Questo gruppo comprende il secondo prototipo
dell'iconografia fiorentina, la Nova pulcherrimae civitatis Florentiae
topographia accuratissime delineata del 1584 del Bonsignori, e le vedute
da questa derivate, mai, a parte forse quella dell'Hollar, che però
viene disegnata pedissequamente rispetto al modello, all'altezza dell'immagine
con la quale arriva alla sua massima espressione quella ricerca, iniziata
con la "Catena", di restituzione figurativa della città
come fatto unitario gerarchico. Ricca di significati celebrativi ed
encomiastici, accurata nel disegno delle varie parti della città,
presentate con la stessa leggibilità e chiarezza, la veduta del
Bonsignori adotta lo stesso punto di vista della "Catena",
ma rialzandolo in modo da proporre una rappresentazione della città
in assonometria, corretta comunque prospetticamente mano a mano che
ci si allontana dal centro.
Prima in Italia e più tardi in Europa, l'immagine viene presa
a modello per varie vedute. La prima è la Fiorenza del Florimi
del 1595, dalla quale deriva la Florentia del 1599 contenuta nel Theatrum
urbium italicarum del Bertelli, a sua volta ripresa in altri lavori;
si tratta comunque di immagini di piccole dimensioni, caratterizzate
da un punto di vista leggermente più basso rispetto al prototipo,
molto approssimative negli allineamenti topografici, in particolare
per quanto riguarda l'area del vecchio centro. In alcuni casi sono presenti
accorpamenti di alcuni isolati, con la conseguente sparizione di alcuni
elementi urbani anche significativi.
Più precisa è la Florentia del 1624 presentata nel Thesaurus
di Meisner, per quanto le ridotti dimensioni non permettono di rappresentare
adeguatamente tutte le componenti della città e il Duomo e la
Fortezza da Basso vengano sovradimensionati. Molto attenta è
invece la Florentia pulcherrima etruriae civitas dell'Hollar del 1660,
senza però nulla aggiungere al prototipo, al di là delle
modifiche apportate alla città e già incluse nella ristampa
del Bonsignori operata dal Franceschi; quest'immagine verrà ristampata
con poche variazioni anche successivamente.
Questo gruppo si conclude con l'immagine del 1700 del Bodenehr, Fiorenza
oder Florenz, espressione significativa del momento di passaggio tra
le prime piante e la definitiva affermazione della topografia a scapito
delle vedute iconografiche, in quanto rilievo bidimensionale arricchito
dagli alzati delle emergenze.