Il soggetto proposto porta il titolo

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Il soggetto prende spunto dalle atmosfere suggerite dal paesaggio del "Bosco Sacro" rinascimentale di Bomarzo, e dall’insolita interpretazione del tema del sentiero iniziatico, un topos caro ai cultori di conoscenze esoterico-alchemiche, che come abbiamo già segnalato, si ritiene il duca Vicino abbia voluto simboleggiare attraverso l’allestimento del suo "Parco delle Meraviglie".

La performance proposta mette in scena una metafora di quel genere letterario legato al tema archetipico della battaglia d’amore in sogno, sostenuta dal protagonista e che ha la sua espressione emblematica nel romanzo di Francesco Colonna, Hypnerotomachia Poliphili.

Dato alle stampe a Venezia nel 1499 da Aldo Manuzio, non ha mancato nelle celebrazioni che gli sono state tributate nel trascorso cinquecentenario della sua pubblicazione, di affascinare gli studiosi, gli esperti interpreti dei suoi raffinati, colti simbolismi, nonché i bibliofili, per i suoi mille enigmi, la preziosa stampa, e la veste iconografica delle xilografie, che inevitabilmente porta alla mente il fascino di un libro di figure geroglifiche d’un alchimista.

L’identità dell’autore stesso resta un mistero. Il suo nome, in fondo, non è che l’acrostico occultato dal testo nelle iniziali dei 38 capitoli, quasi per puro compiacimento d’intrattenere il lettore, un’ennesima volta, con le sue sciarade. E un mistero restano, forse, le stesse cifre apparentemente prive di senso, che appaiono in filigrana nell’imprimitura dell’orlo della pagina.

Certo, il libro esprime ampiamente con la sua appassionata descrizione delle opere d’arte, gli inesauribili rimandi letterari, la cultura e gli ideali dell’Umanesimo, "riflettendo i principi della filosofia dominante in quell’epoca, il neoplatonismo".

L’ambientazione del sogno di Polifilo sullo sfondo dell’immaginaria Isola-giardino, nella quale cogliamo un vagheggiamento della mitica Citera, sintetizzando nei suoi scenari la visione simultanea di tutti gli elementi del giardino umanistico nonché l’anticipazione di alcuni principi manieristi, non poteva mancare di influenzare – come altri hanno già evidenziato – la fantasia del duca Pier Francesco Orsini, la sua eccentrica verve inventiva. Da cui la sorprendente ricchezza di rimandi che vanno a sovrapporsi all’universo onirico del Polifilo, che confermerebbe la ragionevole ipotesi di una trasposizione diretta del tema letterario nel Mutus liber di pietra del Parco.

Del resto, "l’Hypnerotomachia è tra i libri del Rinascimento quello che più direttamente ha influenzato le scelte architettoniche - ma anche simboliche ed ideologiche - del giardino cinquecentesco, offrendo indicazioni operative e proposte concrete, senza comunque evadere i confini di un’utopia; ragion per cui il libro ha avuto, soprattutto a livello figurativo, una diffusione enorme nel Cinquecento".

 

BRANI SCELTI da

"IL SOGNO DI ASTERIO" di Elviro Langella

E.M.I.S. edizione speciale per la scuola

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