Classificazione
secondo Moser
L’intervento
didattico e i relativi test sono stati predisposti sulla base di una classificazione
semantica
di problemi verbali di addizione e sottrazione, proposta
da J.M.Moser
(Tavola
1) e ormai divenuta classica.
Si sono prese in esame quattro
ampie classi di situazioni riconducibili ad altrettante
interpretazioni intuitive dei concetti di addizione e sottrazione.
‘trasforma’
A
partire da una quantità iniziale la si aumenta o la si diminuisce.I
sei prototipi di problemi (tre per l’addizione e tre per la
sottrazione) propongono come incognite la quantità finale,
l’operatore, la quantità iniziale. Sono tutte situazioni implicanti
una trasformazione.
‘combina’
I
due problemi-modello (unisci e separa) non prevedono trasformazioni
perché non c’è azione. L’incognita è costituita dal tutto
(addizione) o da una parte (sottrazione). Sono i prototipi proposti in
modo pressoché esclusivo dall’approccio insiemistico e implicano il
rapporto di inclusione (insieme-sottoinsieme proprio).
‘confronta’
Entra
in gioco l’idea di differenza tra un insieme di riferimento e un
insieme di confronto. I sei prototipi si articolano in modo analogo a
quelli della categoria “trasforma”. A differenza della categoria ‘combina’,
il rapporto tra il tutto e le parti avviene tra insiemi disgiunti.
‘uguaglia’
Sono
un ibrido fra le situazioni di trasformazione e quelle di confronto:
c’è un’azione che presuppone un confronto o, se si vuole, il
confronto avviene attraverso un’azione esplicitata nel testo (nei
problemi ‘confronta’ l’azione è esplicitata al momento della
rappresentazione dei due insiemi, nella prima fase del procedimento
risolutivo, non nel testo).Se l’azione viene riferita all’insieme
meno numeroso si ha un problema uguaglia/unisci, altrimenti è un
problema uguaglia/separa.
Tavola
1
TRASFORMA |
unisci |
separa |
1.
Connie aveva 5 palline. Jim le ha dato altre 8 palline. Quante
palline ha Connie complessivamente?
3.
Connie ha 5 palline. Di quante palline in più ha bisogno per
avere complessivamente 13 palline?
5.
Connie aveva alcune palline. Jim le ha dato altre 5 palline. Ora
(lei) ne ha 13. Quante palline aveva Connie all’inizio?
|
2.
Connie aveva 13 palline. Ha dato 5 palline a Jim. Quante
palline le sono rimaste?
4.
Connie aveva 13 palline. Ne ha date alcune a Jim. Ora le
sono rimaste 8 palline. Quante palline ha dato a Jim?
6.
Connie aveva alcune palline. Ne ha dato 5 a Jim. Ora le sono
rimaste 8 palline. Quante palline aveva Connie all’inizio? |
COMBINA |
7.
Connie ha 5 palline rosse e 8 blu. Quante palline
ha?
|
8.
Connie
ha 13 palline. Di queste, 5 sono rosse e le rimanenti sono blu. Quante
palline blu ha Connie? |
CONFRONTA |
unisci |
separa |
9.
Connie ha 13 palline. Jim ha 5 palline. Quante palline ha in più
Connie?
11.
Jim ha 5 palline. Connie ha 8 palline in piu’ di
Jim. Quante palline ha Connie ?
13.
Connie ha 13 palline, cioè 5 palline in più di Jim. Quante
palline ha Jim ? |
10.
Connie ha 13 palline. Jim 5 palline. quante
palline ha Jim in meno di Connie?
12.
Jim ha 5 palline, cioè 8 palline in meno di
Connie. Quante palline ha Connie ?
14.Connie
ha 13 palline. Jim ha 5 palline in meno |
UGUAGLIA |
15.
Connie ha 13 palline. Jim ha 5 palline.quante palline deve
vincere Jim per averne quante Connie
17.
Jim ha 5 palline. se vince 8 paline, ne avrà lo stesso
numero di Connie. Quante palline ha Connie?
19.
Connie ha 13 palline. Se Jim vince 5 palline, ne avrà lo stesso
numero di palline di Connie. Quante palline ha Jim ? |
16.
Connie ha 13 palline. Jim ha 5 palline. Quante palline deve
perdere Connie per averne quante Jim?
18.
Jim ha 5 palline.Se
Connie perde 8 palline, avrà lo stesso numero di palline di Jim.
Quante palline ha Connie?
20.
Connie ha 13 palline. Se ne perde 5, avrà lp stesso numero di
palline di Jim. Quante palline ha Jim?
|
L’intervento
didattico è consistito essenzialmente nel proporre agli alunni situazioni
di solito trascurate
(soprattutto il gruppo ‘uguaglia’) e nell’abituarli a rappresentare
correttamente le relazioni presenti nel testo,
senza farsi trarre in inganno da espressioni verbali fuorvianti quali
“di più”, “di meno”, “in tutto”, … e distinguendo la
rappresentazione delle relazioni suggerite dal testo dalla
rappresentazione del procedimento risolutivo (la distinzione è stata
riconosciuta nella sua importanza dai docenti per primi!).
Per
le situazioni di tipo dinamico e implicanti il rapporto di inclusione
(problemi ‘trasforma’) è stato utilizzato un modello di operazione
unaria largamente diffuso e rispondente alla rappresentazione intuitiva
spontanea che i bambini hanno dell’operazione.
stato
- operatore - stato
Per
le situazioni del tipo ‘combina’ (dove manca l’aspetto dinamico)
si è fatto riferimento a una pluralità di modelli (tra i quali anche i
diagrammi di Venn), sottolineando l’importanza di rendere gli alunni
consapevoli della presenza del rapporto di inclusione.
I
problemi delle classi ‘confronta’ e ‘uguaglia’ sono stati
trattati in parallelo, evidenziando l’assenza del rapporto di
inclusione (insiemi disgiunti) più che l’esplicitazione o meno
dell’azione nel testo. Le rappresentazioni impiegate sono del tipo
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Classificazione
secondo Vergnand
Un’altra
classificazione,
coerente con quella presentatata, è stata proposta
da Vergnand (1982).
1.
composizione di due misure (combinazione, misura-misura-misura);
2.
trasformazione che lega due misure (trasformazione, stato
iniziale-trasformazione-stato finale);
3.
relazione statica fra due misure (confronto, misura - relazione
statica- misura);
4.
composizione di due trasformazioni (trasformazione-
trasformazione-trasformazione);
5.
trasformazione fra due relazioni statiche (relazione
statica-traformazione-relazione statica);
6.
composizione di due relazioni statiche (relazione statica-
relazione statica-relazione statica)
nelle quali però intervengono sia numeri positivi sia negativi.
I casi 1,2,3 e 5 corrispondono nella sostanza ai prototipi classificati
da Moser. I casi 4, 5 e 6, invece, costituiscono esempi interessanti dove
entrano in gioco esclusivamente operatori e/o relazioni, senza riferimento
a stati o misure (Figure 1 e 2). Partendo da una griglia (Fig.3) si
possono ricavare prototipi di problemi verbali relativi ai casi 4, 5 e 6.
Utilizzando
le rappresentazioni grafiche a frecce abbiamo:
Figura
1
composizione
di relazioni di tipo dinamico (es. perdere/vincere)
Figura 2
composizione o trasformazione di relazioni di tipo statico (avere di più/avere di meno)
Figura 3
|
a |
b |
c |
con
domanda in a, b oppure c |
1.0
2.0
3.0
4.0
5.0
6.0 |
+a
+a
+a
-a
-a
-a |
+b
-b
-b
-b
+b
+b |
+c
+c
-c
-c
-c
+c |
1.1 1.2
1.3
2.1 2.2
2.3
3.1 3.2
3.3
4.1 4.2
4.3
5.1 5.2
5.3
6.1 6.2
6.3 |
Collocando
la domanda (?) in a, in b, o in c si ottengono 18 prototipi di problemi.
Esempio:
Situazioni
dinamiche
1.1
Vince 6, vince 8; quanto ha vinto? (c?)
1.2
Quanto ha vinto nella prima partita se in tutto ha vinto 14 e nella
seconda 8? (a?)
1.3
Quanto ha vinto nella seconda partita se in tutto ha vinto 14 e nella
prima 6? (b?)
ecc.
Situazioni
statiche
1.1 y
ha 6 più di x, z ha 8 più di y; quanto ha z più di x? (c?)
1.2 z
ha 8 più di y e 14 più di x; quanto ha y più di x? (a?)
1.3 y
ha 6 più di x, z ha 14 più di x; quanto ha z più di y? (b?)
ecc.
Passaggio
agli INTERI RELATIVI
Gli esempi di
Moser si prestano a sviluppare gradualmente l'idea astratta delle classi
di equivalenza di coppie ordinate di numeri (gli interi relativi,
appunto). I casi 4 e 5 della classificazione di Vergnand consentono di
introdurre la serie ordinata e le operazioni di addizione/sottrazione
con gli interi relativi sulla retta numerica. Le
due esperienze insieme costituiscono una base esperenziale e intuitiva
valida per l'elaborazione formale successiva.
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Intervento
didattico nelle classi
Nell’ambito
della fase di formazione sono state approntate tre batterie di test (ricavati
dai 20 problemi elementari della classificazione di Moser), di cui si doveva solo indicare
l’operazione risolutiva (addizione o sottrazione).
Gli
alunni sottoposti al test risultano così distribuiti per classi e per
scuole:
classi |
SECONDE |
TERZE |
QUARTE |
QUINTE |
totale |
alunni |
208 |
251 |
214 |
211 |
884 |
circoli |
PALESTRINA |
SAN VITO |
CAVE |
ZAGAROLO |
distretto |
alunni |
236 |
227 |
196 |
225 |
884 |
Gli
esiti dei test iniziali sono stati confrontati con le stime preventive
fornite dai docenti partecipanti
alla formazione con non poche sorprese riguardo a ciò che si era
ritenuto più facile/difficile per gli alunni. Ogni scuola ha curato la
tabulazione dei propri risultati e ne ha dato copia alle altre. Il
quadro generale degli esiti a livello di distretto è stato predisposto
e fornito a tutti gli insegnanti (vedi i risultati
)
Una
volta rilevata la situazione, iniziale, sono state meglio definite le
modalità dell’intervento didattico da effettuare nei due mesi
successivi. Nell’ambito
dell’attività programmata per ciascuna classe sono state
inserite due ore settimanali dedicate specificamente al modulo didattico
elaborato.
Sono
stati esaminati anche problemi relativi a composizione di relazioni o di
trasformazioni, rappresentabili con i seguenti modelli (cfr. figure 1 e
2).
I
problemi di questo secondo gruppo non sono stati oggetto di test per
mancanza di tempo, ma costituiscono nondimeno una tappa importante nella
costruzione concettuale della serie numerica degli interi relativi.