Questo particolare dell'affresco della Madonna
della Misericordia è il primo tentativo a noi giunto di veduta
della città nella sua interezza. Ai piedi dell'immagine può
leggersi la seguente iscrizione: Omnis misericordia faciat locum unicuique
secundum meritum operum suorum et secundum intellectum peregrinationis
illius, Anno D. MCCCXLII die II mensis septembris, nella quale però
compare una data errata, in quanto gli studiosi datano l'affresco al
1352.
Nell'impostare il lavoro, l'artista mostra di vedere ancora la città
altomedievale, magmatica ed omogenea, caratterizzata da uno sviluppo
decisamente verticale dell'edilizia in rapporto agli stretti assi viari;
Firenze appare infatti come un fitto insieme di edifici, caratterizzati
da strette e alte aperture distribuite secondo linee verticali, in cui
sono identificabili le principali emergenze urbane, poste a rappresentare
anche simbolicamente la città. Sono dunque riconoscibili, da
sinistra, S. Maria Novella, S. Lorenzo, S. Pier Maggiore con il campanile
distrutto nel 1784, il Battistero, il Duomo con parte della facciata
già demolita e il campanile fermo all'altezza a cui Andrea Pisano
l'aveva lasciato, Palazzo della Signoria, S. Croce in costruzione.