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Il perché di questa mostra
Un basco, una stella, lunghi capelli, barba incolta e uno sguardo profondo rivolto
all'infinito: per molti giovani è questo il primo contatto con il Che.
Purtroppo, per la maggior parte di loro, l'incontro si limita alla conoscenza di
un'immagine, certamente tra le più espressive della fotografia mondiale, ma che non è
sufficiente per fare comprendere una personalità così straordinaria. Anzi, spesso
l'effetto che ne consegue è opposto: il Che è "solamente" quello.
Il nostro scopo è quello di far conoscere, attraverso altre immagini accompagnate da
brevi annotazioni, i momenti più significativi e i contenuti più importanti della vita
del Che. E' un invito ad approfondire il suo pensiero, è un momento per farci riflettere.
Attualmente parlare di solidarietà, di sacrificio, di umanità, di coerenza in una
società come la nostra dove lusso, egoismo, spreco, razzismo e corruzione occupano spazi
sempre più vasti, può sembrare un discorso stantio e fuori luogo, un argomento lontano
che non ci tocca.
Ma se guardiamo dalla nostra finestra, appena un poco più in là, ci accorgiamo che oltre
due terzi della popolazione mondiale vivono tuttora in condizioni di spaventosa miseria,
il risultato del nostro benessere.
Noi europei aspiriamo a un livello di vita sempre più elevato senza preoccuparci di
quanto questa scelta incida ancora di più nello sfruttamento dei popoli e delle risorse
del Terzo Mondo.
Il Che, invece, ha dedicato la sua vita impegnandosi, in tutti i campi, per il riscatto
del Terzo Mondo in favore degli umili e degli oppressi.
Il messaggio del Che è chiaro:
- deve finire lo sfruttamento, diretto e indiretto, dell'uomo sull'uomo;
- affinché possa esistere un mondo vivibile per tutti, le sue risorse vanno distribuite
equamente
Pertanto, i Paesi Sviluppati devono interrompere il rapporto neo coloniale verso il Terzo
Mondo che tuttora perdura e i loro abitanti devono imparare a vivere con meno ricchezza.
Non per diventare più poveri, ma per diventare più Uomini.
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