"Fermati viandante, e apprendi con animo grato le tristissime vicende che ha sofferto questa patria.

Un'antichissima tradizione, ruderi ed altri monumenti attestano che il paese originariamente era collocato nella zona di San Giacomo e fu completamente distrutto dai Crotoniani, prima dell'era volgare.

I superstiti si scelsero altro luogo, che Stilicone trovò adatto alla propria difesa e se ne appropriò.

Perciò la città dal nome di questo capitano, fu denominata Stilicona.

Alla venuta di Belisario con un continuo imperversare di guerre, il paese fu di nuovo distrutto nell'anno 537 dopo Cristo, sicchè il luogo è chiamato ancora oggi dal popolo Stilitani.

Attestano ciò monete, statue ritrovate, pietre dirute e vestigia sulla via che va verso Policastro.

Pochi cristiani, l'anno 412, avevano gettato per tempo le fondamenta di questo attuale paese: e ad essi si unirono i restanti Stilitani e i bulgari abitanti alle falde del monte che porta il loro nome, e costruirono il castello sul vertice del luogo cingendolo di mura insieme al paese.

Sul castello, forse per qualche vittoria, dedicarono una cappella alla vergine Maria col titolo di Gloriosa, dal che Rocca deriva il dolce cognome.

La domenica 11 luglio 1552, nel pomeriggio il paese fu distrutto da Dragut Bassa.

Infine, nell'altro pomeriggio domenicale del 3 agosto 1806, il paese subì ancora l'ultimo e misero destino quando i Francesi, entrando in questa terra con 6.000 fanti, per inaspettata aggressione ad essi opposta da stranieri, diedero il paese in preda alle fiamme.

Il canonico Gerardo Lombardi, teste infelice di tanta rovina del paese e della sua casa, pensò di scolpire nella pietra il ricordo di queste cose e fece questo spinto da amore patrio e pregando tra lacrime, perchè i figli più illustri di questa terra si impegnino con tutte le forze a che i dilittissimi cittadini evitino con maggior cautela in avvenire ogni detestabile guerra.

Roccagloriosa 12 giugno 1842 "