Allievo del Merian a Francoforte, Wenzel Hollar
von Prachna, pittore e incisore di Praga, è l'autore di questa
immagine derivata da quella del Bonsignori. Il titolo, Florentia pulcherrima
Etruriae civitas è posto in alto, entro un riquadro; all'interno
dell'immagine, sempre in alto a destra, lo stemma mediceo con le palle,
mentre a sinistra, entro cartiglio, una legenda con 17 voci riguardante
la Fortezza da Basso; in basso la legenda principale con 228 voci in
tre colonne. Ai lati dell'immagine ci sono 10 piccole vedute, raffiguranti
una il monumento di Cosimo I a cavallo, una il Duomo col campanile,
una una delle strade di accesso laterale a piazza dell'Annunziata con
la stessa sullo sfondo, e le altre sette giochi fiorentini svolgentisi
in varie zone della città.
L'immagine è molto somigliante al prototipo; oltre alla presenza
della Fortezza del Belvedere e all'assenza del monumento a Cosimo I
in piazza S. Marco, delle piccole variazioni si possono notare nel disegno
di via S. Gallo, della zona di Borgo Pinti, di via de' Serragli e della
piazza dinanzi il palazzo ducale. Così come nella veduta del
Bonsignori spiccano i maggiori centri religiosi con le piazze annesse,
S. Maria Novella, S. Lorenzo, S. Marco, l'Annunziata, S. Croce, gli
Ognissanti, e oltrarno il Carmine e S. Spirito; la visione assonometrica
del Duomo viene ampliata e alterata per permetterne una migliore fruizione;
altri elementi di spicco sono la sede ducale, Palazzo Pitti, e Palazzo
Vecchio. Tutti gli edifici di rilievo vengono definiti con cura e precisione,
ma non vengono prese in considerazione le modifiche intercorse nel tessuto
urbano dal 1584. Il prototipo viene ripreso anche nel disegno dell'area
fuori le mura, fino a riportare in alcuni casi la stessa disposizione
dei filari di alberi e la stessa differenziazione dei campi coltivati;
si può comunque notare un certo impoverimento da un punto di
vista grafico, in particolare per la semplificazione e normalizzazione
delle essenze arboree.
La veduta dell'Hollar viene riedita ad Amsterdam nel 1700 da Federico
de Wit; la medesima immagine si trova anche nell'Historia fiorentina
di Giovanni Michele Bruto e nel Thesaurus antiquitatum et historiarum
Italiae di Giovanni Giorgio Grevio, Leida 1723. Nel 1663 viene edita
un'altra veduta derivata dal prototipo del Bonsignori attraverso l'interpretazione
dell'Hollar, contenuta nel Theatrum civitatum di Jan Blaeu; nel 1704
viene riedita da Pierre Mortier, all'interno del Nouveau Theatre d'Italie,
ad Amsterdam, dal titolo La ville de Florence, differente rispetto all'immagine
del 1660 sostanzialmente solo per l'impaginazione, presentando il titolo
in alto a destra, con accanto la scritta A Amsterdam, chez Pierre Mortier.
Avec privilege, in basso a destra lo stemma mediceo e ancora in basso,
al di fuori del perimetro dell'immagine, la legenda, di 228 voci più
le 17 della fortezza, in 19 colonne.