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Ma è necessario aspettre il 1410 per avere il primo trattato sulla scherma (il "Flos duellatorum") scritto dal maestro Fiore de Liberti, considerato il "padre della scherma metodica" per aver messo un po’ d’ordine in questa disciplina descrivendo il duello e accennando alla potenza.
Non esiste però ancora un vero trattato che non risenta dell’influenza straniera. Solo nel 1509 con Pitro Moncia ("Opera di scrimia"), si ebbe la prima interpretazione della scherma italiana. Egli inventò una nuova arma, molto più leggera e maneggevole, più propenza ai colpi di punta che di taglio. Nuove tecniche, nuove geometrie, nuovi metodi di insegnamento vengono man mano introdotti fino a far raggiungere ai maestri italiani il prestigio in tutta Europa.
Con l’evolvere delle tecniche riprende sempre più piede il duello: ogni banalità è spunto di una nuova contesa.
Il 1600 segna la svolta decisiva: l’attrezzatura cambia radicalmente, l’arma diviene flessibile, la punta viene arrotondata per evitare eventuali ferimenti, il volto viene protetto da una primitiva forma di maschera.
In Europa cominciano a nascere scuole di carattere diverso: la Francese, fatta di schemi semplici, si separa da quella italiana ferma su principi considerati ormai passati. In Italia non si avverte immediatamente l’importanza dell’innovazione francese che tende a valorizzare la personalità dello schermidore.
Nel 1700 le attrezzature cambiano ancora: nascono in Francia le nuove maschere a fili metallici.
In era napoleonica la scherma francese si fa spazio in tutta Europa. Successivamente con la caduta dell’Impero e la conseguente restaurazione, lo stile italiano e quello francese vanno amalgamandosi; il duello cade in disuso e la scherma come sport conquista terreno.
Nelle scuole viene introdotto il fioretto (in particolare quello italiano caratterizzato dall’impugnatura a croce); il tirare di scherma equivale a nobiltà e prestigio.
Nasce ora la necessità di formulare regole che stabiliscano la priorità di una stoccata rispetto all’altra. Così partendo dal principio di "toccare senza essere toccati" nasce la "CONVENZIONE".

 

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