Giuseppe Terragni architetto europeo

di la Redazione
 
  La storia dell'architettura non può fare a meno di Giuseppe Terragni. Ovviamente si parla della storia non catalogata, non archiviata quale "momento" chiuso in sé, ma della storia vissuta quale ciclo continuo. La storia di Giuseppe Terragni è la "storia" dell'architettura italiana del XX secolo, ma non solo: è anche la storia della nostra contemporaneità.
Con questi presupposti, nel 2004, avrà vita l'anno celebrativo dedicato a Giuseppe Terragni, secondo gli obiettivi che la Commissione organizzatrice ha individuato : "...più che una manifestazione specialistica strettamente legata all'ambiente degli architetti e degli intenditori" si tratterà di "...iniziative a vari livelli che possano coinvolgere vasti strati del pubblico e divulgare nuove conoscenze su questa figura di primo piano nell'arte e nel pensiero del secolo scorso".
In poche parole, non una celebrazione ingabbiata in manifestazioni che ricordino la figura dell'architetto comasco, ma che la attualizzino. L'impegno è di assoluto valore, e l'incontro da noi avuto con Attilio Terragi e Ciro Mariani è stato chiarificatore degli intenti culturali che s'intendono portare a compimento durante tutto il 2004.
Attilio Terragni e Ciro Mariani hanno voluto sottolineare l'importanza dei contenuti dell'iniziativa, direttamente riconducibili al titolo datole: Giuseppe Terragni architetto europeo.
Il che significa davvero molto e racchiude i risvolti dell'impegno culturale di Terragni e della sua azione decisiva, esercitata in un contesto politico, sociale, culturale, del tutto particolare.
"Rimeditare, riscoprire Terragni appare indispensabile in una stagione culturale in cui l'architettura rischia il suicidio, in conseguenza di una duplice spinta di un demenziale revival classicistico e di un flaccido eclettismo Post-Modern", scriveva più di venti anni fa Bruno Zevi. Oggi possiamo parafrasare che "rimeditare, riscoprire Terragni appare indispensabile in una stagione culturale che si è scrollata di dosso il fardello della 'crisi senza ritorno' e degli eclettismi; una stagione culturale che ha riscoperto le grandi potenzialità inespresse del Movimento Moderno, attualizzandole, rendendole contemporanee". E riscoprire Terragni significa constatare quanto grande sia stato il suo contributo per il raggiungimento degli attuali risultati.
Con l'annuncio ufficiale dell'istituzione del Comitato Nazionale per le celebrazioni dell'anno dedicato a Giuseppe Terragni, si apre ufficialmente il lavoro, che vedrà impegnati nomi eccellenti del panorama culturale non solo architettonico. L'elenco degli studiosi è ricchissimo:
Giorgio Agamben, Peter Eisenman, Kurt Forster, Rafael Moneo, Daniel Libeskind, Tim Benton, Jeffrey Kipnis, Bernard Tschumi, Dietmar Steiner, Jean Baudrillard, Jean Louis Cohen, Derrick de Kerckove, Greg Lyinn, Donald Bates, Rem Koolhaas, Stanislao Von Moss, Jeffrey Schnapp, Joao Carrilho da Graca, Antonino Saggio, Achille Castiglioni, Giorgio Ciucci, Guido Canella, Enea Manfredini, Paolo Portoghesi, Marcello Veneziani, Alberto Arbasino, Luciano Caramel, Gillo Dorfles, Edoardo Sanguineti, Giampiero Mughini, Daniele del Giudice, Massimo Cacciari, Win Wenders,Peter Greenaway
Coinvolti anche Istituzioni ed Enti quali:
Soprintendenza ai Beni architettonici e per il paesaggio di Milano, Soprintendenza regionale per i Beni e le attività culturali della Lombardia, Regione Lombardia, Provincia di Milano, Provincia di Como, Provincia di Roma, Centro studi Giuseppe Terragni, Politecnico di Milano, Università La Sapienza di Roma, Rai, Istituti di cultura italiana all'estero.
Antithesi dedica all'evento, in home page e per tutta la sua durata, una finestra all'interno della quale ne verrà dato continuo aggiornamento, con articoli, programma delle iniziative e delle manifestazioni quali seminari di studi, simulazioni, ricostruzioni, allestimenti architettonici, pubblicazioni scientifiche e didattiche, eventi cinematografici e televisivi, comunicazioni multimediali e divulgative, che - come specificato da Attilio Terragni e Ciro Mariani- prenderanno "...spunto dai luoghi e temi vari, si espanderanno in tutti i settori, da un nutrito e variegato sito web a programmi pubblici, scolastici e scientifici. Il pubblico si troverà accattivato dagli inviti a visite e eventi, i professionisti intrigati da improvvisi sguardi su una cultura loro ma in parte trascurata, i giovani iniziati alla cultura europea prima della sua attuale Unione [...]Il concetto delle celebrazioni si aggira intorno a tre città e a diversi temi della vita e delle attività di Terragni. I luoghi che ebbero un ruolo di primaria importanza sono anche quelli decisivi per l'architettura del secolo: Como, Milano e Roma, mentre i temi scelti aiutano a costruire un insieme della cultura dell'architetto e dell'Europa tra le due guerre. Oltre i temi strettamente biografici e generazionali (come l'autoritratto e la morte), richiederanno illustrazione i momenti che collegano Terragni ad altri paesi e a diverse maniere di fare architettura. Innanzitutto i seguenti: la Francia come modello dell'avanguardia; i movimenti come il CIAM e il MIAR; i viaggi di studio in Germania (con particolare riferimento al Bauhaus) e in Grecia; i concorsi e dibattiti sulla nuova architettura; gli incontri culturali e politici; le figure letterarie e artistiche di primo piano; le nuove forme di pubblicazioni e réclame dell'architettura (Il Milione, Quadrante, Valori Primordiali); la Mostra del Decennale e il costruttivismo; gli impegni urbanistici e la presenza del pensiero architettonico".

 
Album Fotografico   1904
nasce a Meda in provincia di Milano il 18 aprile

1921
diplomato si iscrive alla Scuola Superiore di Architettura presso il Politecnico di Milano dove si laurea alla fine del 1926

1925
non ancora laureato partecipa con Pietro Lingeri al Concorso per il Monumento ai Caduti di Como da erigersi nella piazza del Duomo

1926-1927
escono sulla rivista "Rassegna italiana " i quattro articoli del Gruppo 7,, considerati il manifesto del razionalismo italiano. Oltre a Terragni li firmano Libera, Figini, Pollini, Frette, Larco e Rava

1927
apre lo studio a Como con il fratello Attilio e l'esordio in campo professionale avviene con la ristrutturazione del fronte dell' albergo Metropole- Suisse a Como. Partecipa alla III Mostra Internazionale della Arti decorative di Monza dove espone il progetto per l' Officina del gas e per una Fonderia di tubi

1927-1929
realizza l' edificio ad appartamenti Novocomum a Como che provocherà il primo scandalo nella sua città e la prima grande difesa da parte dei maggiori esponenti dell'architettura contemporanea

1928-1932
partecipa alla prima e seconda Mostra di architettura razionale a Roma nel 1928 e 1931, a quella di Breslavia del 1929, alla IV Triennale di Monza nel 1930, e all'Esposizione di Architettura razionale di Firenze nel 1932

1931- 1933
realizza su un disegno di Sant'Elia il Monumento ai Caduti di Como negli stessi anni viene nominato fiduciario del Sindacato Fascista Architetti

1932
viene incaricato di realizzare l' allestimento della sala "O" dedicata al 1922 alla Mostra del Decennale della Rivoluzione Fascista a Roma

1932-1936
realizza la Casa del Fascio di Como che lo consacra a livello internazionale

1933
partecipa al IV Congresso CIAM in navigazione tra Marsiglia e Atene dove presenta i primi studi per il Piano regolatore di Como. Fonda insieme ai compagni astrattisti la rivista "Quadrante" che verrà diretta da Pier Maria Bardi e Massimo Bontempelli

1933- 1936
consolida la collaborazione con Pietro Lingeri realizzando le cinque case di Milano

1934-1938
inizia la stagione dei grandi concorsi romani: il primo e secondo grado del Palazzo del Littorio 1934-1937, e il primo e secondo grado per il Palazzo dei Ricevimenti e Congressi all' E42 1937-1938 che si risolvono in disillusioni

1936-1937
sono gli anni in cui la parabola della sua attività giunge al punto più alto: gli anni delle opere più poeticamente convincenti e lucidamente risolte la villa Bianca a Seveso, l 'asilo Sant' Elia a Como e la Casa del Fascio di Como ultimata nel 1936

1938-1940
Terragni è in piena attività con molte opere in corso: il Danteum in collaborazione con Lingeri, il progetto per la sistemazione del quartiere Cortesella e altri complementi del piano regolatore di Como, la Casa del Fascio di Lissone, la raffinata e complessa Casa Giuliani Frigerio ultimo capolavoro realizzato

1939- 1941
viene richiamato alle armi e dopo un periodo di addestramento viene inviato nel 1941 prima in Jugoslavia e poi in Russia

1943
ritorna in Italia nei primi giorni del 1943 seriamente provato fisicamente e psicologicamente muore a Como il 19 luglio dello stesso anno

Sei anni dopo durante la mostra commemorativa che Como gli dedica, Le Corbusier lo esalta come un compagno di lotta per un'arte pura: " Une art tout à fait attaché à l'esprit".


 


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