Una prima raccolta di

FIABE per un CHICCO
di caffè ... d'uva ... di grano ...
... di mamma !!!


E' DIVENTATA UN LIBRO!


Un libro scritto da una mamma qualsiasi con l'aiuto del suo bambino, Chicco.



Potete richiederlo alla vostra libreria di fiducia, in biblioteca, tramite il sito della Casa Editrice:

Edizioni Associate


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Sbirciamo un pochino tra le pagine?


C'era una volta, in una bella e soleggiata stazione, un gruppo di treni moderni e dinamici che attraversavano le nostre meravigliose città italiane fieri e veloci. Molti di essi erano marito e moglie e spesso facevano lo stesso tragitto in modo da ritrovarsi entrambi a casa la sera. Tra questi vi era una coppia di sposini molto simpatici, la signora TrenoRosa ed il signor TrenoBlu. (...)

(...) "Mi saprebbe dire dove posso trovare la signora TrenoRossa?" "Mi dispiace, ma che io sappia qui non c'è nessuna signora TrenoRossa." rispose il signor TrenoBlu girandosi verso la voce che era quella di una Cicogna che portava un grosso fagotto appeso al becco, come è tradizione delle cicogne. "Pò darsi che io abbia sbagliato a scrivere il nome. E' questa la stazione di Coloropoli?". "Sì, certo." confermò il signor TrenoBlu. "Forse la signora che sto cercando si chiama TrenoViola o TrenoLilla o TrenoRosa, non saprei ..." (...)

(...) Il sole splendeva alto, il cielo era limpido e si vedevano stormi di uccelli che ritornavano dopo aver trascorso l'inverno in paesi caldi. "Cosa vuoi fare da grande?" domandò Martino. "Mi piacerebbe fare il lavoro del mio papà, lunghi viaggi in tutta l'Italia portando centinaia di passeggeri. Sai che il mio papà ha anche il vagone ristorante? A volte ha anche il wagon-lit." (...)

(...) Il trenino sbandò un'ultima volta e cadde sul lato sinistro schiacciando con la sua prima carrozza una gamba di Martino che non era stato abbastanza svelto da scansarsi. Il bambino svenne immediatamente. Trenino Arlecchino piangendo cercava di spostarsi per liberare la gamba di Martino, ma sembrava che le carrozze non fossero più collegate alla motrice e non riusciva a muoversi. (...)

(...) Il signor TrenoBlu non gli rivolgeva la parola e la signora TrenoRosa gli diceva solo le cose strettamente necessarie: il cuore doleva a entrambi, ma si sforzavano di seguire questo comportamento perché il loro figlio capisse bene la gravità del suo gesto e maturasse. Poi l'undicesimo giorno la signora TrenoRosa, dopo che il marito era uscito per andare al lavoro, si avvicinò a Trenino Arlecchino e gli chiese: "Vuoi parlarmi del tuo nuovo amico?" (...)



Le altre storie ... scopritele voi nel libro!

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Nota dell'autrice

Ringrazio l'editore e tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione del libro, ringrazio mio marito e mio figlio senza i quali non ci sarebbe stata né l'ispirazione, né la spinta ad andare avanti; ma più di tutti ringrazio mia madre per avermi dato questa testa.
Spero di non deludere chi leggerà il mio libro e mi piacerebbe ricevere commenti e suggerimenti all'indirizzo:

lorelimone@tiscali.it



Vi aspetto ... per un viaggio favoloso! A presto !


CIUFF ... CIUFF ... CIUFF ... CIUFF ...



Ciao... Ciao... Ciao...



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