Fiorenza

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C. Duchet
1580
incisione
cm. 44,2x32
Particolare della città
Museo "Firenze com'era", Firenze

Claude Duchet, nipote di A. Lafrery e responsabile dell'officina lafreriana per 8 anni, è considerato l'autore di questa veduta, datata approssimativamente al 1580; derivata dal modello della "Catena", può più correttamente considerarsi direttamente debitrice alla veduta dello Zenoi del 1569.
L'immagine presenta in alto, al centro, entro cartiglio, la scritta Fiorenza; a sinistra lo stemma mediceo con le 6 palle, a destra il giglio fiorentino; in basso, al di fuori dell'immagine, è una legenda di 60 voci, conclusa dalla scritta Claudii duchetti formis. Il punto di vista è quello ormai tradizionale di Monte Oliveto; l'Oltrarno si presenta fortemente contratto. Il tessuto urbano si presenta slabrato e disposto disordinatamente, non avendo l'autore rispettato l'impostazione dell'assetto viario; come nella veduta dello Zenoi, spiccano, grazie a un deciso fuori scala, un asse stradale che da Porta S. Frediano conduce a Palazzo Pitti, e un altro che dal Ponte Vecchio, dopo un tratto tangente il corso dell'Arno, porta a S. Maria del Fiore, seguendo un tracciato coincidente con quello delle odierne via della Vigna Nuova e via Strozzi. La città si presenta, anche a causa degli eccessivi ampliamenti degli slarghi antistanti gli edifici maggiori, molto meno ricca di abitazioni e, se queste vengono rappresentate in modo ripetitivo, le emergenze risultano spesso semplificate e talora alterate come nel caso del Battistero. Vengono rappresentati, oltre agli edifici maggiori, i quattro ponti sull'Arno, senza però soffermarsi sull'identità architettonica di ognuno, e le 14 porte della città; l'area fuori le mura si presenta punteggiata di piccoli gruppi di edifici e di alberature, senza però il disegno delle aree agricole.


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