IL "SUD" DI FERDINANDO LIGNANO
Alla Galleria Giordano ha esposto in questi giorni Ferdinando Lignano,
napoletano, figurativo moderno, giovane, sicuro nel colore, sia questo condotto col
pennello che con la spatola. In possesso di un bagaglio di consensi
in continuo crescendo, con il suo operato d'autodidatta si rivela artista
di talento in progressiva ascesa. Date queste premesse era inevitabile che la
sua mostra si chiudesse con un ottimo successo: e cosi è stato. -
Finita la cronaca, subentra l'analisi, quel tipo di osservazione che, abusando
dei termini, potremmo chiamare "terzo grado" o"laparatomia" dell'opera d'arte.
Sì, perché trattasi veramente d'Arte. Lignano è essenzialmente un paesaggista e
come tale, ha una visione sua personale del mondo che lo circonda, dove sembra
ignorare l'esistenza di una struttura meccanica in continuo movimento progressista,
anche se lascia all'osservatore le spazio per inserirvi, senza squilibri, tutti i
travagli dell'oggi. Lignano è essenzialmente pittore degli spazi. Non limita mai
l'angolo di osservazione a piccole cose, per abbracciare invece attraverso monti,
valli e pianure sconfinate, un mondo scarno, fatto di contrasti, impasti di colore
dove non manca mai il sole in questo o in quel punto, anche quando nell'ampiezza
angolare è presente il maltempo. E' il sole, che dalla parte piu recondita dell' Artista
emerge imperioso come un sorriso, quasi ad indicare nella apparente brulla solitudine
delle sue montagne, l'esistenza della serena speranza nella rigogliosità delle messi.
Sparse qua e là le dimore dell'uomo. Spatolate bianche tradotte in sintesi, fra le quali
la vita non brulica, ma è sempre presente. E' la terra di Lucania, di Calabria, sono gli
squarci solari dell'immenso "Sud", con tutto il peso di gioie e tristezze celate nella
riservatezza di una tradizione antica. Lignano riesce a tradurre la poesia di questi panorami,
a volte un poco crepuscolari nella loro amarezza, in un modo stupendo e personalissimo.
Anche dove la sintesi delle case adagiate a ridosso del monte o a fondo valle, dove si
intuisce lo scorrere di un fiume, rompe il vuoto della solitudine, ne rimane il fascino
arcano. Sono immagini tagliate dal vento, sobrie come il carattere delle genti che nelle
case si sentono e non si vedono, forse nascoste, occhieggianti, assorte nella meditazione
del più antico dei canti. E questa è proprio Arte, senza alcun dubbio!
Gualtiero CIRANNI |
Gualtiero CIRANNI ha scritto anche a proposito delle mostre Reiteratio magnitudo e Iperbole di una eco.
F. LIGNANO ...RECOGITO DE IPERBOLE...
Quasi fosse materia da plasmare con la spatola, Lignano usa la pittura ad olio,
apponendone sulla tela degli strati più o meno rilevanti che conferiscono energia e solidità all'opera realizzata.
L'uso della spatola non è occasionale,infatti, già nella locandina che annunciava la personale del 1975 presso
il Club Modigliani di R.C.si leggeva: "la spatola-per una maggiore forza espressiva-del colore-e della pittura,
-quale materia da modellare-arte di un artista".
Quindi la nota dominante è l'espressività materica che, con marcata coerenza,è presente oltre che nella
pittura, nelle varie forme creative:assemblages in ferro, linoleografie, etc.
Con le linoleografie il legame con la materia nasce dal procedimento che occorre per realizzare la
matrice ed in particolare con l'incisione e l'asportazione di materia dalla lastra di
linoleum. L'impasto della pittura è vigoroso, senza uso di diluenti, per costruire una salda
struttura.La ricerca tonale è un'altra costante ben evidente nei paesaggi lucani che fanno parte
della mostra itinerante "Iperbole di una eco...
" presentata da CIRANNI nel 93 a Napoli e approdata nel 96 all'EXSPOLEVANTE "Spazio Aperto All'Arte"e
con la partecipazione pressocchè contemporanea all'ARTEXPO di New York ed alla prossima manifestazione ARTEINVIDEO di Miami.
Con "Iperbole di una eco..."è evidente "..l'ostinata attrazione che
Lignano ha per questi paesi traboccanti di case e dall'apparente
immobilità temporale.."Paesi ricchi del ...fascino dei resti archeologici che parlano delle origini preistoriche della civiltà
lucana, o della grande cultura della Magna Grecia.."(G.Ciranni).
Con la ricerca formale segue un percorso che spazia dall'astratto,
al paesaggio, alla figura come si è visto nella recente esposizione allestita in collaborazione con l'Associazione
In...Chiostro Napoletano, presso la libreria U.Pironti di Napoli dove, oltre al paesaggio ed al
nudo, c'era una sezione dedicata alle linoleografie e alle foto di assemblages in ferro, testimonianza di
un viaggio dinamico nell'espressione d'arte.Nessun legame a forme d'arte codificate di correnti ha fatto
mantenere a Lignano quella libertà della ricerca creativa che alimenta le emozioni e mantiene viva la voglia
di fare arte da comunicare.
Marcello IELPO |
MOSTRA DI LIGNANO A SOVERATO
Si tratta di una personale di pittura e scultura. La raccolta verrà esposta a Catanzaro Lido
e anche in città. La seconda personale calabrese di Lignano inaugurata al Miramare di Soverato è ancora oggi
meta di numerosi visitatori tra cui molti turisti. Le precedenti mostre di Napoli e di Guardia Piemontese ci hanno
mostrato una pittura per niente "statica", un artista impegnato seriamente
ad esprimere la grande verità di sentimenti collegati all' "essere ":
la fede e lo sconforto si alternano come le stagioni. ma di queste non hanno la regolarità.
Ricordiamo che il giovane artista, nella sua mostra
di Posíllipo, ci aveva appunto mostrato una pittura figurativa, ed una pittura impressonistica - surreale di tipo
materica dotata di una personalità più propria dell'autore.
Più recentemente abbiamo notato qualche belI'esempio di astrattismo come: " Sogno in
Rosa", "La mia sorgente", "Riverbero" etc.
A Soverato abbiamo trovato oltre alle pitture, cinque sculture in ferro.
Queste ultime per la prima volta presentate al pubblico sono coerenti con l'ultima
pittura di Lignano : astratta e surreale. La grande forza espressiva e l'originalità di queste
composizioni sono sempre rilevabili. I titoli di queste sculture sono:"Evoluzioni", Ad un comizio",
"Sofferenza" ,"Pensieri distorti" e "Tentativo di rubare la luna".
Altre due esposizioni calabresi verranno allestite a Catanzaro Lido,
nei prossimi giorni, successivamente a Catanzaro città, ove certamente
sarà rinnovato il successo delle precedenti mostre del giovane ma già
tanto affermato artista napoletano.
IL MATTINO |
FERDINANDO LIGNANO
Dalla sua romantica Posillipo l'ancor giovane pittore partenopeo ha inteso
far conoscere alle popolazioni dell'estremo Sud le emozioni del suo tormentato
iter creativo, quasí come un messaggio solare che, si rileva, nitidamente, nei
suoi paesaggi perduti addirittura nel tempo, fra i colori grigi ed a volte
violentati dal furore della spatola
quasi sotto l'effetto ali un'involuta magia. Abbandonando certo rigoroso
tradizionalismo che aveva dato, comunque, vita alle sue prime
opere, l'artista ha sentito il bisogno di tuffarsi nel più smagliante
ed emotivo surrealismo dove l'interpretazione dei suoi stati d'animo
viene più facile all'osservatore, inducendolo a meditare ed a pensare
nel suo mondo fatto soprattutto di interrogativi e di pensieri arcani.
Lignano è tutto qui, in questa unica scenografica visione d'insieme
dominata dalla spatola sapiente, con il sole, i canti e le romantiche
vicende di quell'angolo della Penisola che regala, da millenni, la sua
poesia ed il suo fulgore alle creature di questo nostro irrequieto mondo.
Giuseppe PAPALEO |
FERDINANDO LIGNANO
Napoletano di Posillipo, è nato nel 1945; è pittore e scultore autodidatta
ed opera prevalentemente in Calabria, Lucania e Campania, dove tiene le sue
personali. L'ultima l'ha tenuta a Reggio Calabria, nei saloni del Centro
internazionale d'arte "Modigliani ".
Pittore, scultore e poeta, per amore e per un urgere interiore e non per
studi accademici, esercita le tre espressioni d'arte in maniera coerente e spontanea.
"I suoi occhi sono impregnati - scrive T.R. Fidio - di paesi del Sud,
delle esplosioni cromatiche della primavera, dei dolci e delicati veli di profumo
della terra, della trasparenza azzurrina dei mare ". E F. Liguori scrive:
"Le immagini pittoriche prendono spunto dalla realtà che trasmuta con sapienza
intuitiva carica di sentimenti colorati, di desideri nascosti, di speranze che
non muoiono, di delicate passioni, di profondi legami con l'Essere. Lignano ha
un gran bisogno di spazi, di luce, di calore, di quiete, tutte cose che
traspaiono dai suoi paesaggi lontani e incantati, dove l'uomo, che non appare
allo spettatore, è da immaginarsi nel cumulo di case costruite dalla sua mano,
dove vive, pacificamente accomunato con i suoi simili, una vita gioviale nella
bontà di quella natura generosamente inesauribile. Non proprio un Eden, ma
un mondo parallelo che potrebbe essere il nostro, senza egoismi,senza guerre, senza fame".
"Quella di Lignano-conclude Liguori-è una pittura che si può definire materica per il fatto
che lavora con il solo ausilio della spatola, lasciando un abbondante strato di materia che
rafforza l'espressività colorica, creando un legame tra realtà e idealismo poetico".
Lo stesso Lignano dice:"Con l'uso della spatola soffro le mie creazioni e fino al
completamento del quadro, le emozioni sono nei colori, nelle forme e nella
pittura traboccante, come piccole creature viventi...".
Dopo Reggio Calabria, Lignano ha in programma altre personali; una, fino al
30 giugno, nelle sale dell'Hotel Palace di Catanzaro Lido; un'altra al Valtur
di Isola Capo Rizzuto, dal 16 giugno al 4 luglio, infine, all'Hotel Club Le Castella.
A fine stagione, ritorna in Campania, con una mostra alle Terme di Castellammare di
Stabia.
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