Immagini di matrice ancora medioevale e primi rilievi topografici

 

Il primo gruppo è costituito da una serie piuttosto eterogenea di lavori, a partire da due esempi andati perduti, la Pianta della città di Firenze di Antonio da Barberino e il modello in sughero realizzato da B. della Volpaia e dal Tribolo, fino alle miniature dal titolo Florentia realizzate da Piero del Massaio e contenute in tre
codici della Geografia di Tolomeo, e alla Pianta delle fortificazioni di Baldassarre Peruzzi.
Si tratta di opere in cui la città viene raffigurata attraverso alcune sue parti, in genere le emergenze, caricate di valori simbolici, o le mura, come nell'ultimo caso; in tutte ancora manca la capacità di una rappresentazione completa, controllata prospetticamente e topograficamente, e forte nell'impostazione è ancora l'influenza delle esperienze medioevali precedenti.
Al di là della pianta di A. da Barberino, della metà del '300, a noi nota attraverso un'epistola del XVIII secolo, il primo esempio di rappresentazione completa della città è contenuto nell'affresco della Madonna della Misericordia del 1352: ma si tratta di una Firenze ancora medioevale, un denso insieme insieme di edifici all'interno del quale spiccano S. Maria Novella, S. Lorenzo, il Palazzo della Signoria. Ancora agli edifici maggiormante rappresentativi è demandata la raffigurazione della città nelle miniature di Piero del Massaio, nei codici Par. Lat. 17542 ex 4802 del 1456, il Vat. Lat. 5699 del 1469 e l' Urb. Lat. 277 del 1472 della Geografia: all'interno della cinta muraria, in una base uniforme priva di qualunque riferimento riguardante la struttura urbana interna, l'autore colloca delle rappresentazioni assonometriche più o meno realistiche di quegli edifici al tempo considerati emblematici da un punto di vista rappresentativo e istituzionale.
Diversa è già la Veduta di Firenze da fuori porta a Pinti della fine del XV secolo; anche se solo di gran parte della città, viene infatti rappresentata la struttura urbana - molto probabilmente disegnandola dal vero - nella sua complessità, sia pur con delle approssimazioni.
Il lavoro di maggiore rigore e realismo, fattori peraltro dettati dallo scopo dell'immagine, è senz'altro la Pianta delle fortificazioni del Peruzzi del 1522: ovviamente l'attenzione si concentra sulla cinta muraria e le sue porte, mentre solo il Duomo e il Battistero vengono inseriti all'interno, a mo' di simbolo dell'edificato; l'opera, che può considerarsi il primo vero esempio di un rilievo operato sul territorio, è però ancora lontana dalle prime raffigurazioni icnografiche del Seicento.

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