L'età del vulcano sembra essere antichissima, infatti lungo tutta la riviera ionica del catanese , affiorano rocce laviche miste a terreni argillosi , la cui età è stimabile intorno ai 600,000 anni.
Tuttavia  la formazione del mongibello, che si è prolungata nel tempo, risale ad anni successivi.
Vi è da aggiungere che la morfologia del vulcano è in continua evoluzione e pertanto non è possibile attribuire un età vera e propria al vulcano che conosciamo oggi.
Ovviamente anche la flora ha risentito di questi cambiamenti continui, infatti in molti punti si riscontrano solo piante arbustive come la famosissima ginestra dell'etna usata in medicina per le sue proprietà diuretiche e ipotensive . In ogni caso l'Etna accoglie numerose specie endemiche distribuite in diversi piani altitudinali che si differenziano per le diverse condizioni climatiche.Nel versante occidentale per esempio si trovano ancora(tra i 400 e i 1000 m ), delle zone isolate, "abitate" dal leccio; nel versante orientale invece , caratterizzato da un tasso di umidità maggiore , insieme al leccio è possibile trovare l'orniello e il Carpino nero.Salendo di quota tra 1000 e 1500 m non è raro incontrare boschi di Querce (nella zona sovrastante il paese di Zafferana, e boschi di castagni (nella zona sovrastante i paesini di Milo e S.Alfio).
Percorrendo la strada "Mareneve Nord" (che passando da Piano Provenzana collega S.alfio con Linguaglossa) , oltre i 1500 m , si attraversa nei pressi del Rifugio Citelli, una zona interamente ricoperta da betulle (specie etnea risalente all' ultima glaciazione) le quali vengono progressivamente  sostituite dal pino Laricio  .Va inoltre ricordato che nei pressi di Bronte vi è una zona ricoperta di pistacchi, e che nei pressi di S.Alfio si trova il leggendario castagno dei cento cavalli . Infine oltre i 2000 m la vegetazione è prevalentemente costituita da piante erbacee anch'esse endemiche dell'Etna.
La fauna a differenza della flora non ha risentito dei capricci  del vulcano ma di quelli dell'uomo.
Infatti fino al secolo scorso scorrazzavano tra i boschi animali come il Lupo (la cui ultima apparizione risale alla fine della 2a guerra mondiale), il cinghiale , il daino ,il capriolo , la lontra e il grifone.
Tra i carnivori rimasti, tuttavia spiccano ancora la volpe , la donnola e solo saltuariamente il gatto selvatico ; tra i mammiferi vi è inoltre da ricordare la presenza del coniglio , della lepre e dell'istrice.
Gli uccelli più vistosi ancora presenti sono: l'Aquila reale , lo Sparviero , la Poiana , il Gheppio , il Barbagianni e l'Allocco. Ricordiamo infine che nel periodo estivo non è raro imbattersi in qualche
vipera.

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Emmanuele Rocco Selvaggio