Dopo aver sposato Patti Scialfa nel 1991, l'anno successivo alla nascita del figlio Evan James, Springsteen tornò a fare il cantastorie. Per "The Ghost of Tom Joad", nel 1995, scelse storie di operai e immigrati con l'accompagnamento di una chitarra folk. Fece un tour solitario con la chitarra acustica e si chiese se sarebbe mai tornato al rock. "Non riuscivo a trovare la mia voce rock", ricorda, "ero insoddisfatto". Sparì dalle scene. "Ho fatto un paio di dischi gli anni passati, uno nel '94 che non è poi uscito. Poi una serie di demo, sempre in cerca di quella voce. Non riuscivo a trovarla e pensavo che forse apparteneva al passato". Il ritorno con la E Street Band, prima per incidere tre brani per la raccolta dei suoi successi nel 1995, e poi per un tour mondiale iniziato nel 1999, gli fece cambiare idea. Si rese conto che gli mancavano i grandi palcoscenici rock. "Al di là della gratificazione che ti dà un pubblico di migliaia di persone che scandiscono il tuo nome, pensai che avevo passato tanto tempo a cercare di fare bene una cosa e ora non era logico dire che non faceva per me. La gente mi chiedeva di continuare. Così in tournée scrissi un paio di brani, Land of hope and dreams e American Skin", prosegue. "Ed erano buoni, almeno quanto quelli che avevo sempre scritto. Avevo ritrovato la voce che stavo cercando".

Se The rising segna il ritorno con la E Street Band, cambia però la tradizione di Springsteen di comporre album secondo i criteri dei primi anni '70. Per The rising si è affidato a Brendan O'Brien, il producer di Atlanta che ha collaborato con i Pearl Jam, i Korn e i Rage Against the Machine. Le canzoni del disco si rifanno al blues della tradizione rurale (Into the fire) e al rock "roadhouse" (Further on up the road) oppure appaiono percussioni elettroniche accanto a chitarre in stile U2 (The fuse). In Worlds apart un soldato in un paese che potrebbe essere l'Afghanistan si innamora di una donna del luogo. Il brano mescola la E Street Band con un gruppo pakistano che intona inni mistici islamici. La E Street Band torna a suonare alla vecchia maniera per Mary's place, un brano sul ritorno ad un luogo familiare con versi che alludono alla gioia di Springsteen nel ritrovare la sua vecchia band: "Vedo facce conosciute intorno a me".

"Insieme a quei ragazzi portavo con me il senso del posto che occupavo e il senso di quella che era casa mia. Credo che valesse anche per loro. Siamo fatti per i momenti in cui bisogna agire. La storia è sempre quella: è bello avere un lavoro da fare".

Jon Pareles
(Copyright New York Times-La Repubblica) (Traduzione di Emilia Benghi)

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