Copertina Vallombrosa William W. Story
Vallombrosa
Taccuino di viaggio di fine Ottocento
a cura di Simonetta Berbeglia
con una nota di lettura di Pierdamiano Spotorno

Collana «Biblioteca Clinamen», 2
ISBN 88 8410 021 6
cm. 14 x 21
pp. XVI-84
Euro 13,90

«Leggendo il testo, la cui edizione in italiano è stata curata con attenzione da Simonetta Berbeglia, il lettore-viaggiatore potrà vedere attraverso una lente tardoromantica il paesaggio e grazie alla prosa appassionata dell'autore percepire, forse, le sue stesse emozioni visive. La Vallombrosa di Story si muove per "impulsi estetici" e su storia, leggende, pensieri che si potrebbero definire "protoecologisti", senti la eco delle miltoniane "ombre etrusche" e il fruscio delle "foglie d'autunno" ».
Giovanni Pestelli, recensione in Microstoria

«Story racconta con animo romantico la storia del luogo e dei suoi abitanti , dal fondatore dell'Abbazia, San Giovanni Gualberto, attraverso le vicende dei frati benedettini, sino alle misure, giudicate antipopolari e liberticide, del governo dell'epoca».

recensione in Toscana Oggi

«Vallombrosa [...] un luogo incantato in cui il passare degli anni, dei costumi, degli assetti politici, non ha saputo mutare quell'armonia della natura creata dal lavoro dei monaci (primo fra tutti San Giovanni Gualberto che fondò nel 1015 l'eremo che troneggia sulla collina) [...] Un avvicendarsi di rievocazioni storiche che segnano la scansione temporale prima della vita del santo fondatore e poi dei suoi successori, ma anche vicende di vita quotidiana del popolo legato affettivamente ed economicamente all'aiuto dato dai monaci per centinaia di anni [...] Il diario offre la possibilità do carpire il vero carattere di un luogo non solo piacevole alla vista ma appagante per l'anima. Il testo inoltre presenta la versione in lingua originale, per chi volesse cogliere la schiettezza e l'agilità narrativa di William Story, le simpatiche scivolate sulle parole volutamente trascritte in un italiano maccheronico che lo rendono uno scrittore all'avanguardia rispetto ai suoi contemporanei».
Simone Noto, Edison Square. Librerie Giubbe Rosse Magazine

«William Wetmore Story, un colto americano dell'800, pressoché perso dalla giurisprudenza, però guadagnato dall'arte [...] ora scultore, ora pittore, e insieme anche poeta, scrittore, saggista, critico, musicista, splendido abitante di Palazzo Barberini, innamorato di Roma e dell'Italia, arcadico sognatore tra le foglie d'oro dei castagni, le ombre degli abeti, i silenzi delle faggete, che circondano la millenaria Abbazia di Vallombrosa».
Giobat, recensione in Toscana Qui

«Il testo è uno straordinario atto di amore verso l'abbazia e la natura circostante [...] Sbaglierebbe chi cercasse in queste pagine una storia tout court dell'abbazia e delle località vicine; Vallombrosa è piuttosto per lo Story un'autentica scoperta dello spirito, l'oasi di pace ricercata sulle orme di Giovanni Gualberto e John Milton, luogo misterioso dell'emozione e della meditazione, magia di luci e di colori, fascinoso microcosmo al quale l'opera quasi millenaria dei monaci ha conferito grande dignità culturale e quel tanto di sviluppo economico possibile».
recensione in Corrispondenza. Pagine di fede, di cultura e di testimonianza


Pubblicato nell'aprile del 1881, nella «Blackwood's Magazine» di Edimburgo, questo resoconto del soggiorno a Vallombrosa di William W. Story viene adesso proposto per la prima volta in traduzione italiana, affiancata, per un riscontro con la vivacità e la bellezza della versione originale, dal testo in lingua inglese. Story, conosciuto soprattutto come scultore, ci offre in queste pagine la freschezza delle sue impressioni di straniero innamorato dell'Italia e in particolare di quello sperone di Appennino su cui poggia lo stesso convento che anche Milton aveva visitato e che era rimasto nel suo cuore. Story descrive, con quel gusto per la bellezza che lo contraddistingue, il fascino delle "ombre etrusche" e delle vedute ampie, vertiginose, e racconta, con animo romantico, la storia del luogo e dei suoi abitanti, dal fondatore dell'Abbazia, San Giovanni Gualberto, attraverso le vicende dei frati benedettini, sino alle misure, giudicate antipopolari e liberticide, del governo dell'epoca. Così conclude Story il suo resoconto: «Qualsiasi cambiamento sia avvenuto quassù a Vallombrosa, la natura èrimasta intatta. L'ampio panorama di valli e colline èquello ammirato da Milton, proprio lo stesso del tempo in cui San Giovanni Gualberto, con passo stanco, arrancò su per questi pendii boscosi. Gli stessi torrenti, la stessa sorgente che rinfrescò le sue labbra arse rinfresca ora le nostre, le stesse ombre si nascondono sotto gli austeri abeti, l'autunno copre il manto erboso e colma i ruscelli delle stesse foglie dorate strappate ai castagni, gli stessi fiori ci sorridono dai prati, lo stesso cielo azzurro si piega benedicente verso di noi, e, nonostante tutti i cambiamenti e a dispetto di ogni politica, ancora si può avere un'ora di pace, di riflessione, di piacere, "il mondo dimentico, dimenticati dal mondo", su per i bei pendii di Vallombrosa».

*Simonetta Berbeglia docente di lingua inglese in una scuola superiore, sta svolgendo una ricerca su L'anello ed il libro di Robert Browning. Ha tradotto L'accidia medievale: la noia della cella di S. Wenzel, in La malinconia nel Medio Evo e nel Rinascimento (Edizioni Quattro Venti 1982). Ha curato per la nostra casa editrice la traduzione della Storie di Dante Gabriel Rossetti.

*Pierdamiano Spotorno èpadre bibliotecario dell'Abbazia di Vallombrosa e cultore di studi storici. Ha pubblicato, tra l'altro, Monaci e vita monastica a Vallombrosa nei secoli XV-XIX, in Vallombrosa, santo e meraviglioso luogo, a cura di R. P. Ciardi (Pacini Editore 1999).


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