Florentia pulcherrima etruriae civitas

(clicca sull'immagine per ingrandire)

W. Hollar
1660
incisione
cm. 73x45
Museo "Firenze com'era", Firenze

Allievo del Merian a Francoforte, Wenzel Hollar von Prachna, pittore e incisore di Praga, è l'autore di questa immagine derivata da quella del Bonsignori. Il titolo, Florentia pulcherrima Etruriae civitas è posto in alto, entro un riquadro; all'interno dell'immagine, sempre in alto a destra, lo stemma mediceo con le palle, mentre a sinistra, entro cartiglio, una legenda con 17 voci riguardante la Fortezza da Basso; in basso la legenda principale con 228 voci in tre colonne. Ai lati dell'immagine ci sono 10 piccole vedute, raffiguranti una il monumento di Cosimo I a cavallo, una il Duomo col campanile, una una delle strade di accesso laterale a piazza dell'Annunziata con la stessa sullo sfondo, e le altre sette giochi fiorentini svolgentisi in varie zone della città.
L'immagine è molto somigliante al prototipo; oltre alla presenza della Fortezza del Belvedere e all'assenza del monumento a Cosimo I in piazza S. Marco, delle piccole variazioni si possono notare nel disegno di via S. Gallo, della zona di Borgo Pinti, di via de' Serragli e della piazza dinanzi il palazzo ducale. Così come nella veduta del Bonsignori spiccano i maggiori centri religiosi con le piazze annesse, S. Maria Novella, S. Lorenzo, S. Marco, l'Annunziata, S. Croce, gli Ognissanti, e oltrarno il Carmine e S. Spirito; la visione assonometrica del Duomo viene ampliata e alterata per permetterne una migliore fruizione; altri elementi di spicco sono la sede ducale, Palazzo Pitti, e Palazzo Vecchio. Tutti gli edifici di rilievo vengono definiti con cura e precisione, ma non vengono prese in considerazione le modifiche intercorse nel tessuto urbano dal 1584. Il prototipo viene ripreso anche nel disegno dell'area fuori le mura, fino a riportare in alcuni casi la stessa disposizione dei filari di alberi e la stessa differenziazione dei campi coltivati; si può comunque notare un certo impoverimento da un punto di vista grafico, in particolare per la semplificazione e normalizzazione delle essenze arboree.
La veduta dell'Hollar viene riedita ad Amsterdam nel 1700 da Federico de Wit; la medesima immagine si trova anche nell'Historia fiorentina di Giovanni Michele Bruto e nel Thesaurus antiquitatum et historiarum Italiae di Giovanni Giorgio Grevio, Leida 1723. Nel 1663 viene edita un'altra veduta derivata dal prototipo del Bonsignori attraverso l'interpretazione dell'Hollar, contenuta nel Theatrum civitatum di Jan Blaeu; nel 1704 viene riedita da Pierre Mortier, all'interno del Nouveau Theatre d'Italie, ad Amsterdam, dal titolo La ville de Florence, differente rispetto all'immagine del 1660 sostanzialmente solo per l'impaginazione, presentando il titolo in alto a destra, con accanto la scritta A Amsterdam, chez Pierre Mortier. Avec privilege, in basso a destra lo stemma mediceo e ancora in basso, al di fuori del perimetro dell'immagine, la legenda, di 228 voci più le 17 della fortezza, in 19 colonne.

torna indietro

elenco cronologico delle vedute considerate | le immagini suddivisione in gruppi |