INGMAR BERGMAN
LA VITA
-1918 Nasce a Uppsala, figlio di un pastore protestante della corte reale.
- 1945 Esordisce come sceneggiatore cinematografico per Sjoberg e Molander. La crisi è del 1945.
-1956 Tormentato fin dagli inizi dall'angoscia di esistere, alla luce della "Morte di Dio", ripropone ne Il settimo Sigillo il divino come senso della vita. Il film gli valse il premio speciale nel '57 a Cannes.
-1957/8 Con Il posto delle fragole e Il volto torna ad una sfaccettata amarezza positivistica.
-1961/2 Gli anni sessanta segnarono per Bergman l'abbandono dei vertiginosi simbolismi e della specularità barocca della sua prima maniera. In Come in uno specchio (1961) sembra riaffacciarsi la possibilità di un'oscura salvezza attraverso l'amore, subito dichiarata illusoria in Luci d'inverno (1962), dove si parla di un Dio tappabuchi.
- 1968 E' l'anno de La vergogna, dove la guerra appare anche come atroce esorcismo di tormenti interiori, dopo l'effimero ritorno a sperare nell'amore di L'ora del lupo (1967).
- 1970/1 In Passione (1970) e L'adultera (1971) l'amore emerge come segno di ambiguità: esperienza del nulla e, forse, del suo parziale superamento. Sussurri e grida (1973) celebra il tema dell'inutile reversibilità tra morte e vita.
- I sui ultimi lavori: Scene da un matrimonio, prodotto per la televisione, e Fanny e Alexander, da cui è tratta la pièce Dopo la prova.
Tratto da: l'Enciclopedia Europea Garzanti