Il Club del Corno

The Italian Horn Website


Il Club del Corno promuove un sondaggio d'opinione tra i cornisti professionisti, basato su una lista di domande. Le risposte saranno pubblicate sul sito, in inglese e in italiano.
 

Risposte di Stefan Dohr*


1) Quali sono stati i punti salienti del Suo sviluppo come cornista? Quali scuole ha frequentato, quali sono stati gli insegnanti più importanti e gli eventi cruciali?

Le mie prime esperienze importanti furono con grosse orchestre giovanili: la Junge Deutsche Philharmonie e la World Youth Orchestra. Poi il mio primo lavoro in orchestra alla Frankfurt Opera (a 19 anni), all'Orchestra Filarmonica di Nizza, alla Deutsches Symphonie Orchester di Berlino e all'orchestra del Festival di Bayreuth. E infine, naturalmente, il posto alla Filarmonica di Berlino.


2) Pensa che la Sua storia professionale avrebbe potuto essere molto diversa (migliore o peggiore) se avesse avuto insegnanti differenti?

Sì. Sono stato fortunato con il mio primo insegnante, Wolfgang Wilhelmi, a Essen, all'età di 11 anni. Lui mi impostò correttamente fin dall'inizio, e fece attenzione che i progressi non fossero troppo rapidi: un passo alla volta. Poi, a 17 anni, ho studiato con Erich Penzel, un ottimo insegnante con una grande classe di ottimi allievi.


3) Fino a che punto la possibilità di diventare un cornista competente dipende da a) Struttura fisica, b) Talento innato, c) Studio e dedizione?

a) Non ci sono limitazioni di carattere fisico, basta avere una struttura del viso normale. b) Esiste un "talento facciale", di natura muscolare. c) È ovviamente essenziale.


4) Uno studente che abbia seri problemi nei fondamentali dovrebbe abbandonare del tutto l'idea di diventare un professionista, o potrebbe sempre essere aiutato con metodi d'insegnamento opportuni (cioè cambiando insegnante)?

È possibile. Nella maggior parte dei casi, uno studente non dovrebbe rimanere sempre con lo stesso insegnante. Ci sono buoni cornisti che non sono così bravi a insegnare; magari perché sono talenti naturali che non hanno analizzato bene quello che fanno, e possono non essere in grado di aiutare uno studente a superare i problemi.


5) Quale importanza e funzione assegna a a) Buzz con il bocchino, b) Buzz con un rim (anello), c) Buzz con le labbra libere?

a) Lo uso alle volte, è un buon metodo di riscaldamento. b) Non lo uso per me, ma lo uso alle volte con studenti che hanno problemi di imboccatura. c) Sì, lo uso, ma senza esagerare.


6) Conosce gli ausili per la respirazione, come l'"inspiron", e che cosa ne pensa?

Li conosco e li uso.


7) Ritiene che i progressi, nello studio del corno, avvengano poco alla volta, o che vi possano essere dei balzi in avanti?

I progressi improvvisi sono rari, di regola i risultati si ottengono con lo studio costante.


8) Un insegnante dovrebbe dare indicazioni precise riguardo all'imboccatura? E quanto precise?

Do raccomandazioni di cose da tentare. Ma non esiste l'imboccatura perfetta che va bene per tutti.


9) È possibile dare consigli o indicazioni particolari per i registri grave e acuto?

Sì, ce ne sono, ma anche quest'aspetto può variare molto da persona a persona. Fondamentalmente è necessario il controllo e il supporto nella respirazione (sia per l'acuto che per il grave). Inoltre è essenziale rafforzare l'imboccatura, cosa che richiede un po' di tempo.


10) Quali sono state le Sue esperienze di audizioni, e quali consigli può dare in proposito a un giovane che aspiri alla professione?

Ho fatto un sacco di audizioni, ma non ne ho vinte molte. Consiglio di fare molto esercizio di audizione suonando di fronte a chiunque, soprattutto di fronte a persone di cui si ha particolare rispetto, o magari anche paura (prima dell'audizione di Berlino andai due o tre volte a farmi sentire da Penzel). E poi ci vuole una giornata sì.


* Primo corno, Orchestra Filarmonica di Berlino.