LE MINIATURE

Una volta preparato il proprio laboratorio di pittura, è necessario acquistare il materiale più importante: le Miniature.

All'inizio, è bene avere un'infarinatura su materiali con sui sono fabbricate le miniature, come ho brevemente illustrato in questo capitolo. Successivamente si può andare alla ricerca di quelle migliori, meglio scolpite, con dettagli più definiti, le scale da utilizzare, ecc.

In commercio esistono essenzialmente tre tipi di miniature: quelle in piombo, quelle in resina e quelle in plastica.

Le miniature in piombo erano quelle più diffuse fino a poco tempo fa, proprio per la loro particolarità di essere molto definite e ben scolpite. Successivamente, data la tossicità del piombo, sono state sostituite con leghe diverse, meno dannose per la salute. Pare che in Inghilterra ci sia proprio una legge che vieti la produzione di miniature in piombo.

Le vecchie miniature in piombo si riconoscono perchè sono facilmente rimodellabili, cioè se c'è la necessità di piegare leggermente un braccio piuttosto che una testa, con un po' di attenzione è possibile farlo seza spaccare il modello; e poi dal loro colore, ossidato quando grezzo, ma molto brillante se scalfitto con una limetta. Con le nuove leghe, che hanno una colorazione ben diversa dalle precedenti (alcune tendenti al giallognolo), questa leggera rimodellazione non è più possibile, perchè appena tentate di piegare un arto, questo si spezza. Inoltre, con il metallo è possibile ottenere certi risultati che con altri materiali non è possibile avere. Oltre al piombo, esistono anche diverse sotto-leghe, più o meno valide. La caratteristica comune alle miniature in metallo è la loro stabilità, dovuta ovviamente al peso del metallo stesso. Infine, è inutile far notare che il metallo da' alla miniatura un certo pregio, che ovviamente la plastica non raggiunge.

Da qualche anno a questa parte sono arrivate sul mercato le miniature in resina (vedi Ral Partha); inizialmente le resine utilizzate non permettevano una grossa perfezione nei dettagli, perciò venivano usate essenzialmente per miniature di grosso formato oppure per elementi di contorno come case, muri, ecc. Successivamente, il tipo di resina è migliorato moltissimo, fino a portare il dettaglio ai livelli delle miniature in piombo, e anche di superarlo. Il prezzo di queste miniature si è alzato mano a mano che si alzava il loro livello di dettaglio. Oggi si possono trovare sul mercato miniature scolpite a livelli veramente eccezionali.

Le miniature in plastica sono quelle più economiche e anche più leggere tra tutte quelle menzionate (effettivamente anche la resina risulta molot leggera). Anche di questo materiale ne esistone diversi tipi; il migliore è senza dubbio quello rigido, sicuramente più facile da colorare. Esistono anche miniature fuse con una plastica più elastica, più grassa e quindi molto difficile da colorare e soprattutto da mantenere. Su queste miniature infatti il colore acrilico (lo smalto non ha questo difetto, ma ne ha altri) tende a scivolare via, creando chiazze incolori difficilmente ricopribili, ma soprattutto la loro elasticità tende a scrostare la patina di colore facendola crepare e poi saltare via. Oggi, anche se con la plastica non si arriva ai dettagli del metallo, alcune case produttrici sono riuscite a migliorare di molto la loro definizione, ma comunque senza raggiungere i lvelli del metallo o della resina.

Chi è agli inizi potebbe sperimentare i primi lavori sulle miniature in plastica, perchè hanno un prezzo relativamente basso e sono reperibili praticamente in qualunque negozio di modellismo. Un mio consiglio potrebbe essere quello di acquistare un gioco da tavolo (boardgame - ammesso che vi piaccia giocare) che contenga delle miniature, così se l'esperienza della colorazione non va a buon fine, potrete sempre usare il gioco, per dimenticarvi della delusione.

Ora farò un breve accenno alle scale disponibili: si parte dalla più comune, cioè la 25 mm., per poi passare alla 20 mm., 15 mm. e infine alla 6 mm.

Come ho detto, la scala più comune è quella dei 25 mm. (circa 1:70). Questa è la migliore dimesione utilizzabile da chi vuole, oltre che giocarci, farne anche collezione (volutamente ho escluso le miniature più grandi, esclusivamente da collezione). In questa dimensione è possibile ottenere il massimo nel rapporto dimesione/dettaglio; ed proprio in questa scala che si trovano forse le migliore miniature nel mercato. Le miniature di 20 mm. (circa 1:85, molto vicina alla HO) sono leggermente più piccole, ma ancora sufficientemente dettagliate. Personalmente non ho mai colorato miniature in questa scala, ma credo che tra questa e la 25 mm. non ci sia una grossa differenza. Le miniature da 15 mm. sono ottime da utilizzarsi per simulare le battaglie storiche (come i regolamenti di DBA, DBM, Fire and Fury, ecc.), perchè la loro ridotta dimensione permette di giocare l'intero campo di battaglia su un tavolo di medie dimensioni, pur mantenendo una buona veste grafica globale.

Invece le miniature da 6 mm. (circa 1:300) sono usate esclusivamente nei giochi di simulazione di battaglie storico/fantascientifiche, la cui dimensione è tale da permettere di simulare in poco spazio grossi terreni di battaglia, ma usate soprattutto quando entrano in gioco moltissimi mezzi pesanti, come carri o aerei; queste miniature sono ovviamente sconsigliate a chi si dedica alla pittura, perchè la scala talmente piccola non permette di ottenere sufficienti risultati grafici (vi sfido a colorare gli occhi di un omino di 6 mm. di altezza). Un'eccezione a questa regola è data dalle miniature della GHQ (mi scuso se non menziono altre ditte produttrici di miniature da 6 mm., ma questa per me è la migliore), la quale produce dei mezzi pesanti che reputo delle vere e propie opere d'arte (lo dimostra anche il loro prezzo).